willy fratelli bianchi

LA NORMALITÀ DEL MALE – GIANNINI: "L’OMICIDIO DI WILLY A COLLEFERRO, LO STUPRO DI MATERA. CHE ITALIA È, QUELLA CHE CONVIVE CON QUESTI ORRORI E QUESTI ERRORI? QUELLA CHE FA I CONTI OGNI GIORNO CON UN DISAGIO E UN RANCORE SOCIALE CHE COVANO. SIAMO SOMMERSI DA QUESTA ONDA NERA D' ODIO. È "FASCISMO", TUTTO QUESTO? NO, SE PER FASCISMO INTENDIAMO UN ALTRO DUCE ALLE PORTE E LE CAMICIE NERE GIÀ IN MARCIA SU ROMA. SI, SE PER FASCISMO INTENDIAMO UNA SUB-CULTURA DELLA FORZA E DELL' INTOLLERANZA. SE QUESTO È IL VIRUS, LA SCUOLA È IL VACCINO. QUELLO CONTRO IL COVID, PRIMA O POI, ARRIVERÀ. L' ALTRO, PURTROPPO, È ANCORA LONTANO…"

Massimo Giannini per la Stampa

willy

 

Prigioniera dei fantasmi della Storia, stordita dai miasmi della cronaca. Nel funerale di Willy, nelle lacrime dolenti della sua famiglia, nelle parole magniloquenti della politica che cerca inutilmente un posto dentro quel dolore irreparabile, si specchia un' Italia ammalata e ammalorata.

 

Non c' è solo il Covid, che fiacca e minaccia il corpo e lo spirito della nazione. Sono tanti i virus che corrono nelle vene di un Paese che fa i conti con il Male. E a sconvolgerci non è la sua fin troppo abusata "banalità", su cui scrisse Hanna Arendt. Piuttosto è la sua "normalità".

 

Una normalità vissuta e consumata quasi ogni giorno e ogni sera dai "nostri ragazzi", per le strade e le piazze, i bar e le discoteche, i circoli e le palestre. Dalla torcida negli stadi alla movida nei locali. L' agente patogeno cambia le abitudini, ma il rischio è sempre lo stesso. Anzi, cresce. Basta un niente, un involontario spintone o un provocatorio "ah bella", e tutto diventa possibile. La sfida, la rissa, la morte. Dipende dal fato, o dal caso: fate voi. Comunque, la violenza. La sopraffazione dell' altro. Meglio se più debole.

funerali willy

 

Meglio se diverso.

Meglio se donna.

 

Così è normale, a Colleferro, che un bravo figlio di 21 anni venga massacrato, calpestato e infine giustiziato da un branco di killer 25enni a colpi di una strana "arte" ancora inopinatamente definita "marziale". Ed è normale che chi assiste alla scena non chiami i soccorsi arrivati con un ritardo forse fatale, e che i parenti-serpenti degli assassini obiettino "ma in fondo che hanno fatto, hanno solo ammazzato un extracomunitario". È normale, a Bari, che un teppista 26enne blocchi il traffico, scenda dalla sua auto e pesti a sangue il suo rivale di fronte ai passanti, e che la vittima muoia in ospedale tre giorni dopo, senza neanche aver rivelato ai medici le ragioni del suo ricovero.

funerali willy

 

È normale, a Matera, che due ragazzine inglesi vengano abusate in una villa da quindici 18enni.

 

E che una delle invitate dica "però adesso non chiamate la polizia se no rovinate la festa". È normale, a Milano, che una donna di 34 anni venga violentata tra i grattacieli di Porta Nuova, o che la stessa sorte tocchi a una 19enne romana sulla spiaggia del Circeo, in una replica in minore dello stupro mortale di Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, perpetrato in un altro brutto settembre di 45 anni fa.

 

i fratelli bianchi

"Ora pene esemplari" invoca Conte accorso alle esequie insieme alla Lamorgese e a Zingaretti. Abbracciando i genitori di Willy, il premier dice "l' Italia è con voi". Giusto.

 

Ma quale Italia? Che Italia è, quella che convive con questi orrori e questi errori? Quella che fa i conti ogni giorno con un disagio e un rancore sociale che covano. Quella che ha espropriato il futuro ai suoi giovani, abbandonati con poca istruzione e poca formazione a una precarietà permanente nella vita e nel lavoro. Quella che li lascia andare alla deriva, nei giorni vuoti e nelle notti piene di superalcolici, botte, cocaina. Quella che non sa più educare né proteggere i suoi figli, come scrive Carlo Verdelli sul Corriere della Sera. Non indulgo alle opposte retoriche.

 

i fratelli bianchi a miami

Quella progressista e innocentista, che vuole i "ggiovani" sempre vittime della società e del "sistema". O quella reazionaria e colpevolista, che rimpiange "i bravi ragazzi" di una volta. Sono tutte e due sbagliate. Vuoi perché per fortuna ci sono tanti giovani seri e responsabili, che ogni giorno si sbattono per inventarsi il domani: Willy era proprio uno di questi. Vuoi perché con il "si stava meglio quando si stava peggio" non si va da nessuna parte: Marco e Gabriele Bianchi, fratelli-coltelli di Colleferro, non sono un inedito, come dimostra un' altra mattanza senza senso, quella di Emanuele Morganti, ad Alatri nel 2017.

 

WILLY 1

Ma la frequenza suggerisce un' escalation che inquieta. E qui c' è un tragico scherzo del destino. Negli stessi giorni in cui la Generazione Zero secerne tanta schiuma della terra, il governo affronta il dramma del ritorno a scuola. Una scadenza cruciale, in agenda da mesi e tuttavia contraddistinta da improvvisazione, disorganizzazione, strumentalizzazione. Sappiamo bene quanto sia complicata questa emergenza per tutte le democrazie europee. Ma dall' inizio della pandemia c' è stato il tempo per organizzare meglio le cose. Per evitare che all' appuntamento mancassero 5 mila aule, 2 milioni e mezzo di banchi, 60 mila cattedre, 77 milioni di mascherine. Questo caos lo conferma: la scuola è da decenni il paradigma del Grande Fallimento italiano.

mario pincarelli

 

La scuola che non è parcheggio antropologico in cui stazionano pro-tempore i futuri disoccupati, ma il luogo in cui si formano i cittadini di domani. La scuola che è istruzione, ma anche educazione. La scuola che è storia, e dunque memoria. Liliana Segre, in un' intervista al nostro Paolo Colonnello, ha detto che l' assassinio di Willy è "un naufragio della civiltà" e che "questi fatti sono il frutto della mentalità fascista che ancora ci pervade".

 

La stessa cosa, il giorno dopo, l' ha scritta sulla nostra prima pagina un' altra grande italiana, Dacia Maraini: "C' è sempre chi crede nella forza come unica ragione per superare, vincere, dominare gli altri Il fascismo come fenomeno politico non c' è più, ma la cultura fascista c' è ancora".

 

gabriele e marco bianchi

Siamo sommersi da questa onda nera d' odio. Il culto del corpo e il suo uso come arma. L' idea che "l' altro" sia nemico e vada annientato. Il mito dell' invincibilità e del gesto inimitabile che la impone. Il totale spregio delle regole della convivenza civile, della condivisione, della solidarietà.

 

La tensione alla ricchezza facile e all' ostentazione dei suoi simboli. Il rifiuto del dovere, del sacrificio, del confronto. È "fascismo", tutto questo? No, se per fascismo intendiamo un altro Duce alle porte e le camicie nere già in marcia su Roma. Si, se per fascismo intendiamo una sub-cultura della forza e dell' intolleranza, che attinge al pozzo di una politica inqualificabile che usa spesso la violenza verbale, e alla discarica di una Rete incontrollabile che abusa sempre della rabbia esistenziale. Se questo è il virus, la scuola è il vaccino. Quello contro il Covid, prima o poi, arriverà. L' altro, purtroppo, è ancora lontano.

willy 2francesco belleggiagabriele bianchigabriele bianchi in umbriafratelli bianchi

 

fratelli bianchi 2gabriele bianchi alessandro e gabriele bianchigabriele bianchi gabriele bianchi a positano

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…