PASSO CARRAI(O) – GLI ARGENTINI DI CEDICOR COMPRANO IL 33% DELL’AEROPORTO DI FIRENZE PRESIEDUTO DAL BRACCIO DESTRO DI RENZIE, MARCO CARRAI – COME MAI L’'EX(?) NEMICO DEL PREMIER, IL PRESIDENTE DELLA TOSCANA ENRICO ROSSI, GODE?

Carlotta Scozzari per Dagospia

Un po' in sordina, ma è appena partita la prima importante operazione finanziaria dell'era del governo Renzi. Da tempo circolavano indiscrezioni a riguardo, ma ieri, guarda caso proprio qualche giorno dopo la salita al potere di Matteuccio, la società argentina Cedicor ha annunciato di avere raggiunto un accordo per l'acquisizione del 33,402% del capitale di Aeroporto di Firenze (Adf) al prezzo di 13,42 euro per azione.

Adf sarà anche una piccola società, che agli attuali prezzi di Borsa vale poco più di 122 milioni di euro, ma gli intrecci con Renzie sono forti e molteplici. Innanzi tutto, il Comune di Firenze, retto proprio da Matteuccio fino a pochi giorni fa, prima che spodestasse dal trono Enrico Letta e diventasse premier, ha una partecipazione del 2,18% nella società che gestisce l'aeroporto "Amerigo Vespucci" del capoluogo toscano.

Una quota che si affianca al 5% della Regione e al 20% delle Camere di commercio locali. Soprattutto, però, alla presidenza di Adf c'è Marco Carrai, uno dei consiglieri più fidati di Matteuccio, colui che secondo molti osservatori starebbe al neo premier un po' come Gianni Letta stava all'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Questa mattina, proprio in virtù dell'operazione Cedicor, Carrai, che in quanto uomo ombra è in genere restio a stare sotto i riflettori, ha deciso di fare un'eccezione. E così, in una intervista a "Class-Cnbc", ha dichiarato che "Adf esprime soddisfazione" per l'acquisto del 33% da parte del gruppo argentino guidato dal magnate Eduardo Eurnekian, "perché un grande investitore straniero sente l'esigenza di investire in Italia e soprattutto in Toscana, motivato dalle grandi aspettative sullo sviluppo dello scalo fiorentino".

Carrai, insomma, per l'operazione sprizza entusiasmo da tutti i pori. Ma sarà vero o si tratterà delle solite parole di circostanza che seguono l'annuncio di un grosso cambio di testimone tra gli azionisti di una società? Ovviamente non è facile giudicarlo, ma forse può essere utile osservare che a vendere il 33% che compra Cedicor è Aeroporti Holding, società a sua volta controllata dal fondo guidato da Vito Gamberale F2i e partecipata anche da Intesa Sanpaolo.

E quest'ultima è una banca particolarmente vicina al mondo Renzi-Carrai: l'anello di congiunzione è doppio ed è rappresentato dall'ente Cassa di risparmio di Firenze, socia sia di Intesa sia sia di Adf (con una partecipazione importante del 17,5%), e da Jacopo Mazzei, ex presidente della stessa Fondazione toscana, che siede sia nel consiglio di sorveglianza dell'istituto di credito sia nel cda dell'azienda aeroportuale.

Ora, è vero che a cedere il grosso delle azioni sarà il fondo di Gamberale, ma è altrettanto vero che essendoci anche Intesa tra i venditori sembra difficile ipotizzare che l'operazione degli argentini sia ostile ad Adf e al suo presidente Carrai.

"Non so se l'acquisizione sia stata o meno subita dalla società - dice a Dagospia una fonte sindacale - ma quel che è certo è che si sta facendo un grosso piacere alla Regione Toscana" presieduta da Enrico Rossi, che da tempo spinge perché siano riunite sotto un unico cappello le gestioni degli aeroporti di Firenze e di Pisa.

E se si considera che gli argentini di Cedicor, alla fine di gennaio, prima ancora di muovere su Adf, avevano annunciato l'acquisizione del 23,4% del capitale di Sat, società che gestisce l'aeroporto "Galileo Galilei" della città della torre, si capisce perché potrebbe essere ora vicina l'integrazione tra i due scali che la regione Toscana, socia di entrambi, tanto sogna.

Se così fosse, tornerebbe a regnare la pace tra Renzie e Rossi, i cui rapporti nei mesi scorsi non sono stati sempre semplici. Il presidente della Regione, ad esempio, per la segreteria del Pd aveva sostenuto Gianni Cuperlo. Ma, si sa, ora è tutto diverso, e quell'era lì, seppure vicina nel tempo, è politicamente lontana anni luce.

 

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