aggressione capotreno -

LA GANG DEL MACHETE – IL CONTROLLORE DEL TRENO COLPITO DA UNA BANDA DI LATINOS È STATO OPERATO PER 8 ORE – GLI HANNO SALVATO IL BRACCIO E ORA MUOVE LE DITA – LA POLIZIA HA FERMATO DUE GIOVANI, MA CERCA GLI ALTRI

Andrea Galli e Cesare Giuzzi per “corriere.it

 

CONTROLLORE MACHETECONTROLLORE MACHETE

«Avete i biglietti?». È iniziata così, con la domanda più semplice: il controllore sul treno S14 delle Ferrovie Nord, che proveniva da Expo verso Milano, e quel gruppetto di ragazzi sudamericani, 4 o 5 secondo le prime testimonianze. Il biglietto non ce l'avevano, hanno alzato la voce, il controllore ha solo fatto il suo lavoro e a quel punto uno dei ragazzi ha tirato fuori un machete dallo zaino.

 

L'aggressione è stata violentissima, si è avvicinato un altro controllore, fuori servizio, per aiutare il collega. Erano circa le 21.50 di giovedì alla fermata di Villapizzone, periferia Nordovest della città. Dopo che i ragazzi sudamericani sono scappati, le ambulanze hanno portato i due ferrovieri in pronto soccorso: quello non in servizio, 31 anni, ha un forte trauma cranico; il primo controllore invece, Carlo Di Napoli — 32 anni, sposato con un figlio di quattro mesi — è stato colpito col machete in modo furioso.

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L’uomo è stato sottoposto a un lungo e delicato intervento chirurgico all’ospedale Niguarda, tra giovedì notte e venerdì mattina: «Il ferito aveva una lesione grave da fendente al braccio sinistro — hanno spiegato i medici — , lesione che ha portato a una sub-amputazione. Si è cercato di recuperare la funzionalità del braccio e la prognosi verrà sciolta nei prossimi giorni». Per tutta la durata dell’intervento, di quasi otto ore, sono rimasti al suo fianco i colleghi, che hanno raccontato: «Ci ha sorriso e ha iniziato a muovere le dita».

 

CONTROLLORE MACHETECONTROLLORE MACHETE

Villapizzone, tra gli storici quartieri popolari di Mac Mahon e la Bovisa, è una stazione di transito dei treni regionali in città. Di sera è quasi deserta. Alle 21.46 il treno si è fermato al binario 2; in quel punto della banchina gli investigatori della polizia hanno trovato una grossa chiazza di sangue. Altro sangue era tra i corridoi e i sedili della prima carrozza: sono quelle tracce a raccontare la dinamica di un'aggressione estremamente violenta, alla quale avrebbero assistito altri passeggeri.

 

Appena arrivata la chiamata al 112, tra sottopassi, parchetti e cortili poco illuminati della zona intorno alla stazione sono arrivati gli investigatori della Polizia ferroviaria e numerose Volanti della questura. È proprio nei dintorni che i poliziotti hanno visto due giovani che si allontanavano: li hanno inseguiti e bloccati. Addosso a uno dei due, secondo la prima ricostruzione, sarebbero state individuate tracce di sangue; l'altro corrisponderebbe alle descrizioni (statura e soprattutto abiti) fornite agli investigatori da alcuni testimoni.

 

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Nelle prime ore della notte erano ancora in corso le verifiche, ma almeno due degli aggressori sarebbero stati dunque fermati. Il presidente di Trenord, Andrea Gibelli, ha detto di sentirsi «atterrito e arrabbiato per episodi di violenza ormai troppo frequenti». I poliziotti hanno ispezionato a lungo la zona alla ricerca dell'arma. Le ricerche degli altri aggressori sono andate avanti tutta la notte. La Polfer ha in mano molte immagini riprese dalle telecamere della stazione, che probabilmente hanno ripreso l'agguato o la fuga degli aggressori.

 

 

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