
"LE 75 COLTELLATE INFLITTE DA FILIPPO TURETTA A GIULIA CECCHETTIN NON SONO CRUDELTÀ, MA CONSEGUENZA DELL'INESPERIENZA DI TURETTA" - LE MOTIVAZIONI CHE HANNO PORTATO ALLA CONDANNA ALL'ERGASTOLO DEL 22ENNE. I GIUDICI DELLA CORTE D'ASSISE HANNO ESCLUSO L'AGGRAVANTE DELLA CRUDELTÀ - TURETTA, CHE "NON ACCETTAVA L'AUTONOMIA DI GIULIA", HA "CONFESSATO SOLO IN PARTE E HA ANCHE MENTITO IN ORDINE A DIVERSE, ANCHE GRAVI, CIRCOSTANZE" - SECONDO IL TRIBUNALE, L'AGGRESSIONE A GIULIA È DURATA CIRCA 20 MINUTI, MOMENTI IN CUI LA RAGAZZA "HA PERCEPITO CHE STAVA MORENDO"
GIUDICI, 'TURETTA NON ACCETTAVA L'AUTONOMIA DI GIULIA'
GIULIA CECCHETTIN E FILIPPO TURETTA
(ANSA) - VENEZIA, 08 APR - Filippo Turetta è stato condannato all'ergastolo senza attenuanti generiche per "l'efferatezza dell'azione, della risolutezza del gesto compiuto e degli abietti motivi di arcaica sopraffazione che tale gesto hanno generato: motivi vili e spregevoli, dettati da intolleranza per la libertà di autodeterminazione della giovane donna, di cui l'imputato non accettava l'autonomia delle anche più banali scelte di vita". Lo scrive la Corte d'Assise di Venezia nella motivazione della sentenza, pronunciata il 3 dicembre scorso nei confronti dell'assassino di Giulia Cecchettin.
GIUDICI, 'TURETTA HA CONFESSATO IN PARTE E HA ANCHE MENTITO'
(ANSA) - VENEZIA, 08 APR - Nella sua confessione Filippo Turetta "si è limitato ad ammettere solo le circostanze per le quali vi era già ampia prova in atti d'altra parte", e questa condotta "è in linea con il contegno tenuto in sede di primo interrogatorio, quando egli non solo ha sottaciuto ma ha apertamente mentito in ordine a diverse, anche gravi, circostanze poi emerse a seguito delle accurate indagini svolte".
filippo turetta giulia cecchettin
Lo scrivono i giudici della Corte D'Assise di Venezia nelle motivazioni della sentenza emessa nei confronti dell'assassino di Giulia Cecchettin. "Dalle intercettazioni delle conversazioni occorse in carcere tra lui e i genitori - prosegue la sentenza - si evince chiaramente come egli fosse a conoscenza del fatto che, oltre agli elementi fino ad allora emersi, vi era molto altro a suo carico, eppure si è guardato bene dal riferirne in sede di interrogatorio".
I GIUDICI, 'TURETTA LUCIDO E RAZIONALE DOPO L'OMICIDIO'
(ANSA) - VENEZIA, 08 APR - Filippo Turetta ha mantenuto "lucidità e razionalità" dopo aver ucciso Giulia Cecchettin, con la "chiara e innegabile volontà di nascondere il corpo in modo quantomeno da ritardarne il ritrovamento". Lo scrivono i giudici della Corte d'Assise nella motivazione della condanna all'ergastolo, definendo "accurata" l'operazione di occultamento del cadavere.
"La scelta del luogo in cui abbandonare il cadavere - aggiungono - la distanza rispetto alla zona" in cui si è consumato il delitto, le modalità in cui il corpo è stato lasciato, sono elementi" che fanno ritenere "integrati sia l'elemento oggettivo sia quello soggettivo del reato".
servizio di quarto grado sulla scomparsa di giulia cecchettin e filippo turetta
I GIUDICI,'75 COLTELLATE A GIULIA NON SONO SEGNO CRUDELTÀ'
(ANSA) - VENEZIA, 08 APR - La dinamica dell'omicidio di Giulia Cecchettin non permette di "desumere con certezza, e al di là di ogni ragionevole dubbio", che Filippo Turetta volesse "infliggere alla vittima sofferenze gratuite e aggiuntive", e "non è a tal fine valorizzabile, di per se, il numero di coltellate inferte".
Lo spiega la Corte D'Assise di Venezia, nella motivazioni con cui ha escluso l'aggravante della crudeltà per la condanna all'ergastolo dell'omicida. Per i giudici, aver inferto 75 coltellate non sarebbe stato "un modo per crudelmente infierire o per fare scempio della vittima", ma "conseguenza della inesperienza e della inabilità" di Turetta.
Esaminando la videoregistrazione delle fasi dell'omicidio, il collegio giudicante nota che emergono colpi ravvicinati, rapidi e "quasi alla cieca", e quindi "tale dinamica, certamente efferata", si ritiene non "sia stata dettata, in quelle particolari modalità, da una deliberata scelta dell'imputato". Turetta per i giudici "non aveva la competenza e l'esperienza per infliggere sulla vittima colpi più efficaci, idonei a provocare la morte della ragazza in modo più rapido e pulito", cosi ha continuato a colpire fino a quando si è reso conto che Giulia "non c'era più".
Ha dichiarato di essersi fermato "quando si è reso conto che aveva colpito l'occhio: 'mi ha fatto troppa impressione', ha dichiarato. Orbene, considerata la dinamica complessiva... non si ritiene che la coltellata sull'occhio sia stata fatta con la volontà di arrecare scempio o sofferenza aggiuntiva".
Anche i punti delle ferite causate dalle coltellate "appaiono frutto di azione concitata, legata all'urgenza di portare a termine l'omicidio", per cui non sarebbero un elemento "significativo della sussistenza, in capo all'imputato, di volontà di voler infliggere in danno della vittima sofferenze aggiuntive e gratuite, necessaria al fine di poter ritenere integrata l'aggravante della crudeltà".
I GIUDICI,'GIULIA CECCHETTIN HA PERCEPITO CHE STAVA MORENDO'
(ANSA) - VENEZIA, 08 APR - L'aggressione a Giulia Cecchettin è durata complessivamente circa 20 minuti, "lasso di tempo durante il quale ha avuto la possibilità di percepire l'imminente morte". Lo scrivono i giudici della Corte d'Assise di Venezia, motivando la condanna all'ergastolo di Filippo Turetta. "A tal fine - aggiunge il collegio - manca tuttavia la prova che l'aver prolungato l'angoscia della vittima sia atto fine a sé stesso, frutto della deliberata volontà dell'imputato di provocarle una sofferenza aggiuntiva e gratuita".
le ultime foto di giulia cecchettin e filippo turetta scattate al centro commerciale il giorno dell'assassinio 2
la macchina di filippo turetta
buoni propositi di filippo turetta 1
le ultime immagini di giulia cecchettin con filippo turetta settimanale giallo
giulia cecchettin