migranti mughini

LA VERSIONE DI MUGHINI - “I FRANCESI AI LORO CONFINI RESISTONO ALLE ONDATE DI MIGRANTI MEGLIO DI QUANTO NON RESISTETTERO AI PANZER TEDESCHI NEL 1940. E DUNQUE NON DIANO LEZIONI CON LA PUNTA DEL NASINO RITTA VERSO IL CIELO. E’ UNA MATERIA TALMENTE INEDITA E TALMENTE DRAMMATICA IN CUI NESSUNO PUÒ DARE LEZIONI A NESSUNO. LO SCEMO FRANCESE PORGA LE SUE SCUSE E TORNEREMO AMICI COME PRIMA”

Giampiero Mughini per Dagospia

 

mughini

Caro Dago, il nostro comune amico Massimiliano Parente ha scritto di recente un libro saporito in cui metteva a fuoco le infinite declinazioni dello “scemo contemporaneo, lo “scemo televisivo” quanto lo “scemo dei social” e innumerevoli altri. Uno più scemo dell’altro, né potrebbe essere diversamente in una società di massa. Mancava nel suo scrupoloso elenco lo “scemo francese”, di cui noi italiani abbiamo avuto testé un esempio apicale.

GIAMPIERO MUGHINI OSPITE DI PETER GOMEZ A LA CONFESSIONE

 

Avendo vissuto in Francia due anni e passa, è uno scemo di cui ho un’ampia cognizione. In questo caso lo scemo ventinovenne, il portaparola del governo Macron (ossia di un capo del governo che è tutto fuorché uno scemo), che ha usato l’espressione ingiuriosa “à vomir” (“da vomitare”) a proposito della decisione del ministro Matteo Salvini di bloccare l’accesso a un porto italiano di una nave di profughi africani. Un’espressione che se usata da una tribuna ufficiale suona da spregio e insulto nei confronti di un Paese cugino, in questo caso il nostro.

 

MACRON E GIUSEPPE CONTE

Solo che lo “scemo francese” è fatto così. Tiene sempre la punta del suo nasino puntata verso il cielo, ritiene che in fatto di champagne di donne di abiti femminili e quant’altro non ci sia niente di meglio di quello che c’è in Francia, pensa che ogni singolo cittadino francese sia irrorato da questo ben di Dio, pensa che la lingua francese sia quella di due secoli fa, quando costituiva la musica naturale della cultura occidentale.

 

Non c’è fanfaronata che lo “scemo francese” si neghi. Al punto che si convinsero di essere stati fra i vincitori della Seconda guerra mondiale, una guerra in cui resistettero tre settimane e non un giorno di più ai panzer tedeschi. Ne erano talmente convinti che processarono e condannarono a morte il maresciallo Pétain (poi graziato), quello dalla cui parte stavano nel giugno 1940 il 90 per cento dei francesi (scemi e non).

i migranti sulla aquarius

 

L’espressione “à vomir” non è di quelle che si possono perdonare e fa benissimo il nostro governo a chiedere scuse ufficiali e lascia di stucco che presidente Macron non capisca qual è la posta in gioco. La decisione di bloccare la nave carica di profughi era drammatica e dolorosissima ma non di quelle che mettono in pericolo le vite di uomini e donne. Due navi italiane si sono affiancate cariche di cibi e medicine, e per tutta la durata del tragitto. In fatto di accoglienza dei disperati che provengono dall’Africa, l’Italia non ha da prendere lezioni da nessuno o forse soltanto dalla poderosa Germania.

i migranti salvati e poi trasferiti sulla aquarius

 

Che Lampedusa e i suoi abitanti non abbiano avuto il Nobel della pace è un’idiozia altrettanto grande che quella di non dare a Philip Roth il Nobel della letteratura. Ne abbiamo presi tanti di disperati, purtroppo anche più di quelli cui possiamo assicurare un giaciglio appena decente, e difatti stanno a dormire per terra tutt’attorno alla Stazione di Milano.

 

MACRON E CONTE

Laddove i francesi ai loro confini resistono alle ondate di migranti meglio di quanto non resistettero ai panzer tedeschi nel 1940. E dunque non diano lezioni con la punta del nasino ritta verso il cielo. E’ una materia talmente inedita e talmente drammatica in cui nessuno può dare lezioni a nessuno. La Spagna ha detto di sì alla nave rifiutata dall’Italia, solo che si sono accorti che non hanno dove farli dormire. Ieri al porto della mia città natale, Catania, noi italiani ne abbiamo accolti mille ed era giusto così. Lo scemo francese porga le sue scuse e torneremo amici come prima.

migranti polizia francese 2

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…