valentina con il marito giacomo e la figlia michela

INCINTA A SUA INSAPUTA L’INCREDIBILE STORIA DI UNA 42ENNE DELLA PROVINCIA DI LUCCA CHE PER NOVE MESI NON SI È MAI RESA CONTO DI ASPETTARE UNA BAMBINA. IL RACCONTO DEL MARITO: “QUALCHE NOTTE FA SI È SENTITA MALE, AVEVA NAUSEA E DIARREA. IN FARMACIA MI HANNO DATO FARMACI CONTRO UN’INFLUENZA STAGIONALE, MA QUANDO SONO TORNATO A CASA MIA MOGLIE MI HA DETTO CHE STAVA PARTORENDO. PENSAVO SCHERZASSE, POI HO VISTO LA TESTOLINA DELLA BIMBA CHE LE USCIVA TRA LE GAMBE E…”

Estratto dell'articolo di Simone Dinelli per www.corriere.it

 

valentina con la figlia michela

«Sono uscito di casa all’alba per comprare delle medicine per Valentina contro vomito e diarrea. È un malanno stagionale, vedrai passa presto, mi hanno rassicurato in farmacia. Il tempo di rientrare a casa e la mia compagna mi ha detto: non è un virus, sto per partorire». 

Lo strano caso della nascita (inconsapevole) di Michela

È ancora incredulo Giacomo P., pizzaiolo di 43 anni che abita a Badia Pozzeveri, frazione del comune lucchese di Altopascio. 

 

Mentre parla al telefono con chi scrive, è diventato papà da poco più di 24 ore di una bambina di 3,350 kg e 51 cm di lunghezza che si chiama Michela. Di cui né lui, né la compagna Valentina M., cameriera di 42 anni, sapevano nulla fino all’alba di mercoledì 15 gennaio.

 

Una maternità trascorsa in modo naturale, senza intoppi e – soprattutto – segnali che abbiano «allarmato» la coppia, alla loro prima gravidanza.

giacomo con la figlia michela

Dopo il parto mamma e bimba sono state comunque ricoverate in ospedale a Lucca, dove sono giunte in tutta fretta dopo la nascita della piccola avvenuta in casa, senza l’aiuto di nessuno se non quello telefonico del personale della centrale operativa del 118. […]

 

«Qualche mese fa – racconta il neo papà, che con Valentina lavora nella pizzeria Fuori di Piazza nel centro storico di Lucca – la mia compagna ha iniziato ad accusare gonfiore di pancia. Consultando il medico, è stata ipotizzata una possibile allergia al glutine, visto che il sintomo si manifestava soprattutto dopo che Valentina aveva mangiato prodotti come pane e pasta. Decidiamo di farle, ma per vari motivi queste analisi vengono poi rimandate più volte, e quindi non emerge niente che ci insospettisca, neppure l’assenza di mestruazioni visto che Valentina ha sempre avuto un ciclo spesso irregolare».

 

gravidanza 1

La bimba è in pancia ma, aggiunge il suo papà, non si fa sentire con il suo scalciare, così che i 9 mesi canonici passano senza intoppi. E senza che nessuno si insospettisca. «Lunedì sera – aggiunge Giacomo -, circa 24 ore prima del parto, Valentina era regolarmente a lavorare. A Capodanno abbiamo fatto un cenone come ogni anno in compagnia di amici: è pazzesco».

 

E arriviamo alla notte fra martedì e mercoledì: «Valentina si sente male verso le 2 del mattino – spiega ancora il neo papà -, ha nausea e vomita. Restiamo svegli, cerchiamo di capire che cosa possa essere. Le ore passano e la situazione non cambia. Verso le 6 mi decido ed esco per andare in farmacia, vedendola visibilmente sofferente. Da Altopascio vado a Lucca, dove c’è una farmacia comunale aperta 24 ore su 24: circa 20 chilometri di strada, mica pochi».

gravidanza 2

 

La farmacista, ascoltati i sintomi, rassicura Giacomo: in questo momento dell’anno, gli viene detto, sono sintomi comuni a molte persone. 

Il classico virus di stagione. 

L’uomo acquista così medicinali contro nausea e vomito, e torna a casa.

 

«Rientro verso le 7 – dice ancora - Valentina prende questa medicina, ma non succede niente. A un certo punto si mette sul letto e mi dice: non è un virus, sto per partorire. Ma smettila dai, le rispondo, non è il momento di scherzare».

 

donna incinta 

Giacomo a quel punto vede la compagna che si gira su un fianco e divarica le gambe, dalle quali spunta una testolina piena di capelli. «È diventato tutto buio – racconta l’uomo - per un attimo non ho visto né capito più niente. Questo piccolo corpicino è uscito da sè, col cordone ombelicale attaccato, senza emettere un suono, tanto che per un attimo ho temuto che potesse trattarsi di un feto morto. Sono riuscito solo a dire che avrei chiamato il 118 e a quel punto la bimba si è messa a piangere. Lì ho capito che era tutto ok».

[…]

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