stato islamico califfato isis

COME TI SDERENO IL CALIFFO - LA NUOVA COALIZIONE ANTI-ISIS PRENDE FORMA: BOMBARDAMENTI FRANCESI SU RAQQA, MISSILI RUSSI SU ALEPPO, RAID USA CONTRO I TRAFFICI DI PETROLIO, APPOGGIO AI PESHMERGA A SINJAR - IL RUOLO DECISIVO DI IRAN, TURCHIA E COMBATTENTI CURDI

Maurizio Molinari per “la Stampa”

ALEPPO IN SIRIA BOMBARDATA DAI TURCHI ALEPPO IN SIRIA BOMBARDATA DAI TURCHI

 

Missili russi su Aleppo, jet francesi su Raqqa e A-10 americani contro Deir al-Zour: le due coalizioni che combattono lo Stato Islamico (Isis) intensificano gli attacchi dall' aria mentre, sul terreno, truppe siriane-iraniane si battono nella provincia di Idilib e unità peshmerga presidiano la riconquistata Sinjar. Le operazioni belliche in Siria e Iraq vanno anche oltre Isis, coinvolgono altre potenze regionali, con dimensioni tali da far parlare il re giordano Abdallah di «Terza Guerra mondiale».

 

RUSSIA

aleppo- SIRIAaleppo- SIRIA

Negli ultimi 48 giorni i Sukhoi russi di base a Larnaka hanno effettuato 2300 missioni. Colpiscono nell' area di Damasco tutti i ribelli anti-Assad, nell' Ovest i jihadisti di Al Nusra, affiliata ad Al Qaeda, e nel Nord i ribelli sostenuti da Turchia, Qatar ed Arabia Saudita.

Isis ne ha tratto vantaggio, guadagnando posizioni fra Aleppo, Homs e Hama. La reazione russa è arrivata con una pioggia di missili contro Isis.

 

soldato russo a latakia   by alexei mikhaliovsoldato russo a latakia by alexei mikhaliov

L' intento di Mosca è far avanzare le truppe di terra siriane, iraniane ed Hezbollah per riconquistare Idlib, cacciare i ribelli da Aleppo e consolidare Assad a Damasco. Ma le offensive di terra siriane finora si sono infrante contro i missili anti-tank Tow dei ribelli dell'«Esercito della Conquista» e di «Ahrar al-Sham», addestrata in Turchia.

 

STATI UNITI

Sono centinaia di aerei, americani ma non solo, per un totale di oltre 50 mila missioni dall' agosto 2014. Decollano dalle basi in Giordania, Emirati, Qatar, Bahrein e Turchia potendo contare anche sulle portaerei Usa. È un' armata del cielo che include Paesi arabi: Emirati, Bahrein, Qatar, Arabia Saudita e Giordania. Finora hanno dato la caccia ai leader di Isis, colpendo basi e centri di comando.

 

Adesso gli Usa iniziano a bersagliare anche le cisterne di greggio per ostacolare i flussi di denaro al Califfato. Nelle basi in Giordania ci sono le truppe speciali Usa, hanno già eliminato Abu Sayyaf «ministro del Petrolio» di Isis, e sono pronte ad altri blitz.

carroarmato russo alla bataglia di latakia   23 agostocarroarmato russo alla bataglia di latakia 23 agosto

 

La scelta di David Cameron di far rientrare Londra nelle operazioni, non solo con i droni, è importante perché il Pentagono che si trova a dover rinunciare agli efficienti canadesi di cui il neopremier Trudeau ha annunciato il ritiro. Le uniche truppe di terra di questa coalizione sono i peshmerga curdi iracheni, che a Kobane e Sinjar hanno battuto Isis, per questo Washington vuole armare anche i curdi siriani. Andando incontro alle ire della Turchia di Erdogan.

 

Qassem Suleimani Qassem Suleimani

FRANCIA

Rafale e Mirage 2000 da 48 ore bombardano Raqqa. Sono attacchi ad ondate su obiettivi Isis selezionati con gli Usa. L'intenzione dei comandi francesi è di assumere la guida delle operazioni della coalizione contro la capitale del Califfato. Parigi si ritaglia un suo fronte di operazioni, con il sostegno di Giordania ed Emirati dove ha le basi.

 

L'arrivo della squadra navale della portaerei De Gaulle suggerisce un impiego di lungo termine. Ed una suddivisione di zone di intervento con Washington e Russia che può portare alla creazione di rispettive zone d' influenza nel dopo-Bashar Assad.

 

IRAN

Qassem SuleimaniQassem Suleimani

Con oltre 1000 Guardiani della rivoluzione, 5000 Hezbollah libanesi e 15 mila miliziani sciiti il generale iraniano Qassem Soleimani guida il più consistente contingente di terra fra Siria e Iraq. Teheran usa i propri uomini come fanteria d' assalto contro le roccaforti ribelli, Isis e non, a Idblib, Latakia, Homs, Hama e Damasco. Per questo subisce perdite: almeno 4 alti ufficiali nell' ultimo mese, 29 soldati in 14 giorni. E' un prezzo alto che l' Iran paga per sedere a pieno titolo nel gruppo di potenze che ridisegneranno l' intera regione.

 

TURCHIA

Almeno 12 mila soldati turchi sono ai confini con la Siria. Aspettano l' ordine di entrare per creare una «fly zone» dove ospitare i rifugiati. Ankara lo presenta come un passo anti-Isis ma ciò che più le preme è ostacolare i guerriglieri curdi in Siria ed Iraq, affinché non formino un' unica regione autonoma. Per impedirlo Ankara è pronta all' invasione. I raid aerei turchi contro Isis si contano sulle dita di una mano: decollati per colpire il Califfo, arrivano a destinazione contro le basi dei curdi. È un corto circuito che indebolisce la coalizione.

PUTIN ERDOGAN   PUTIN ERDOGAN

 

PAESI SUNNITI

Arabia Saudita e Turchia armano i ribelli che ostacolano i russi in Siria. In Yemen, Riad guida una vasta coalizione sunnita che sta obbligando i ribelli houthi alla ritirata. E in Libia l' Egitto assieme agli Emirati sostiene le truppe di Tobruk usando i raid contro Isis a Sirte. I Paesi sunniti dispongono di forze militari consistenti ed efficienti. Ma esitano a usarle in Siria.

PUTIN ERDOGAN  PUTIN ERDOGAN

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…