monica bellucci

CHE PALLE QUELLE CHE HANNO COSTRUITO LA LORO CARRIERA SULLA LORO BONAGGINE E ORA CI SBOMBALLANO PERCHÉ SI SONO SENTITE “INGABBIATE” DALLA BELLEZZA - L'ULTIMA A FARLO E' MONICA BELLUCCI: “PUÒ SUCCEDERE CHE LA BELLEZZA SACRIFICHI LA POSSIBILITÀ DI ESPRIMERSI, AVERLA È COME INDOSSARE UNA MASCHERA, ANCHE IO HO RISCHIATO DI RESTARE INTRAPPOLATA, MA DEVO RINGRAZIARE IL CINEMA E I REGISTI CHE MI HANNO DATO LA POSSIBILITÀ DI RIVELARMI, AL DI LÀ DEGLI STEREOTIPI…” (SENZA BELLEZZA AVREBBE AVUTO LE STESSE OPPORTUNITA'?) - VIDEO

 

Fulvia Caprara per "la Stampa"

 

MONICA BELLUCCI - THE GIRL IN THE FOUNTAIN

Sfuggita al vecchio incantesimo della bellezza come gabbia dorata che, un tempo, inesorabilmente, imprigionava le attrici negli stessi ruoli decretando la fine precoce delle loro carriere, Monica Bellucci può permettersi oggi il lusso dell'ironia, il gusto di parlare di uomini come loro hanno sempre parlato di donne, la possibilità di affrontare prove temerarie come poteva essere quella di The Girl in The Fountain, il film di Antongiulio Panizzi (in cartellone al Tff e oggi e domani in 70 sale con Eagle Pictures) in cui si confronta con l'icona della Dolce vita Anita Ekberg.

 

monica bellucci briganti, amore e liberta

Ospite d'onore del festival, dove oggi tiene una masterclass e ieri ha ricevuto il premio Stella della Mole, in attesa di arrivare sugli schermi il 30 dicembre con il film di Paola Randi La befana vien di notte in cui è Dolores, strega dolce e potentissima dedita alla felicità dei più piccoli, l'attrice svela, con un sorriso, la sua ricetta di sopravvivenza: «Può succedere che la bellezza sacrifichi la possibilità di esprimersi, averla è come indossare una maschera, anche io ho rischiato di restare intrappolata, ma devo ringraziare il cinema e i registi che, attraverso le loro proposte, mi hanno dato la possibilità di rivelarmi, al di là degli stereotipi. In passato, anche nell'epoca di Ekberg, le donne dopo i 40 anni non potevano più recitare, io, invece, sono ancora qui, pur non avendo né 30, né 40, né 50 anni».

monica bellucci 2

 

Nella Dolce vita Anita Ekberg incarnava la bellezza, eppure la scena nella Fontana di Trevi, una delle più celebri della storia del cinema, l'ha condannata all'oblio prematuro. Una cosa del genere potrebbe succedere anche adesso?

«Diventare un'icona può essere pericolosissimo, Ekberg è nata in un periodo in cui il cinema non permetteva alle donne di invecchiare e poi, a differenza di molte sue coetanee di allora, non aveva alle spalle nessuna protezione maschile. Oggi è diverso, noi attrici possiamo vivere il nostro percorso liberamente, possiamo dire quello che pensiamo senza temere, come accadeva allora, che qualcuno ci metta una nota negativa tipo "se hai detto questo, adesso non lavorerai più".

 

monica bellucci

Insomma, le cose sono molto cambiate, e lo dobbiamo soprattutto a noi stesse, perchè abbiamo imparato ad amarci e rispettarci molto di più di prima. Nel lavoro, come nel privato, poteva succedere che qualcuno ti raccomandasse di non diventare madre perché avresti smesso di essere vista come oggetto del desiderio. Adesso, per fortuna, possiamo vivere la nostra vita, senza vergognarci del tempo che passa. L'energia non ha niente a che vedere con l'età».

 

Perchè la Ekberg divenne subito così popolare?

«Non l'ho mai conosciuta e mi sono avvicinata a lei in punta di piedi, ma, quando vedo le sue foto, ho l'impressione che emani qualcosa di buono e che questa sia stata la ragione per cui tutti ci siamo innamorati di lei. Se in qualcuno ha provocato fastidio è successo perchè è stata sempre sincera, come una bambina. E poi aveva il suo modo di essere nordico, molto diverso da me, che sono mediterranea e più chiusa».

MONICA BELLUCCI - THE GIRL IN THE FOUNTAIN

 

Se dovesse scegliere, Dolce vita oppure Otto e mezzo?

«Nella Dolce vita c'è la rappresentazione del sogno assoluto, in Otto e mezzo c'è un uomo che, per stare bene, capisce di avere bisogno di tante donne diverse. Anche noi donne iniziamo ad essere così, quindi forse dico Otto e mezzo ».

 

Ha appena incarnato Maria Callas a teatro, una star che ha sofferto molto. Cosa l'ha colpita della sua vicenda?

monica bellucci nuda malena 8

«Sia lei che Ekberg, pur essendo molto diverse, sono donne che hanno rappresentato emozioni tragiche e fortissime. Hanno vissuto luci e ombre in modo doloroso, le ho abbracciate ambedue, la Callas era intima, nascosta, privata, ha attraversato le sue sofferenze con assoluta dignità. Mi ha toccato vedere un'intervista, risalente a tre anni prima della sua morte, in cui un giornalista le diceva, "signora Callas, lei non ha più voce, suo marito non c'è più e Onassis è sposato con Jacqueline Kennedy". Era come dirle in faccia "non sei più niente", un atto di violenza terribile, oggi nessuno oserebbe parlare così a una donna».

monica bellucci by paolo roversi

 

Che cos' è il divismo per Monica Bellucci?

«È quello che il pubblico fa di te. Non è qualcosa che puoi controllare, tu fai il tuo lavoro, i tuoi film, poi sono gli spettatori a fare di te quello che sei».

 

Stiamo vivendo tutti, a causa del Covid, un periodo difficile. Lei come lo ha affrontato?

«Ho riflettuto sul fatto che la nostra generazione non ha conosciuto la guerra e quindi, fino a prima della pandemia, non sapevamo che cosa volesse dire ritrovarsi obbligati a subire delle costrizioni. E' stata dura per tutti, ho cercato di vivere questo periodo come un'occasione per chiudermi con la mia famiglia, con le persone che mi sono più care, mi sono sentita fortunata per avere dell'amore intorno a me. Mai come in questo momento abbiamo capito quanto le cose semplici siano importanti e necessarie».

monica bellucci malena monica bellucci malena2monica bellucci 9monica bellucci 7monica bellucci 2monica bellucci copiamonica bellucci 4monica bellucci vogue 1994monica bellucci 5monica bellucci 6monica bellucci malena 5Monica Bellucci Monica Bellucci monica bellucci 8il capezzolo di monica bellucci (lo vedete?)pregnant nude monica belluccimonica bellucci malena 4monica bellucci malena monica belluccimonica bellucci il patto dei lupi

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, SERGIONE AVEVA INFATTI SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSAGGI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA COLLABORATORI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....