donne violenza

“HA MAI DATO DELLA PUTTANA A SUA MOGLIE?”; “NON MI SAREI MAI DATO DEL CORNUTO” - “LE BOTTE A SUA FIGLIA? IN 25 ANNI QUALCHE SCHIAFFO È SCAPPATO. UNA VOLTA L’HO ANCHE RASATA A ZERO. E HO PRESO I SOLDI DELLA SUA PENSIONE DI INVALIDITA’ – IL PADRE-PADRONE CHE MENAVA LA MOGLIE, MINACCIAVA E SOTTOPONEVA ALLE PEGGIORI ANGHERIE LE 4 FIGLIE (PERFINO QUELLA AFFETTA DA UNA GRAVE MALATTIA) AMMETTE 20 ANNI DI DROGHE E VIOLENZE – LA GELOSIA OSSESSIVA CHE LO HA PORTATO A POSIZIONARE TELECAMERE OVUNQUE PERSINO NEL BAGNO DI CASA…

Estratto dell'articolo di Elisabetta Reguitti per www.articolo21.org

 

VIOLENZA SULLE DONNE

“Ha mai dato della puttana a sua moglie?”

“Non mi sarei mai dato del cornuto”.

“Ha mai picchiato sua figlia F.?”

“In 25 anni qualche schiaffo è scappato”.

“Quante volte ha rasato a zero sua figlia, per punizione?”

“ Una sola volta”.

“Ha mai preso i soldi della pensione di invalidità di sua figlia, contro la sua stessa volontà?”

“Una sola volta, cento euro a prestito poi restituiti”.

 

violenza sulle donne

In oltre tre ore di deposizione il marito e padre di quattro figlie, accusato di maltrattamenti violenze e aggressioni familiari che duravano da vent’anni, ha sostanzialmente ammesso quanto sopra.

Nega l’accusa di aver lanciato, durante un litigio, una insalatiera contro la moglie, nega il cuscino sulla faccia di una delle figlie per farla stare zitta, o di aver punito un’altra ragazza facendola mangiare sulla tazza del water, senza posate. Nega o al più, non ricorda. Di fatto quindi il racconto processuale fatto dalle quattro donne di famiglia che si dichiarano vittime, a tal punto da denunciarlo, sarebbe null’altro che un complotto ordito contro di lui per motivi di gelosia da parte della moglie e paura, da parte delle figlie, che lui avesse un figlio con un’altra donna e che potessero esserci, quindi, altri eredi.

 

violenza sulle donne 2

Stiamo parlando di una vicenda familiare in cui è emerso, tra l’altro, come l’indagato abbia guadagnato 18mila e 500 euro di reddito complessivo in 23 anni. Una vita, parte della quale, scritta nel certificato dello storico delle carcerazioni dell’accusato.

Milano, davanti al collegio penale presieduto dalla giudice Mariolina Panasiti e i due a latere Valeria Recaneschi e Fabio Processo, si è chiusa l’istruttoria dibattimentale nel processo che vede alla sbarra l’uomo per il quale il pm Giovanni Tarzia e l’aggiunto Maria Letizia Mannella – del V Dipartimento della Procura di Milano –  avevano chiesto il giudizio immediato.

violenza sulle donne 1

 

Terminate le conclusioni dei difensori delle parti civili il legale Alessia Pucci, seguite dalla requisitoria del pubblico ministero; il prossimo 31 gennaio sarà il giorno delle conclusioni che spettano della difesa affidata all’avvocato Giovanna Creti del foro di Milano.

 

Ad assistere al processo c’è sempre anche la madre dell’imputato, in carcere dal dicembre del 2021, quella donna si sveglia all’alba per fare le pulizie: oltre al figlio, che ora è dietro le sbarre dell’aula 9, ne ha altri 7 avuti con un marito tossicodipendente e che, da quanto racconta nel corridoio durante una pausa, non le ha fatto mai mancare la sua dose di botte.

 

violenza sulle donne 3

La donna entra nel processo solo in quanto teste ma guardare lei è anche comprendere il contesto complessivo di una realtà che sembra la sceneggiatura di una pellicola dedicata alla “normalità” della violenza domestica. Quel padre aggressivo e violento che in quelle tre ore di dichiarazioni, con orgoglio, rivendica il suo sentire: “Ammazzo chiunque possa fare del male a mia moglie e alle mie figlie”. E’ il suo modo di “amare” quelle quattro donne: possesso, controllo, gelosia, aggressività e costrizione.

 

violenza sulle donne 2

Una brutta storia, tutta italiana, iniziata in Campania nel 2003 quando la moglie aveva solo 22 anni e tre delle loro quattro figlie poco più di 4, 2 anni e la terza solo qualche settimana. Sevizie, violenze, calci, pugni minacce di morte. Persino un sacchetto di plastica stretto al collo della moglie davanti agli occhi delle minorenni dall’uomo – allora ventiquattrenne – che considerava sua proprietà e dunque legittimato a qualsiasi nefandezza, il resto della famiglia.

[...]

 

violenza sulle donne 1

Mia nonna che ci aiutava, cioè è stata la mamma di mia mamma… ci aiutava tantissimo. Io ero costretta a dire vicino a mia nonna: “Sì, nonna, tutto bene. Papà lavora”, invece no, dentro stavo morendo perché mia nonna non sapeva che mio padre picchiava nostra mamma, picchiava noi e si drogava, dovevo fingere che andava tutto bene pure sul lavoro, quindi stavo sempre… tenevo tutto dentro”.

violenza donne 1violenza donne 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...