bergoglio e evo morales

BERGOGLIO SENZA PREGIUDIZIO: “IL CRISTO CON FALCE E MARTELLO? L’ARTE PUÒ ESSERE OFFENSIVA MA CAPISCO QUEST’OPERA - SULLA GRECIA SAREBBE SEMPLICE DIRE CHE LA COLPA È SOLO DI UNA PARTE MA ANCHE I GOVERNANTI GRECI HANNO RESPONSABILITÀ” - E SCOPRE CHE SI VINCE CON LA ''CLASSE MEDIA''

Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”

bergoglio evo morales falce e martello crocebergoglio evo morales falce e martello croce

 

Ha l’aria un po’ stanca, ma mai come il resto dei passeggeri. Otto giorni tra Ecuador, Bolivia e Paraguay, sette voli, ventidue discorsi, sbalzi d’altitudine da zero a quattromila metri. Ma come fa? «Ah! Qual è la sua droga, vorrebbe chiedere! Be’, il mate mi aiuta. Ma non ho assaggiato la coca, questo è chiaro eh?». Papa Francesco ride, il volo AZ 4001 che lo riporta a Roma è appena decollato. Resta un’ora a rispondere ai giornalisti.

 

Tra l’altro, parla di ermeneutica storica («Se stiamo interpretando un fatto del passato, bisogna farlo con l’ermeneutica del passato, tenendo presente come si pensava a quel tempo: per esempio, le crociate»), si schermisce sul riavvicinamento Usa-Cuba («Non c’è stata mediazione, è stato il Signore e la buona volontà dei due Paesi. Noi non abbiamo fatto quasi nulla, solo piccole cose…») e arriva ad ammettere «lo sbaglio» di non parlare abbastanza della classe media, «devo approfondire di più».

schermata 2015 07 09 a 13.38.49schermata 2015 07 09 a 13.38.49

 

Santità, in Bolivia ha parlato ai movimenti popolari dei mezzi di austerità che «aggiustano sempre la cinta dei poveri»…

«Io sono vicino al fenomeno dei movimenti, presente in tutto il mondo. Si organizzano tra loro, non solo per protestare ma per andare avanti e poter vivere. Hanno forza. Questa gente non si sente rappresentata dai sindacati perché dicono che sono una corporazione e non lottano per i diritti dei più poveri. E la Chiesa non può essere indifferente, ha una dottrina sociale e dialoga bene con loro. Non è che la Chiesa faccia una opzione per la strada anarchica, no. Del resto non sono anarchici, questi lavorano».

bergoglio e evo morales 8bergoglio e evo morales 8

 

Che cosa pensa di ciò che accadendo in Grecia, in Europa?

«Ho una grande allergia per l’economia, mio papà era ragioniere e quando in fabbrica non aveva finito il lavoro, lo portava a casa. Certo sarebbe semplice dire: la colpa è solo di questa parte. Anche i governanti greci che hanno portato avanti questa situazione di debito internazionale hanno una responsabilità.

 

Con il nuovo governo greco si è fatta una revisione un po’ giusta. Mi auguro trovino una strada per risolvere il problema greco e anche una forma di sorveglianza perché altri Paesi non vi cadano. E questo ci aiuti ad andare avanti: la strada del prestito e dei debiti non finisce mai. Mi hanno detto che un anno fa c’era un progetto Onu per cui un Paese può dichiararsi in bancarotta, che non è lo stesso del default. Se un’ impresa può farlo, perché non un Paese e così si aiutano gli altri?».

bergoglio e evo morales 7bergoglio e evo morales 7

 

Crede che la Chiesa la seguirà, nella sua mano tesa verso movimenti popolari molto laici?

«Ma sono io che seguo la Chiesa! Io ho dato loro la dottrina sociale della Chiesa, applicata alla loro situazione. Lo stesso faccio con l’impresa. Non è la mano tesa a un nemico né un fatto politico, no. È un fatto catechetico, sia chiaro».

 

Ha mandato tanti messaggi forti per i poveri e a volte severi per i ricchi e i potenti, ma pochissimi per la classe media che lavora e paga le tasse. Perché?

«È una bella correzione, lei ha ragione, è uno sbaglio da parte mia. Nel mondo la polarizzazione tra ricchi e poveri è grande, la classe media diventa più piccola, e forse questo mi ha portato a non tenerne conto. Io parlo dei poveri perché è il cuore del Vangelo, non è che sia sociologia. Sulla classe media ho detto alcune parole ma un po’ en passant . Mi dice una cosa che devo fare, approfondire il magistero. Grazie per l’aiuto!».

INCONTRO FRA OBAMA E PAPA FRANCESCO INCONTRO FRA OBAMA E PAPA FRANCESCO

 

Il suo discorso sul sistema economico è percepito dagli statunitensi come una critica al loro modo di vivere…

«Dell’economia che uccide ho parlato nella Evangelii Gaudium e nella Laudato si’ , non è una frase nuova. Ho sentito che negli Usa sono state fatte alcune critiche, ma non ho avuto tempo di studiarle bene. Adesso devo recepirle e studiarle per poi dialogare».

 

Cuba deve migliorare sui diritti umani, la libertà religiosa?

«I diritti umani sono per tutti. E non è che non si rispettino in due o tre, succede in tanti Paesi del mondo. Quanto alla libertà religiosa: ci sono Paesi, anche in Europa, dove non ti lasciano fare un segno religioso. Che cosa perderanno Cuba e Usa? Non so. Sempre in un negoziato si perde qualcosa. Ma tutti e due guadagneranno pace, amicizia, collaborazione».

PADRE LUIS ESPINALPADRE LUIS ESPINAL

 

Che cosa ha provato davanti alla falce e martello col Cristo, e dov’è finita?

«È stata una sorpresa. Secondo me si può qualificare nel genere dell’arte di protesta. Ricordo a Buenos Aires la mostra di un bravo artista argentino, c’era un Cristo su un bombardiere: era una critica al cristianesimo alleato con l’imperialismo. Quest’arte può essere offensiva, in alcuni casi. Nel caso concreto, padre Espinal è stato ucciso nel 1980. Era un tempo che la Teologia della liberazione aveva tanti filoni diversi, uno di essi usava l’analisi marxista della realtà. Il padre generale Padro Arrupe scrisse una lettera a tutti i gesuiti sull’analisi marxista dicendo: no, non va.

 

PADRE LUIS ESPINAL PADRE LUIS ESPINAL

Bisogna considerare l’epoca: Espinal era un entusiasta dell’analisi marxista. Era la sua vita, il suo pensiero, era un uomo speciale con tanta genialità umana che lottava in buona fede. Compiendo questa ermeneutica, io capisco quest’opera. Per me non è stata un’offesa. Morales ha voluto darmi due onorificenze. Ho pensato: le lascio alla Madonna di Copacabana. Invece il Cristo lo porto con me».

 

Che ruolo può avere la Chiesa latinoamericana nel mondo?

«Ha una grande ricchezza, è giovane. Non ho mai visto tanti bambini. È una lezione per l’Europa, dove il calo delle nascite spaventa un po’ e le politiche per aiutare le famiglie numerose sono poche. La Francia ha una bella politica, credo sia a più del 2% di natalità. Gli altri sono a zero».

 

E tutti i selfie che le chiedono?

«È un’altra cultura, la rispetto ma mi sento un bisnonno!».

 

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…