studenti scuole private regno unito 3

I SINISTRATI BRITANNICI DICHIARANO GUERRA ALLE "FUCINE" DI PRINCIPI E PRIMI MINISTRI - IL PARTITO LABURISTA VORREBBE ELIMINARE LE ESENZIONI FISCALI DI CUI GODONO LE SCUOLE PRIVATE - L'INTENZIONE DEL "LABOUR PARTY", SAREBBE DI TOGLIERE SOLDI AGLI ISTITUTI PER INIETTARLI NEL SETTORE SCOLASTICO PUBBLICO - LA MOSSA, CHE CAUSEREBBE UN AUMENTO DI CIRCA IL 20% DELLE RETTE SCOLASTICHE, RISCHIA DI ANDARE IN CULO ALLE CLASSI MEDIE, MA ANCHE A…

Estratto dell'articolo di Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

 

studenti scuole private regno unito 4

Il Labour vuole mettere in ginocchio Eton e tutti i college privati d’Inghilterra, fucina di prìncipi e primi ministri. Il partito laburista ha infatti in mente, subito dopo la più che probabile vittoria alle elezioni dell’anno prossimo, di eliminare le esenzioni fiscali di cui godono le scuole private: una misura che dovrebbe fruttare alle casse dello Stato l’equivalente di due miliardi di euro, che il nuovo governo di sinistra intende iniettare nello scassatissimo settore scolastico pubblico.

Ma le scuole private insorgono e con esse la destra, che grida alla «guerra di classe».

 

studenti scuole private regno unito 3

La mossa […], incontra il consenso dell’opinione pubblica: il 50% dell’elettorato è a favore e solo l’11% chiede il mantenimento dello status quo, che vede le scuole private esenti dall’Iva perché registrate come enti caritatevoli. […] colpire le «scuole dei ricchi», frequentate da appena il 7% degli studenti, appare come una maniera facile per mostrarsi dalla parte del popolo.

scuole private regno unito 2

 

In realtà la stangata sulle scuole private — le cui rette salirebbero del 20% — danneggerebbe soprattutto il ceto medio, che spesso fa sacrifici enormi per garantire ai figli un’istruzione d’eccellenza: e si calcola che fino a 90 mila allievi finirebbero per essere dirottati verso un già sovraffollato settore pubblico, con un aggravio per i contribuenti di quasi mezzo miliardo di euro.

 

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Molte piccole scuole private sarebbero costrette a chiudere, altre dovrebbero aumentare le dimensioni delle classi o tagliare i corsi meno frequentati, come greco e latino, oppure falcidiare i programmi di borse di studio: mentre quelle più ricche e prestigiose come Eton, che già adesso costa quasi 60 mila euro l’anno, diventerebbero appannaggio della prole degli oligarchi internazionali.

 

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[…] i college sfornano il 65% dei giudici superiori, il 59% dei direttori generali dei ministeri, il 57% dei membri della Camera dei Lord, il 52% dei diplomatici, ma anche il 44% dei commentatori dei giornali e degli attori celebri, oltre al 30% delle popstar.

 

Ce n’è abbastanza per far gridare a un sistema classista che ingabbia la società britannica e che continua a perpetuare se stesso: Boris Johnson e David Cameron sono entrambi usciti da Eton (così come i principi William e Harry), mentre l’attuale premier Rishi Sunak è un Wykehamist, […] D’altra parte pure Tony Blair era uscito da Fettes, la «Eton scozzese», […]

 

La realtà è che questi college sono una delle istituzioni che davvero funziona in Gran Bretagna e che tutto il mondo invidia: per essere ammessi occorre superare esami rigorosi, impartiscono una educazione d’élite […]e aprono le porte di Oxford e Cambridge, […]

 

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Oltre a una istruzione d’eccellenza, instillano negli allievi una maniera di stare al mondo, un senso di fiducia in se stessi e di padronanza delle cose (e spesso un complesso di superiorità). È vero che il loro costo medio è di oltre 15 mila sterline l’anno (circa 18 mila euro) e che a Londra le scuole «diurne», cioè senza vitto e alloggio, possono superare i 40 mila euro l’anno: ma è anche vero che offrono generosi programmi di borse di studio che sostengono fino al 20% degli allievi (come nel caso della stessa Eton). Per cui c’è chi sostiene che invece di azzopparle, il governo dovrebbe piuttosto finanziarne l’accesso per i meno abbienti […]

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