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BREAKING BAD – IL MORTO AMMAZZATO, CHE OGNI GIORNO NAPOLI SCODELLA AL PAESE, HA UNA PAGINA SU FACEBOOK, ZEPPA DI FOTO DA NARCOS IN CALORE, INTERESSANTE PER CAPIRE CHE LE SERIE “GOMORRA” SONO SOLO UNA PALLIDA FICTION DELLA REALTA’

Lastampa.it

andrea sariello, le foto dal suo profilo facebook11andrea sariello, le foto dal suo profilo facebook11

 

Un’esecuzione per un errore commesso negli ambienti criminali questa è l’ipotesi maggiormente accreditata da inquirenti ed investigatori per fare luce sulla uccisione, a colpi di arma da fuoco, di Andrea Saraiello, di 26 anni, incensurato, di Secondigliano.

 

Omicidio avvenuto ieri sera in via Lois Bleriot, strada che attraversa la periferia di San Pietro a Patierno, quartiere a nord di Napoli. Una delle piste sarebbe collegata allo spaccio della droga nella zona. Per ora, non ci sarebbero elementi che facciano avvicinare la vittima ad organizzazioni malavitose, motivo per il quale i carabinieri che indagano sulla vicenda stanno ponendo attenzione sulla sua vita privata, sugli ambienti frequentati.  

andrea sariello, le foto dal suo profilo facebook21andrea sariello, le foto dal suo profilo facebook21

 

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Analizzata dagli investigatori anche la pagina Facebook della vittima: alla sua foto, corrisponde il nome Andrea Thomas. In un’altra, invece, il giovane aveva scritto «Io me la sento. E voi?», in cui è ritratto mentre si punta una pistola, colore oro, ad una tempia. Frasi e foto che, comunque, non hanno alcuna rilevanza per le indagini e per tracciare il profilo del ventiseienne che i militari stanno ricostruendo sentendo familiari, ed amici.

 

Non ancora chiara, per ora, la dinamica: il sicario (forse, due) avrebbe intercettato Andrea Saraiello, in sella al suo scooterone, in via Bleriot, dove è entrato in azione esplodendogli alcuni colpi di pistola contro colpendolo alla schiena. Il cadavere del giovane è stato rinvenuto poco dopo le 21 da alcuni automobilisti ed è scattato l’allarme. Sul posto sono giunti i carabinieri che hanno avviato le indagini. Il corpo era disteso in mezzo alla strada mentre, a pochi metri, c’era il mezzo della vittima.

 

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Della recrudescenza criminale nel capoluogo campano, oltre che della tragedia dei migranti, ha parlato oggi l’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, nell’omelia pronunciata nel giorno della ricorrenza del Santo patrono della città, San Gennaro, nel Duomo di Napoli: «Proprio in questo giorno di festa vogliamo gridare con forza: basta sangue per le nostre strade; basta violenza; basta dolore e lutto; basta morti di innocenti; basta naufragi e cadaveri di quanti cercano coraggiosamente ma spesso tragicamente libertà, pane e futuro».  

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