melvin e jean mcnair -1

LE PANTERE NERE DI NORMANDIA – LA STORIA DI MELVIN E JEAN MCNAIR, LA COPPIA DI ANTIRAZZISTI CHE NEL 1972, DIROTTÒ IL VOLO DELTA 841 TRA DETROIT E MIAMI: DAL GHETTO IN CAROLINA DEL NORD ALLA LOTTA POLITICA ESTREMA CONTRO LA SEGREGAZIONE – DOPO IL DIROTTAMENTO AD ALGERI, I DUE FUGGIRONO IN FRANCIA CHE NEGÒ L'ESTRADIZIONE: A PARIGI IL PROCESSO AI DIROTTATORI DIVENTÒ UN PROCESSO AL RAZZISMO E…

Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

 

melvin e jean mcnair

«Dico sempre ai miei amici che se cominciamo a verificare la vita di ogni artista, non resterà granché al Louvre». Queste parole di saggezza, dubbiose sull' utilità della cancel culture , arrivano oggi dalla Normandia, dove da 35 anni vive in esilio l' ex «Black Panther» che con la moglie dirottò verso Algeri, nel 1972, il volo Delta 841 tra Detroit e Miami.

 

L' incredibile storia di Melvin e Jean McNair torna alla luce in questi giorni di manifestazioni in tutto il mondo in solidarietà con il movimento Black Lives Matter. La società americana non è cambiata abbastanza rispetto a quando Melvin McNair aderì al Black Panther Party, alla fine degli anni Sessanta.

 

melvin e jean mcnair 1

Si è trasformata invece la sua vita: dal ghetto in Carolina del Nord alla lotta politica estrema contro la segregazione, a una vita tranquilla di assistente sociale a Caen, capoluogo del Calvados a 6.000 km dalla patria abbandonata nel 1972, dove non potrà mai più tornare.

 

Melvin McNair nasce nel quartiere nero di Greensboro 72 anni fa. Perde il padre a quattro anni, viene allevato dalla madre e dallo zio Joe, «il primo poliziotto nero della nostra città». La prima volta che da bambino esce dal ghetto e con la madre entra in un grande magazzino, Melvin sale sulla scala mobile ma viene rimbrottato e insultato come «negro».

melvin e jean mcnair 3

 

È la prima umiliazione indelebile, alla quale seguiranno quelle inflitte da commilitoni del Ku Klux Klan durante il servizio militare a Berlino. Melvin è un ottimo studente,e grazie al baseball ha una borsa di studio all' università. Ma al momento di partire per la guerra del Vietnam, come Mohammed Alì considera che «nessun vietcong mi ha mai chiamato negro», diserta ed entra nelle Pantere Nere con la moglie Jean. Sono convinti: per loro non ci sarà mai un futuro negli Stati Uniti d' America.

 

melvin e jean mcnair 3

Il 31 luglio 1972 Melvin e Jean McNair con tre complici danno il via al primo e unico dirottamento della loro carriera di rivoluzionari. Con una pistola nascosta dentro una Bibbia svuotata dalle pagine fanno atterrare il DC-8 con 100 passeggeri a Boston. Chiedono il pieno, un milione di dollari e panini. Dopo un volo al suono di Stevie Wonder atterrano - senza spari né vittime - a Algeri, all' epoca terra promessa dei militanti anti-imperialisti.

 

Fuggiranno poi in Francia, che nega l' estradizione. A Parigi il processo ai dirottatori diventa un processo al razzismo, Melvin e Jean trovano l' aiuto di Jean-Paul Sartre, James Baldwin, Yves Montand e Simone Signoret.

 

melvin e jean mcnair 2

Dopo pochi mesi di carcere, i Mc Nair vivranno il resto dei loro giorni alla periferia di Caen, come assistenti sociali al servizio dei ragazzi in difficoltà. Jean è morta nel 2014, e Le Monde racconta che in suo onore pochi giorni fa a Caen è stata scoperta una targa. Melvin, pantera nera di Normandia, non violento da decenni, segue i moti di piazza e le elezioni americane alla Cnn.

melvin e jean mcnair 1melvin e jean mcnair 4

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA