“NON POSSO CRESCERLO DA SOLO” – È AVVOLTO NEL MISTERO L’ABBANDONO DI UN NEONATO NELL’ANDRONE DI UN PALAZZO DI UN QUARTIERE POPOLARE DI MILANO. IL PICCOLO È STATO RITROVATO CON ACCANTO UN BIGLIETTO IN ARABO: “SUA MAMMA È MORTA AL MOMENTO DEL PARTO. ABITO VICINO A VOI, VI CHIEDO DI CURARE IL BAMBINO COSÌ SARÒ TRANQUILLO FINCHÉ NON SISTEMO LA MIA VITA” – SUL MESSAGGIO SONO IN CORSO DEGLI ACCERTAMENTI: NESSUNO DEI VICINI È A CONOSCENZA DI UNA DONNA ARABA MORTA PER PARTO E…
Estratto dell’articolo di Pierpaolo Lio per il "Corriere della Sera"
Il primo a prenderlo in braccio è Gamal Ghobrial, 53 anni, egiziano. Sta uscendo di casa, apre la porta e vede un fagotto disteso sullo zerbino grigio. Si abbassa, vede la testa del piccolo con una cuffia rosa, addosso una tutina dello stesso colore. «Erano le quattro e venti, ho chiamato subito i soccorsi», racconta.
Abita al piano terra della scala H di via degli Apuli 4, al popolare quartiere Giambellino, con la moglie e i quattro bambini. Stabili Aler, palazzine con il record di occupanti abusivi, grossi topi che corrono in cortile vicino ai bidoni della spazzatura. La prima ambulanza arriva alle 16.38. Il piccolo sta bene, pesa 3,3 chili, sembra essere stato nutrito correttamente, ha poco meno di un mese. Non piange: «Non lo ha mai fatto», racconta il suo salvatore.
I medici della clinica De Marchi, dove il piccolo viene trasportato, confermano la prima impressione: non sembra avere patologie particolari, finora è sempre stato accudito con cura. Accanto al fagotto un biglietto stampato con una scritta in arabo: «Sua mamma è morta al momento del parto, non ho la possibilità di crescerlo da solo. Abito vicino a voi, vi chiedo di curare il bambino così sarò tranquillo finché non sistemo la mia vita».
Parole che confermano la volontà di abbandonarlo, ma che lasciano intendere la possibilità di ritornare, un giorno. Un biglietto sul quale sono in corso gli accertamenti dei carabinieri e della Procura. Perché bisognerà accertare se la storia narrata nel biglietto sia vera.
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Un aiuto alle indagini potrebbe arrivare dai filmati delle telecamere del palazzo Aler che coprono il cortile e l’ingresso.
[…] «Non conosco nessuno che ha avuto un bambino. Non ho idea», le parole di Ghobrial. Anche le prime voci raccolte nel palazzo che indicavano una giovane donna araba come la possibile madre sono state escluse dagli inquirenti. La certezza è che chi ha abbandonato il neonato vive in zona. […]
un neonato in ospedaleun neonato in ospedalela struttura una culla per la vita del policlinico mangiagalli di milano