UN OSSO DURO - L’INCREDIBILE STORIA DELLE OSSA DI DANTE ALIGHIERI, SALVATE DAI NAZISTI: NEL ’44, SU ORDINE DI HIMMLER, I TEDESCHI IN RITIRATA CREDETTERO DI PORTARSI VIA I RESTI DEL SOMMO POETA DESTINATI A UN LORO PANTHEON – CHE LE OSSA VENNERO SALVATE È STORIA NOTA. QUEL CHE NON SI SAPEVA È CHE I TEDESCHI SI PORTANO A CASA UN MUCCHIETTO DI OSSA, RACIMOLATE IN FRETTA E FURIA DA UN SACERDOTE: CREDEVANO FOSSERO I RESTI DI DANTE E INVECE FURONO BEFFATI DA…
Mario Baudino per "la Stampa"
Le ossa di Dante Alighieri hanno avuto nei secoli, com' è noto, una storia assai travagliata. Ora però un testimone «quasi» oculare aggiunge un colpo di scena: i tedeschi in ritirata le razziarono, o credettero di razziarle, nella primavera del '44, su ordine di Himmler, però vennero beffati e si portarono a Berlino, dove volevano edificare un Pantheon con le tombe dei grandi scrittori del passato, ciò che rimaneva di un ignoto defunto.
La prima parte della vicenda è ben conosciuta: allertati dai servizi segreti americani, un gruppo di resistenti (e studiosi, in testa Raimondo Craveri, genero di Benedetto Croce) riuscirono a celare in tempo i resti terreni del poeta. A quanto sembra c' è però ben altro. Lo racconta Sergio Roncucci sulla rivista del Pen club in edicola oggi, svelando che in effetti i tedeschi portarono in Germania quelle che ritenevano la ceneri di Dante: ma erano di un ignoto defunto, che Monsignor Mesini, sacerdote antifascista, storico di Ravenna e custode della tomba dantesca, aveva raccattato in tutta fretta al cimitero.
Roncucci, che allora aveva dieci anni, sa queste cose perché nell' operazione fu coinvolto direttamente suo padre. E si chiede come mai nessuno nei abbia mai parlato. Monsignor Mesini scrisse in effetti un libro, I monumenti ravennati e la guerra, dove narrò la vicenda, ma limitandosi a dire che le ossa erano state trasferite dalla loro urna e sepolte, chiuse in una cassetta di ferro, in una buca cementata.
Venne posta al di sopra un'altra cassa simile, vuota, per ingannare un eventuale predone. Questa, la versione ufficiale, che non menziona il falso Dante finito in Germania per soddisfare le brame dell' Ahnenerbe l' accademia voluta da Himmler per studiare le eredità ancestrali del popolo tedesco: dove seri professori lavoravano fianco a fianco con folli esoteristi (andarono anche in Tibet a misurare i crani della popolazione per dimostrare qualche idiozia sulla «razza ariana»).
Considerata la loro ferocia, indurli in inganno non era un gioco da ragazzi. Difendere le povere ossa dantesche fu un' azione di guerra. Mandare un falso in Germania, un milite ignoto, fu una gran bella impresa. Ma un monsignore poteva mai ammettere di aver anche lui, se pure a fin di bene, frugato tra le tombe?
tomba di dante 3tomba di danteossa di danteostensione delle ossa di dante nel 1865HUBER A SINISTRA ASSIEME AD ALTRI COMANDANTI SS TRA CUI HIMMLERil nazista heinrich himmlerossa di dante 1heinrich himmlerhimmler da sinistra mons. giovanni mesini, antonio fusconi, custode della tomba di dante, e il grecista mazara valgimigli