"SUCCEDE CHE ANCHE GLI DEI, PER ARROGANZA, CADANO DALL'OLIMPO" – L'IRRESISTIBILE ASCESA E PRECIPITOSA DISCESA DI CHIARA FERRAGNI RACCONTATA DA "LE MONDE", CHE CITA LO SCOOP DI QUESTO DISGRAZIATO SITO - DAGO: “INSODDISFATTI DELLA REALTA' DELLA LORO VITA, GLI ESSERI UMANI SI SONO SEMPRE INVENTATI UN MONDO PARALLELO: LETTERATURA, TEATRO, CINEMA, TV, WEB. I FERRAGNEZ SONO DUE SPROVVEDUTI CHE HANNO CREDUTO ALLA LORO FICTION" - "ANCHE GIORGIA MELONI È UN'INFLUENCER. E QUANDO SI È PRESENTATA L'OCCASIONE NON HA ESITATO AD ABBATTERE LA RIVALE..."
Traduzione dell’articolo di Allan Kaval e Aureliano Tonet per “M – Le Magazine du Monde”
M – LE MAGAZINE DU MONDE SU CHIARA FERRAGNI
Una lacrima squarcia la maschera. Chiara Ferragni, 36 anni, quasi 30 milioni di iscritti su Instagram, sa che tutta Italia la guarda. Domenica, 3 marzo, è invitata a “Che tempo che fa”, istituzione televisiva pubblica, in onda sul canale privato Nove. Durante un video, l'influencer vede la sua vita. Vede i capelli castani della sua giovinezza, prima che diventassero biondi. Tremando, vede il suo volto, catturato in un'infinità di immagini, riprodotte sulle copertine delle riviste.
Si vede alla guida della sua azienda in una sala riunioni dalle pareti bianche, vede il suo corpo vestito con splendidi abiti. Emergere una gamba dopo l'altra, da imponenti automobili scure. Vede il suo radioso riflesso ricevere la medaglia dalla città di Milano per il suo ruolo nella lotta al Covid-19. E, contenendo l'emozione dietro il trucco, si vede salire, al culmine della sua gloria, sul palco del Festival di Sanremo nel febbraio 2023, con un abito trompe l'oeil Dior, che evoca il corpo nudo di una donna del Rinascimento.
M – LE MAGAZINE DU MONDE SU CHIARA FERRAGNI
«Questo è il fenomeno!" Il fenomeno che hai costruito!», esclama il conduttore, Fabio Fazio. Poco prima aveva detto alla sua ospite che gli ricordava Robert Oppenheimer. Il fisico ha inventato la bomba atomica; l’imprenditrice ha inventato una delle più potenti macchine d’influenza online, diventando immensamente famosa, immensamente desiderata dai brand e facendo di ogni momento della sua esistenza e di quella della sua famiglia, formata con il rapper Fedez e i loro due figli, oggetto di pubblicazioni a pagamento. Robert Oppenheimer finì perseguitato dal rimorso per il potere distruttivo della sua creazione; Chiara Ferragni vede tremare l'edificio di contratti di marketing e di comunità virtuali che aveva pazientemente costruito.
La star indagata parla per la prima volta da quando è scoppiato uno scandalo che ha affascinato tutta Italia. Il detonatore è stato un pandoro ricoperto di zucchero a velo, tradizionalmente servito a Natale. A metà dicembre l'autorità garante della concorrenza ha multato di 1,1 milioni di euro l'azienda dell'influencer per una campagna realizzata un anno prima con il marchio Balocco. Ritenuta fraudolenta, lasciava intendere che il ricavato di una serie limitata di pandori ideati da Chiara Ferragni e vendute tre volte il prezzo ordinario sarebbe andato a un ospedale pediatrico di Torino.
In precedenza era stata infatti effettuata una donazione da parte del produttore, per un importo di 50.000 euro. Ben poco, se confrontiamo la somma con quella che Chiara Ferragni ha ricevuto per la sua partecipazione: circa 1 milione di euro. La vicenda ebbe un tale impatto che la presidente del consiglio italiano di estrema destra, Giorgia Meloni, parlò di Chiara Ferragni sul palco del raduno annuale del suo partito, Fratelli d'Italia. Nota per le sue posizioni progressiste e per uno stile di vita cosmopolita e privilegiato, l'influencer incarna l'antitesi di quelle che il populista pretende di rappresentare.
Dieci giorni prima dello show, il sito Dagospia aveva rivelato che il marito, Fedez, aveva lasciato la casa coniugale. Nonostante indossi la fede sul set, Chiara Ferragni ammette la crisi, la più grave dal loro incontro nel 2016. In poche settimane è esploso quanto di più vicino avesse la Penisola a una famiglia reale. E tutti gli italiani si sbranano, durante i festeggiamenti di fine anno, attorno alla stessa domanda: malizia o incompetenza? Sulla scia del “Pandoro Gate” sono scoppiati quattro casi simili, riguardanti uova di Pasqua, bambole, felpe e accessori moda.
la copertina l'espresso su chiara ferragni in stile joker
Le aziende (Dolci Preziosi, Trudi, Oreo, Soleterre) e i loro ambasciatori sostengono che la vendita ha finanziato operazioni di beneficenza; la giustizia è meno sicura. La complessa architettura delle aziende di Chiara Ferragni è stata oggetto anche di un articolo sulla rivista L'Espresso dell'8 marzo. In copertina, l’influencer truccata come il Joker, nemico di Batman, dietro un titolo seducente, “Il lato oscuro di Chiara”.
La crisi è tale che la giovane si è rivolta alla società di consulenza reputazionale Community, e uno dei cui soci, Roberto Patriarca, è stato oberato di lavoro dietro le quinte dello show. L'azienda è specializzata in problemi sul lavoro: ha assistito la famiglia Benetton, in particolare proprietaria di una rete autostradale, durante il crollo del ponte di Genova nel 2018. Sul set, rispondendo alle domande un po' concilianti di Fabio Fazio, Chiara Ferragni ha messo gli elementi del linguaggio: “autenticità”, “sincerità”, “buona fede”. Proprio quelli che, tramite Roberto Patriarca, ci ha inviato per iscritto, in risposta alle nostre domande, dopo settimane di trattative. «Vengo da due mesi durante i quali ho dovuto affrontare un'ostilità per la quale pensavo di essere preparata – dichiara - La verità è che nulla può prepararti a questo livello di violenza».
Lo scandalo è scoppiato a dicembre, mese in cui solitamente Milano risplende in tutto il suo splendore. Il Teatro alla Scala apre la stagione lirica, i panettoni escono dai forni per deliziare le tavole di fine anno, le eleganti vecchiette si vestono di pelliccia per guardare le vetrine. In questo periodo di trionfo del capitalismo lombardo, il suo rappresentante più illustre iniziò dunque una caduta vertiginosa. Niente potrebbe essere più milanese di un simile ribaltamento. Milano è una città dalle linee spezzate. Linee spezzate di cavi del tram, strade che si incastrano, linee spezzate di valori azionari, mode e melodie che puntellano questa capitale della finanza, del lusso, della musica e dei media. Linee spezzate di carriere e destini, inevitabilmente.
Il viaggio di Chiara Ferragni inizialmente non è stato altro che pura ascensa, la storia di successo di una ragazza di provincia che ha avuto successo nella grande città. Tutto ha inizio a Cremona, tranquilla città di settantamila abitanti proclamata “capitale del violino”, a un centinaio di chilometri a sud-est di Milano. Il padre è dentista, la madre direttrice artistica di un marchio di abbigliamento. Incoraggiata da quest'ultima, che la filmava e fotografava fin da giovanissima, Chiara Ferragni si lancia da adolescente nella carriera di modella, interrotta dall'iscrizione a Giurisprudenza alla prestigiosa Università Bocconi di Milano. Nel 2009, all'età di 22 anni, ha aperto un blog, "The Blonde Salad", con il suo allora fidanzato, Riccardo Pozzoli, con cui ha condiviso il suo amore per la moda.
«Tutto è cambiato da quando eravamo soci... Mi è difficile parlarvi», si scusa l'imprenditore, ora a capo di una start-up. Come molti di coloro che abbiamo contattato, i funzionari dell’Università Bocconi si nascondono dietro una cautela imbarazzata. «Tutto quello che possiamo dirvi è che Chiara Ferragni non ha terminato gli studi con noi» dicono. Pochi mesi dopo aver aperto il blog – uno dei primi specializzati sulla moda in Italia – ha trovato posto nelle sfilate più seguite, con sfrontatezza. «Per milioni di donne italiane di provincia, Chiara Ferragni ha simboleggiato l'accesso a un mondo nuovo, quello del capitalismo globale e digitale», sottolinea il poeta e musicista Andrea Poggio.
La blogger prende il treno di Instagram, dove, dagli anni 2010, è in gioco il destino sempre più smaterializzato della moda. I post del blog diventano storie, e i lettori, follower – nel 2017 viene superata la soglia dei dieci milioni. “The Blonde Salad” assume presto i crismi di una holding, ospitando un sito per la vendita di articoli di moda e una linea di scarpe. La Harvard Business Review ne ripercorre il successo nel 2015. Due anni dopo, Forbes la incorona "top fashion influencer”: dopo aver vissuto dal 2013 al 2016 a Los Angeles, è diventata un'icona globale.
Questa intrusione mette a dura prova la frangia più elitaria del mondo della moda. Sotto l'anonimato, una dirigente di un marchio di lusso racconta il terrore dei suoi colleghi quando uno dei loro prodotti è finito in una storia dell'influencer: «Abbiamo organizzato un incontro per smascherare il traditore che glielo avrebbe regalato. La verità è che l'aveva comprato lei stessa». Pragmatica, di fronte a tale successo, la maggior parte del settore si basa però sulla propria presenza. Da Gucci a Guess, i marchi di lusso così come quelli più accessibili la corteggiano. La pagano per indossare una delle loro creazioni e per farle menzionare nei suoi post. A Milano le sfilate non iniziano finché “la” Ferragni non ha preso il suo posto.
«Era seduta accanto ad Anna Wintour, la famosa direttrice di Vogue America», ricorda Maria Corbi, giornalista di moda del quotidiano La Stampa. Da Maria Grazia Chiuri – attuale direttrice artistica delle linee femminili di Dior – a Donatella Versace, grandi nomi si mettono in collegamento con l’influencer. «La sua storia è quella della “ragazza della porta accanto” che si è costruita il proprio castello da principessa», analizza Barbara Stefanelli, vicedirettore del Corriere della Sera.
Il ruolo del Principe Azzurro è interpretato da Federico Lucia, in arte Fedez. Per molti versi, questo rapper 34enne, i cui titoli principali (Mille, La dolce vita, Disco Paradise...) hanno accumulato decine di milioni di ascolti su Spotify, è l'opposto di Chiara, lucida fino alle punte unghia. Esagera con il personaggio di monello che si è costruito fin dagli esordi, nel 2007. Tatuato dalla testa ai piedi, originario della periferia sud di Milano, senza diploma di maturità, appassionato di boxe e di neologismi azzardati si dice discenda da Ninco Nanco (1833-1864), mitico brigante meridionale.
Nel 2016, una canzone rap in cui la cita è arrivata all'orecchio dell'influencer. Un anno dopo le fece la proposta di matrimonio durante un concerto all'Arena di Verona. Troppo pubblicizzata, la cerimonia si è svolta nell'estate del 2018, in Sicilia. Il vescovo locale scrive alcuni versi rappati, che alla fine non vengono letti. Alitalia, la compagnia aerea di bandiera, mette a disposizione degli ospiti un aereo. Vengono distribuite bambole con l'immagine degli sposi: la vendita di questo modello, per combattere il bullismo nelle scuole, è nel mirino della giustizia.
dago al festival del cinema di roma 2
«L'unione delle loro personalità e del loro pubblico ha creato un marchio di potenza senza precedenti», confida la giornalista Maria Laura Rodotà, che collabora in particolare con La Stampa. Adesso sono i “Ferragnez” – l'espressione entrerà anche nell'enciclopedia di riferimento, Treccani. La loro quotidianità, fin negli angoli più intimi, viene data in pasto ai follower e, dal 2021, agli spettatori della serie Ferragnez (disponibile in Francia su Prime Video) modellata su quella che ha fatto la fortuna della famiglia Kardashian negli Stati Uniti: la nascita dei loro due figli, Leone e Vittoria, nel 2018 e nel 2021, documentata dalle prime ecografie; I problemi di salute di Fedez – cancro al pancreas, depressione… «Hanno ridefinito il significato del verbo “seguire”, analizza lo scrittore calabrese Nicola H. Cosentino. Non li seguo sulle reti, ma conosco la loro vita in ogni dettaglio. Ogni paese ha il suo romanzo nazionale. I Ferragnez spinsero l’Italia nell’era dell’autobiografia nazionale».
La lingua italiana ha una parola per descrivere tale rumore di fondo: “confusione”. Infatti, è ad una confusione assordante che la coppia assoggetta il Paese. Confusione tra privato e pubblico, lusso e consumo di massa, laico e religioso, affari e beneficenza, spettacolo e politica. Ecco Fedez che mostra il suo sostegno alle minoranze sessuali o etniche; ecco la stessa persona che spreca cibo, in un supermercato Carrefour privatizzato per il suo ventinovesimo compleanno. La titolare di “The Blonde Salad” si lascia cucinare anche con salse di ogni genere: nel 2020, un collage dell'amico artista Francesco Vezzoli arriva addirittura a raffigurarla come Madonna.
Fu al Festival della Canzone Italiana di Sanremo che questa confusione raggiunse il culmine. Nel febbraio 2023 Chiara Ferragni co-presenta una delle cinque serate di questa istituzione, che è tanto una messa quanto un carnevale. Per la regina delle influencer si tratta di un'incoronazione, contemporaneamente all'inizio della sua discesa agli inferi. Nel suo abito Dior che moltiplica il gioco delle trasparenze, legge sul palco una lettera indirizzata alla bambina che era – un modo per dire ai giovani italiani che il suo successo è alla loro portata. La sera stessa, Fedez ha rubato la scena, bruciando sul palco la fotografia di un ministro di estrema destra, prima di baciare in bocca un collega rapper. «Chiara mi ha colpito per la sua gentilezza e la sua grande professionalità - elogia il direttore artistico e presentatore del festival, Amadeus - Ciò che gli sta accadendo oggi non può che essere il risultato di un cortocircuito»
chiara ferragni e le uova di pasqua
Arrivò il “Pandoro Gate” e tutto cambiò. Chiara Ferragni ha girato uno spot pubblicitario per la Coca-Cola quest'inverno. Avrebbe dovuto essere trasmesso durante l'ultima edizione del festival, a febbraio. È stato annullato.
L'aneddoto fa sorridere la giornalista Selvaggia Lucarelli, che elenca i marchi che hanno interrotto la loro collaborazione: Pigna, Safilo... «Ho pubblicato un articolo nel dicembre 2022 in cui esprimevo dubbi sull'operazione di beneficenza legata al pandoro Balocco, sponsorizzata da Chiara Ferragni - riavvolge il nastro colei che è anche giurata della versione italiana di “Ballando con le stelle” e che si è fatta un nome denunciando ogni tipo di falsa comunicazione - All’epoca ebbe un tale sostegno da parte dei media che la mia indagine passò relativamente inosservata.
Ma il resto mi dava ragione». Dice che sta preparando un libro sulle pratiche di Chiara Ferragni, in uscita ad aprile. «Sto rivelando un sistema volto, a mio avviso, a ingannare il consumatore» si arrabbia. L'interessata dichiara la sua “buona fede”. Dopo aver invocato l'“errore di comunicazione” in un video in lacrime con cui gli italiani hanno banchettato durante i festeggiamenti di fine anno.
«Non ho mai partecipato ad un'operazione di beneficenza per interesse personale, ma per sostenere cause che mi stanno a cuore, nella speranza di creare un effetto di emulazione - dice Chiara Ferragni, per iscritto - Ero conosciuto prima di impegnarmi in queste cause, non si trattava mai di aumentare la mia popolarità».
chiara ferragni e i pandori della balocco
La fama è un affare che riguarda un'altra figura temuta del giornalismo italiano, Roberto D'Agostino, fondatore del sito Dagospia, specializzato in indiscrezioni, che ha rivelato la rottura della coppia. «Gli esseri umani hanno sempre inventato gli dei per soddisfare la loro insoddisfazione. I “Ferragnez” sono solo l'incarnazione di questo bisogno fondamentale. Succede che gli dei, per orgoglio, cadano dall'Olimpo».
«Agli esordi, Chiara Ferragni sembrava una persona in cui potevamo identificarci - afferma la giornalista Maria Corbi - Man mano che si è evoluta, è diventata irraggiungibile». Per lei, come per tanti analisti della caduta della Ferragni, il trasloco dell'influencer e della sua famiglia in un enorme duplex nel lussuoso quartiere City Life di Milano, a novembre, ha segnato una rottura. La visita guidata dell'appartamento su Instagram forse era intesa come un modo per incuriosire i follower. Sembrava una gratuita dimostrazione di opulenza.
chiara ferragni e la bambola trudi
«I “Ferragnez” hanno messo in mostra il loro cinema privato e i loro mobili di design, mentre Milano attraversa una grave crisi immobiliare e nessuno riesce a trovare un appartamento in affitto - ricorda il giornalista Michele Masneri, che racconta sul quotidiano “Il Foglio” le avventure dell'alta società - La Milano di Chiara Ferragni è diventata un brand di tale lusso che gli italiani non possono più permetterselo».
La carriera di Chiara Ferragni, infatti, è stata costruita all'ombra delle gru che hanno trasformato la sua città adottiva. Città prospera ma poco attraente, Milano voleva elevarsi al rango di metropoli come Londra o New York, sulla scia dell'Esposizione Universale del 2015. «La Milano produttiva di un tempo è stata sostituita da una Milano d'apparenza», si rammarica l'urbanista Lucia Tozzi, autrice di L'Invenzione di Milano (Cronopio, 2023, non tradotto). In un'epoca in cui lo skyline era irto di grattacieli progettati dai maggiori architetti internazionali, le misure fiscali incoraggiavano i ricchi espatriati a tornare in patria». L'incarnazione per eccellenza di questa città che incombe sui comuni abitanti? Le torri, la cui costruzione, come quella di Chiara Ferragni, è iniziata nel 2009. «In questa Milano, che ha l'aria di un emirato, Chiara ha vissuto come avrebbe potuto vivere a Dubai», sottolinea Michele Masneri.
Nello stesso bar Cipriani la giornalista Michela Proietti ha incontrato il presidente della Tod's, Diego Della Valle. Prima di raggiungerlo spiega perché l’influencer non è mai stata assimilata dall’alta società milanese. «Rispettiamo la sua capacità di coniugare vita familiare e spirito imprenditoriale», aggiunge la donna che ha dipinto il tipico ritratto delle donne milanesi in due bestseller (La Milanese e La Milanese 2, Solferino, 2020 e 2021, non tradotto). Ma i suoi valori non sono quelli dell’élite molto più discreta».
Si dice spesso che, a Milano, le più grandi bellezze si nascondono dietro palazzi dalle facciate austere: secondo l’élite, questa città è più misteriosa che monumentale. Michela Proietti conclude, con un senso di understatement tipicamente milanese: «Chiara è allo stesso tempo più provinciale e più internazionale di Milano». Con i suoi viaggi, il suo inglese quasi perfetto, la sua esistenza senza peso, Chiara Ferragni simboleggia la rovina di tutti i populisti: una “cittadina del nulla”. È così che, in un discorso tenuto nel 2016, pochi mesi dopo il voto sulla Brexit, il primo ministro britannico Theresa May attaccò coloro che si credono cittadini del mondo.
Chiara Ferragni ha fornito una perfetta incarnazione di questa fantasia. Fedele sostenitrice, insieme al marito, della causa LGBT – il Paese ancora non riconosce il matrimonio delle coppie omosessuali –, ha associato il suo nome a un'importante associazione che lotta contro la violenza sulle donne, Donne in rete contro la violenza. Nel momento del suo apice, nel febbraio 2023, dichiarò all’edizione italiana di Vanity Fair: «Spero che i social network diventino sempre più luoghi di attivismo (…) dove agire, per risolvere i problemi».
Le delusioni di Chiara Ferragni, la sua presunta doppiezza, sono quindi anche una vittoria del campo reazionario. Giorgia Meloni non solo beneficia dell’assenza di una solida opposizione politica, ma ha, con l’influencer, un contraltare ideale. Dopo averla presa di mira davanti ai suoi sostenitori nel momento in cui scoppiava il “Pandoro Gate”, è sempre a Chiara Ferragni che il primo capo dell'esecutivo donna della storia italiana ha dedicato le sue ultime parole, al termine della sua lunghissima conferenza stampa annuale, il 4 gennaio. Prendendosi gioco dell'indignazione che le frecciate rivolte all'influencer avrebbero suscitato a sinistra, lei ha perso le staffe: «Si sono arrabbiate! (...) Sembrava che stessi attaccando Che Guevara! Ebbene, il mondo sta cambiando!». La presidente del Consiglio ha reso omaggio, nello stesso momento, agli operai che producono i dolci natalizi nelle fabbriche di Balocco, dimenticati a suo dire, dai suoi avversari benpensanti.
Le due italiane, però, sono così diversi? «Per molti versi Giorgia Meloni è anche un’influencer. Quando si è presentata l’occasione non ha esitato ad abbattere la rivale» ha affermato il giornalista Roberto D’Agostino. «Con i suoi attacchi impliciti contro Chiara Ferragni, Giorgia Meloni ha ravvivato gli antagonismi che stanno dilaniando l'Italia: Roma contro Milano, Sud contro Nord, persone vere, oneste e radicate, contro élite ipocrite e cosmopolite», analizza il collega Davide Piacenza. specialista in “guerre culturali”.
Giorgia Meloni, che come Chiara Ferragni ha iniziato a fare carriera giovanissima, ha fatto dell'autonarrazione uno dei motori del suo successo. Molto più protettivo nei confronti della sua vita privata, il politico rende ancora la figlia, Ginevra, 7 anni, un elemento centrale nella narrazione di una maternità devota, vissuta a testa alta con l'esercizio delle più alte responsabilità. Dopo aver vinto le elezioni del settembre 2022, Giorgia Meloni ha pubblicato su Instagram un messaggio scritto dalla figlia, con inchiostro glitterato: «Mamma, sono così felice che tu abbia vinto. Ti amo tanto». Per entrambe le donne, il clan familiare, all'interno del quale le sorelle sono le più strette sostenitrici, gioca un ruolo essenziale. Chiara Ferragni e Giorgia Meloni hanno superato di gran lunga anche la notorietà dei rispettivi ex coniugi, il volubile Fedez per la prima e, per la seconda, il conduttore televisivo Andrea Giambruno, caduto in disgrazia per gravi dichiarazioni fatte off-air.
CHIARA FERRAGNI - FEDEZ - PANDOROGATE - MEME BY OSHO
Il 25 gennaio le loro traiettorie si sono nuovamente incrociate con l’adozione da parte del Consiglio dei ministri di un testo, soprannominato dalla stampa “legge Ferragni”, destinato a regolamentare gli eccessi degli influencer. Prevede l'obbligo per i produttori di indicare sulla confezione l'importo destinato ad opere di beneficenza nell'ambito di operazioni come quella del fatidico pandoro e una sanzione fino a 50.000 euro in caso di contraffazione. «Un fallimento come quello di Chiara Ferragni aiuta a legiferare. Le nuove regole struttureranno un settore che ne aveva bisogno» afferma Luca Leoni, responsabile dell’agenzia di influencer Show Reel Media Group.
Chiara Ferragni sembra sulla stessa linea: «Penso che la nuova legge sarà utile perché colma una lacuna» ci dice. Di fronte a questa crisi, Chiara Ferragni deve reinventarsi. «Non ho mai avuto paura di cercare nuove strade, anche se avrei preferito farlo in un contesto diverso» ci scrive, sottolineando la fiducia che la maggior parte dei suoi partner commerciali continua a riporre in lei. Sono totalmente consapevole che la mia attività e la mia comunicazione dovranno evolversi, che la mia azienda dovrà rafforzarsi in termini di competenze. Ma non rinuncerò mai alla mia storia, perché voglio mostrarmi al pubblico per come sono».
Questa donna, a forza di essere duplicata da filtri, algoritmi e schermi, sa lei stessa chi è esattamente? Lo scrittore Nicola H. Cosentino traccia un'analogia con il romanzo nazionale italiano per eccellenza, Pinocchio. «Trovo affascinanti gli ultimi colpi di scena, dal punto di vista drammaturgico. Ha l'opportunità di diventare non più la marionetta, ma la vera bambina».
chiara ferragni si scusa dopo il caso dei pandori balocco 7
Negli studi di “Che tempo che fa”, si conclude l'intervista penitenziale di Chiara Ferragni, tra la voce gentile di Fabio Fazio e quella, leggermente velata, dell'influencer. Il conduttore le chiede quali consigli vorrebbe dare ai giovani affinché “quella bomba atomica che sono i social network non esploda nelle loro mani”. Lei risponde: «Direi loro di rendersi conto che i social media non sono tutto». E ha aggiunto di essere "terrorizzata", durante la bufera mediatica, all'idea di mettere piede fuori casa: «Appena sono uscita, ho trovato persone fantastiche che mi hanno chiesto di uscire con loro, come prima, e che hanno creduto nella mia buona fede. Ritornare nel mondo reale mi è servito molto e voglio farlo sempre di più».
Presto lascia il palco. Tre milioni di telespettatori hanno seguito l'intervista, il miglior risultato della stagione per il programma. Segue una pausa pubblicitaria: nel nuovo spot per BMW brilla per l'assenza Chiara Ferragni, colei che recentemente elogiava il marchio tedesco. Tra il pubblico, Alessandra Guerreiro, 34 anni, non è convinta. «Non ha detto nulla di nuovo» si lamenta. Ha acquistato uno dei famosi pandori nel 2022, pensando di contribuire alla causa benefica dichiarata. Non pensa che l'intervento ripristinerà la sua immagine.
chiara ferragni e la bambola di trudi 11
Chiara Ferragni si prepara a ripartire. All'uscita degli studi, una ventina di fan gridano il suo nome mentre un furgone nero con i vetri oscurati attraversa il cancello, tra due agenti della sicurezza. Le urla riprendono, ma il veicolo accosta in strada, lasciandole echeggiare nel vuoto. All'improvviso, però, il conducente frena. Il furgone indietreggia verso il piccolo raduno, che ritrova la speranza. La porta laterale si apre per rivelare Chiara Ferragni. Ha il sorriso impeccabilmente professionale della sua età dell'oro. Due giovani donne gli strappano un selfie.
«Stasera è riuscita a creare empatia. Uscirà da questa crisi ancora più forte. Possiamo crederle quando dice di aver imparato dai suoi errori» dice Laura, 22 anni, studentessa di medicina. Anche la sua amica Alice, 19 anni, studentessa di economia, aveva comprato il pandoro della discordia. Lei è d’accordo: «Spero che continui. » Mentre ammirano i selfie sul cellulare, il furgone nero parte e presto scompare, una linea spezzata nella notte milanese.
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