“FACEVA DEI MAGHEGGI CON LE BIRRE, MANEGGIAVA ALCOLICI E TRANQUILLANTI” – PARLA UNA DELLE DONNE VIOLENTATE DA UBALDO MANUALI, NETTURBINO 59ENNE DI ROMA ACCUSATO DI SEDARE LE VITTIME PRIMA DI STUPRARLE: "ABBIAMO DISCUSSO PERCHÉ LUI AVEVA FATTO QUALCHE MAGHEGGIO CON LE BIRRE". LA DONNA SI È SENTITA MALE IN CASA DELL’UOMO (CHE HA ANCHE RECITATO CON ALVARO VITALI NEL FILM "TUTTI A OSTIA BEACH"). MANUALI L’HA POI RIACCOMPAGNATA A CASA DALLA FIGLIA CHE, QUANDO HA VISTO LA MAMMA SI È PREOCCUPATA: “ERA COMPLETAMENTE ADDORMENTATA. SEMBRAVA DROGATA…”
Estratto dell’articolo di Marco Carta per “la Repubblica - Edizione Roma”
«Lo vedevo che maneggiava con gli alcolici e i tranquillanti e mi sono insospettita. Faceva cose strane. Per questo l’ho lasciato» . Emma, il nome è di fantasia, è una delle donne entrate in contatto con il netturbino di Riano Ubaldo Manuali, arrestato per violenza sessuale e diffusione illecita di video e foto private.
A differenza delle tre donne vittime di violenza agli atti dell’indagine, ha deciso di non denunciare l’uomo, che ha frequentato per diversi mesi, e la sua posizione è stata stralciata. «Si può dire che noi abbiamo avuto una relazione ma le cose non andavano bene. Litigavamo spesso. Lui maneggiava gli alcolici, faceva cose strane. Una sera ai Castelli abbiamo discusso proprio perché lui aveva fatto qualche magheggio con le birre».
In un’occasione, Emma si sarebbe sentita male nella casa che l’uomo aveva preso in affitto a Saxa Rubra. Dopo una lite furiosa, la donna sarebbe finita in coma etilico. Il netturbino di 59 anni l’ha poi riaccompagnata a casa, dove ad attenderla c’era la figlia. «Mi sono preoccupata, mamma era completamente addormentata. Sembrava drogata».
Nei confronti del netturbino, che aveva recitato con Alvaro Vitali nel film Tutti a Ostia Beach, sono stati disposti gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Mentre si aspetta l’esito dell’esame del Dna sui tessuti della prima vittima, che ha fatto partire un’indagine. La donna, dopo aver trascorso una notte con Manuali, si era risvegliata in uno stato di torpore.
«Io non avevo nessuna intenzione di avere un rapporto sessuale quella sera» , le parole della vittima che si era recata all’ospedale San Pietro, dove è stata trovata positiva alle benzodiazepine. A somministrargliele sarebbe stato Manuali, come emerso poi nelle indagini della procura di Tivoli.
Avrebbe sciolto nell’alcool una dose potentissima di Alprazolam, un farmaco che gli era stato prescritto dopo un incidente al ginocchio. La sostanza, mischiata all’alcol, aveva immediatamente effetto. Al primo sorso chi beveva cadeva subito in uno stato di torpore. […]
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