bergoglio papa francesco volodymyr zelensky vladimir putin

IL PAPAGNO DEL PAPA – "PERCHE’ NON NOMINO MAI PUTIN? NON LO FACCIO MAI CON I CAPI DI STATO. MA FAREI DI TUTTO PER FERMARE QUESTA GUERRA" – POI SPIEGA IL MOTIVO PER CUI NON È ANCORA ANDATO A KIEV: "NON POSSO FARE NULLA CHE METTA A RISCHIO OBIETTIVI PIÙ ELEVATI, CHE SIANO LA FINE DELLA GUERRA, UNA TREGUA O, ALMENO, UN CORRIDOIO UMANITARIO. A COSA SERVIREBBE CHE IL PAPA ANDASSE A KIEV SE LA GUERRA CONTINUASSE IL GIORNO SUCCESSIVO?" 

papa francesco con la bandiera ucraina di bucha

 (ANSA) "Un Papa non nomina mai un capo di Stato, tanto meno un Paese, che è superiore al suo capo di Stato". Risponde così papa Francesco, in un'intervista a La Nacion, alla domanda sul perché nei suoi interventi non nomini mai Vladimir Putin o la Russia. E sugli sforzi per una mediazione nel conflitto ucraino sottolinea che "ci sono sempre procedure. Il Vaticano non riposa mai. Non posso dirvi i dettagli perché cesserebbero di essere sforzi diplomatici. Ma i tentativi non si fermeranno mai".

 

papa francesco bacia la bandiera ucraina di bucha

A tale proposito, "due cardinali hanno confessato di sperare che nei primi giorni di maggio finisca gran parte della guerra in Ucraina, se non la guerra stessa. Sono le informazioni che loro gestiscono, anche se nessuno è sicuro che alla fine questo accadrà". Sul significato della sua visita all'Ambasciata russa presso la Santa Sede all'indomani dell'invasione in Ucraina, Francesco spiega: "Sono andato da solo. Non volevo che nessuno mi accompagnasse. Era una mia responsabilità personale. È stata una decisione che ho preso in una notte da sveglio pensando all'Ucraina. È chiaro a coloro che lo vogliono vedere bene che stavo segnalando al governo che può porre fine alla guerra all'istante". "Ad essere onesto, vorrei fare qualcosa in modo che non ci sia più un solo morto in Ucraina. Non uno di più. E sono disposto a fare tutto", aggiunge il Pontefice.

 

papa francesco angelus

"Tutta la guerra è anacronistica in questo mondo e in questa fase della civiltà - osserva Francesco -. Ecco perché ho anche baciato pubblicamente la bandiera ucraina. È stato un gesto di solidarietà con i loro defunti, con le loro famiglie e con coloro che soffrono l'emigrazione". E sul perché non è ancora andato a Kiev, dove pure per lui c'è molta attesa, "non posso fare nulla che metta a rischio obiettivi più elevati, che siano la fine della guerra, una tregua o, almeno, un corridoio umanitario - afferma -. A cosa servirebbe che il Papa andasse a Kiev se la guerra continuasse il giorno successivo?".

papa francesco con una bandiera ucraina proveniente da bucha PUTINpapa francesco con una bandiera ucraina proveniente da bucha papa francesco angelus fossa comune a bucha

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