medici infermieri

CHIAMATE UN DOTTORE (SE RIUSCITE A TROVARLO) - NEGLI ULTIMI DUE ANNI, LA SANITÀ PUBBLICA ITALIANA HA PERSO 12 MILA MEDICI: COLPA DEI TURNI DI LAVORO STRESSANTI, PAGHE INADEGUATE E STRUTTURE CHIUSE – OLTRE AI MEDICI, MANCANO ANCHE CIRCA 63MILA INFERMIERI - L'ULTIMA MANOVRA ECONOMICA HA STANZIATO 690 MILIONI PER ASSUMERE IL PERSONALE SANITARIO, MA...

Medici

Paolo Russo per "la Stampa"

 

Stressati dai turni di lavoro massacranti, demotivati da una prospettiva di carriera che non c'è e un po' impauriti da un'emergenza che ha costretto chi magari fa l'oculista a vedersela con pazienti in crisi di ossigeno, medici e infermieri hanno preso a fare la valigia, abbandonando Asl e ospedali pubblici. Magari per lavorare ai meno stressanti ritmi del privato. O ritirarsi a una vita da pensionati. 

 

Medici 2

Che poi di solo riposo non è perché casomai si arrotonda con un po' di libera professione, della quale c'è ancora più richiesta, visto che la pandemia tra i suoi effetti ha avuto anche quello di far allungare a dismisura le liste di attesa. La fuga dei medici in realtà parte da lontano, perché già nel 2019 il 2,9% dei camici bianchi ospedalieri, raccontano i numeri del Conto annuale del Tesoro, hanno deciso di dare le dimissioni. Tremila e 123 dottori che si sono licenziati per andarsene a lavorare nel privato.

 

Medici 3

 E durante i due anni di pandemia il fenomeno, a sentire i sindacati di categoria si è accentuato, portando vicino a quota quattromila l'anno l'esercito dei fuoriusciti. Che nel biennio fanno 8mila medici in meno. Ai quali ne vanno aggiunti altri 4mila che dal 2019 al 2021, secondo i dati dell'Enpam, l'ente previdenziale medico, hanno colto l'opportunità di prepensionarsi approfittando dell'opzione "quota 100". 

 

Medici 4

E così si arriva a un totale di 12mila camici bianchi scomparsi dalle piante organiche, già sguarnite di loro, perché dopo anni di tagli e mancata programmazione della formazione universitaria abbiamo finito per lasciare sguarniti ben 25mila posti secondo le stime dell'Anaao, sindacato dei medici ospedalieri. In queste condizioni è chiaro che non sarà facile saturare l'altra ferita sanitaria aperta dalla pandemia, quella delle cure e degli screening per prevenire malattie come i tumori, negati perché gli ospedali hanno dovuto riconvertire interi reparti alla cura dei malati Covid. 

 

medici infermieri

E le prospettive sono anche peggiori, come dimostra un'indagine condotta dall'altro sindacato medico, la Cimo. Solo il 28% dei camici bianchi ospedalieri si dice infatti disposto a restare nel pubblico, meno di uno su tre. Tra chi medita la fuga il 26% punta all'estero, dove le retribuzioni sono nettamente maggiori alle nostre, il 19% è ingolosito dal pensionamento anticipato, il 14% è pronto a bussare alla porta di qualche clinica privata e il 13% a darsi per intero alla libera professione. 

 

stanchezza negli operatori socio sanitari

Uno dei motivi lo indica la stessa indagine ed è il ritmo insostenibile di lavoro. Il 20% va infatti oltre le 48 ore settimanali, il 48% passa in corsia dalle 39 alle 48 ore e solo il 27% è dentro le canoniche 38 ore previste dal contratto di lavoro. «Se a questo aggiungiamo che in dieci anni si sono chiusi 5.657 reparti, che equivalgono ad altrettante possibilità di poter ambire a un posto di primario. Se in più consideriamo lo stress di chi in questi due anni si è visto scaraventare ad affrontare nelle terapie sub intensive pazienti Covid con problematiche che nulla avevano a che fare con la propria specializzazione medica, ecco spiegato il perché di questo esodo», spiega il Presidente della Cimo, Guido Quici. 

 

medici e infermieri sotto stress

Per ridurre lo stress e offrire nuove prospettive di carriera la soluzione numero uno era e resta quella di assumere forza lavoro fresca. Che pure scarseggia sul mercato, visto che per anni il numero chiuso nelle scuole di specializzazioni ha finito per svuotare il serbatoio dei nuovi medici. L'ultima manovra economica ha stanziato 690 milioni per assumere il personale sanitario, superando anche i vecchi limiti di spesa per il personale, che impedivano alle regioni di stipulare nuovi contratti. Ma come stiano andando le cose ce lo spiega sempre il dottor Quici. 

infermiere stanco per il covid

 

«Se andiamo a vedere quello che è successo prima, dal 2009 al 2019, vediamo che mentre tutte le voci di spesa sanitarie crescevano, quella per il personale è andata giù in discesa di un miliardo e 240 milioni. Con la pandemia si è ripreso ad assumere ma quasi sempre a tempo determinato e sono aumentati più gli amministrativi». Viene spontaneo chiedere perché e la risposta è sconfortante. «Perché al costo di uno ne assumi due e la sanità è sempre stata un buon serbatoio di voti per la politica», non le manda a dire il Presidente della Cimo.

medico sotto stress per il covid

 

 Gli stessi problemi li ritroviamo quando andiamo a gettare l'occhio sugli infermieri. Qui a mancare all'appello erano già in 63mila, ma ora secondo la Fnopi, la Federazione degli Ordini infermieristici, altri 2.500 hanno detto addio al pubblico «per dedicarsi soprattutto al Nord alla più remunerativa attività libero professionale», spiega la Presidente, Barbara Mangiacavalli. Per la quale dall'imbuto si esce «rivedendo i percorsi di formazione, di carriera e retributivi». 

infermieri 7

 

Magari lavorando anche un po' meno sotto quello stress che ha colpito oltre il 60% degli infermieri. Anche loro stufi di essere chiamati eroi e poi lasciati in condizioni di lavoro che sempre in meno sono disposti ancora ad accettare. E che tolgono il sonno al 70% di loro. Ma non fanno stare tranquilli neanche noi, perché come raccontano gli studi internazionali raccolti dalla Fnopi, quando un infermiere deve assistere più di sei pazienti, il rischio di mortalità aumenta tra il 20 e il 30%.

sala operatoria

 

 E da noi ciascuno degli angeli dimenticati della pandemia deve vedersela con il doppio dei ricoverati. Che rischiano di diventare ancora di più se non si interverrà energicamente ad arginare la fuga dagli ospedali.

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...