jiu-jitsu leandro

IN BRASILE E' PIU' FACILE ESSERE AMMAZZATI DALLA POLIZIA CHE DA UNA GANG – AL FUNERALE DEL CAMPIONE BRASILIANO DI JIU-JITSU LEANDRO LO, UCCISO DA UN POLIZIOTTO CON UN COLPO DI PISTOLA IN FRONTE DURANTE UNA RISSA IN UN LOCALE, È SCOPPIATA LA RABBIA CONTRO LE FORZE DELL'ORDINE  – LO SCORSO ANNO NEL PAESE LA POLIZIA HA UCCISO 6.416 PERSONE, IL 190% IN PIÙ RISPETTO AI 12 MESI PRECEDENTI. UN'IMPENNATA DI VIOLENZA INCORAGGIATA DALLO STATO CHE NE LEGITTIMA L'USO IN NOME DELL'ORDINE…

Alessandra Muglia per il “Corriere della Sera”

 

leandro lo funerale

Per l'ultimo saluto i suoi compagni di squadra si sono presentati in kimono, come aveva chiesto la madre, Fátima, che si è rivolta a lui chiamandolo «il mio eroe». Ma Leandro Lo, lottatore iridato, era l'eroe di tutto un Paese, il Brasile, a cui aveva regalato l'ottavo titolo mondiale soltanto tre mesi fa. In poche settimane si è passati dai festeggiamenti al lutto per una morte assurda.

 

Il campione di arti marziali, la leggenda del jiu-jitsu brasiliano, è stato steso a terra per sempre a 33 anni da un proiettile in fronte in un locale di San Paolo, la sua città. Era lì con degli amici sabato sera a seguire un concerto, quando un tizio si è avvicinato al suo tavolo, minacciando i presenti con una bottiglia.

 

leandro lo funderale 2

Il lottatore lo avrebbe bloccato a terra per evitare che la situazione degenerasse. Poco dopo alcuni ragazzi hanno aiutato l'aggressore a rialzarsi, invitandolo a calmarsi e ad andare via. Il provocatore una volta in piedi sembrava si stesse allontanando, la disputa pareva finita lì. E invece dopo un paio di passi «si è girato all'improvviso, ha tirato fuori una pistola e ha sparato a Leandro in testa», secondo quanto ricostruito da alcuni testimoni.

 

leandro lo 4

A colpire è stato un poliziotto fuori servizio, il tenente Henrique Otavio Oliveira Velozo, trentenne, anche lui lottatore di jiu-jitsu. È stato lui stesso ad autodenunciarsi al commissariato il giorno dopo. Ora si trova in stato di fermo con l'accusa di omicidio. Un tribunale di San Paolo ha ordinato 30 giorni di detenzione in attesa di ulteriori indagini: vogliono accertare cosa abbia scatenato la furia del tenente al «Clube Sirio», un club sportivo.

 

L'indignazione si è riversata, copiosa, sui social. Ma anche in strada, al grido di «assassino». La rabbia è montata in un contesto di violenza ormai pervasiva in Brasile, anche per mano della polizia. Ben 6.416 vittime in un anno, mai così tante per interventi delle forze dell'ordine da quando questo indicatore ha iniziato a essere monitorato, nel 2013: l'aumento è stato del 190%, calcola il Forum brasiliano sulla Sicurezza Pubblica. Un'impennata di violenza in qualche modo incoraggiata dallo Stato che ne legittima l'uso in nome dell'ordine.

 

leandro lo 3

Del resto si parla di sfida «armata» anche nell'attuale corsa per le presidenziali, con Bolsonaro che vuole coinvolgere l'esercito nello spoglio e il rivale Lula che gira con il giubbotto anti-proiettile. «Il Brasile è in terapia intensiva. Abbiamo un presidente che rende omaggio a torturatori e dittatori. Corriamo il rischio di dover vivere ancora una volta una dittatura», ha denunciato l'ex ministro della Giustizia José Carlos Dias, promotore di un manifesto che ha raccolto un milione di firme a favore della democrazia, tra i timori che il presidente promuova un'insurrezione in stile Trump.

 

leandro lo

Contro la violenza armata si è espresso ieri padre Luciano Borges durante il funerale di Leandro Lo. «Chi uccide non vince mai», ha scandito ieri il sacerdote davanti ad amici e parenti in lacrime. Tra loro lo chef di fama internazionale Alex Atala. Il prete ha anche chiesto un applauso per i compagni di lotta definendoli «combattenti per una buona causa». E sono stati loro, in kimono, ad accompagnare il loro eroe dalla cappella al cimitero, per l'ultimo saluto.

leandro lo 2leandro lo funerale 3funerale leandro loleandro lo 1proteste per l'uccisione di leandro lo

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