tribunale torino palazzo giustizia

LA ’NDRANGHETA ERA ENTRATA ANCHE NEL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI TORINO – LA COSCA CALABRESE GUIDATA DA ROCCO PRONESTÌ AVEVA MESSO LE MANI SULLA COOPERATIVA SOCIALE “LIBERAMENSA” CHE GESTISCE IL BAR DEL TRIBUNALE – UN LUOGO “ECCELLENTE” PER FARE AFFARI CRIMINALI E STRNGERE MANI CHE CONTANO – UNO DEI QUATTRO BOSS ARRESTATI, INTERCETTATO, DICEVA: “DODICI ANNI DENTRO IL TRIBUNALE… CAPISCI CHE SIGNIFICA?”

Estratto dell’articolo di Giuseppe Legato per “La Stampa”

 

tribunale di torino 5

Quarant'anni fa, il bar sotto la vecchia procura (pretura) di Torino era gestito da un sedicente mercante d'arte e da una avvenente collega francese legati mani e piedi alla ‘ndrangheta calabrese. Le loro contiguità con pezzi della magistratura dell'epoca finirono sullo sfondo dell'omicidio del procuratore capo Bruno Caccia ucciso da un commando delle cosche il 26 giugno 1983.

 

[…] quattro decenni dopo, quella bruttissima pagina di storia criminale della città si è riscritta ieri. Senza collusioni con le toghe stavolta, ma con lo stesso copione come in un remake. Le ‘ndrine avevano messo le mani sulla cooperativa sociale – Liberamensa - che gestiva il bar di Palagiustizia.

 

il bar del palazzo di giustizia di torino

Un luogo eccellente per "ascoltare" e "stringere mani" oltreché per fare affari con clienti solvibili: «Capisci – dice uno degli arrestati al boss – dodici anni dentro il Tribunale…capisci vero?». Una iattura, una mannaia di coincidenze a specchio che riporta indietro le lancette del tempo e ripropone personaggi che con l'omicidio del capo dell'ufficio giudiziario di Torino – unico magistrato ucciso al Nord dalla ‘ndrangheta calabrese – ci sono dentro fino ai capelli.

 

Domenico Belfiore, ad esempio, un vecchio e potente boss di Moncalieri, 58 mila abitanti in provincia di Torino, fu condannato proprio come mandante di quell'assassinio. E ora sono i suoi fratelli a essere interpellati per una controversia nata nel corso delle trattative.

 

tribunale di torino 4

A settembre del 2020, primo lockdown finito e secondo pronto a iniziare, Rocco Pronestì pezzo grosso delle cosche calabresi emigrato per anni a svernare in Liguria e da poco rientrato a Orbassano, in Piemonte, riesce – secondo l'accusa – a piazzare due prestanome ai vertici della cooperativa che gestiva anche un ristorante interno al carcere.

 

Presidente Mauro Allegri, vice Mauro Amoroso: «Soggetti compiacenti, meri prestanome senza poteri» li definisce il gip nell'ordinanza di misura cautelare che ha portato ieri all'arresto di 4 persone […]

 

L'operazione – per trasferimento fraudolento di valori - viene perfezionata con la vecchia dirigente di Liberamensa, tale Silvana Perrone, molto nota a Torino, con profonde amicizie (e parentele) in Comune (a Moncalieri) e a capo di un'altra cooperativa sociale – "L'isola di Ariel" – che a lungo si è occupata anche di migranti, un business milionario.

 

tribunale di torino 2

Che a un certo punto riceve un decreto ingiuntivo dai prestanome dei boss per presunti pagamenti arretrati non avvenuti (utenze, stipendi non corrisposti etc) e invece che seguire la tradizionale lite tributaria utilizzando gli strumenti dello Stato di diritto, Perrone (che a la Stampa non risulta al momento destinataria di contestazioni formali) si rivolge a Gaetano Belfiore, fratello del mandante dell'omicidio Caccia «richiedendo un intervento a protezione», scrive il gip.

 

[…]  Il Covid, però, non permetterà la riapertura e la cooperativa finirà in liquidazione. Il bar, a Palagiustizia riaprirà comunque a settembre, ma l'appalto è stata vinto da una società completamente estranea a Liberamensa e ai fatti contestati. Ma il passato che ritorna non è un bel vedere.

tribunale di torino 1tribunale di torino 3

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...