facebook stalking

FAVORISCA I SOCIAL NETWORK! PER CONSENTIRE L’INGRESSO NEGLI USA, LE DOGANE AMERICANE, NEL MODULO D’INGRESSO, CHIEDERANNO AI TURISTI ANCHE L’IDENTITÀ USATA SUI SOCIAL, DA FACEBOOK A INSTAGRAM - ED È GIÀ GUERRA SULLA PRIVACY

Giuseppe Marino per “il Giornale”

 

INSTAGRAM RILEVATA DA FACEBOOK INSTAGRAM RILEVATA DA FACEBOOK

Tra il 1933 e il 1945 è stato coinvolto nelle persecuzioni intraprese dalla Germania nazista o dai suoi alleati? Per anni gli italiani hanno riso dell' apparente ingenuità delle domande sul modulo d' ingresso negli Stati Uniti. Eppure c' è una logica nel severo scrutinio adottato dal Cbp, il Customs and border protection, le dogane americane. Così come c' è una logica nella domanda aggiunta da una settimana a questa parte al modulo on line per essere autorizzati a viaggiare negli Usa: Qual è la vostra identità su internet?.

 

Agli italiani, così come gli abitanti di altri 38 Paesi, tra cui Regno Unito e Francia, per un viaggio di piacere negli Usa non serve un visto ma un' autorizzazione semplificata, l' Esta, Electronic system for travel authorization. Si compila un modulo on line con le proprie informazioni personali e si riceve rapidamente un nulla osta valido per due anni. Salvo ovviamente che non si sia già catalogati come terroristi.

 

logo twitter logo twitter

Alle informazioni richieste, da oggi si aggiunge anche la propria identità sui social network, in particolare Facebook, ma anche Instagram, Twitter, Linkedin e simili. Non viene chiesta la password, dunque le autorità americane avranno accesso, in teoria, solo alle informazioni pubbliche. Ma tanto basta per scandagliarci a fondo. E infatti la notizia di questo nuovo controllo è bastata a far scattare la protesta delle associazioni per la tutela dei diritti civili.

LINKEDINLINKEDIN

 

Noi europei ci teniamo alla privacy, almeno a parole, eppure con questa semplice informazione, Anis Amri, il terrorista del Tir di Berlino, non sarebbe mai potuto entrare negli Usa: aveva messo like su Facebook all'organizzazione terroristica Ansar Al Sharia. Sui social network, più o meno inconsapevolmente, ci costruiamo un' identità dettagliata, piena di accenni a informazioni personali che magari non ci sogneremmo mai di comunicare in pubblico, a voce.

 

È un effetto psicologico curioso, ma ormai accertato: su Facebook pubblichiamo foto dei nostri figli, informazioni più o meno velate sulle nostre storie d' amicizia, odio e amore, le nostre idee politiche, i dettagli delle nostre ferie e dello shopping, i regali che facciamo e riceviamo, qualcuno addirittura i propri spostamenti con tanto di tracciatura gps o magari i guai di salute, che pure sono i dati considerati più sensibili dalle leggi sulla privacy, eppure noi li consegniamo spontaneamente a una rete di computer accessibile da chiunque in tutto il mondo, spesso senza nemmeno controllare se abbiamo scelto di condividere con chiunque queste informazioni o se abbiamo almeno frapposto lo scudo della privacy.

PRIVACY DIRITTO OBLIO PRIVACY DIRITTO OBLIO

 

Ed ecco perché Facebook diventa sempre di più il nostro vero documento di identità, il più approfondito e completo mai messo in circolazione. Già da tempo è usato come curriculum, come scheda di presentazione a un nuovo amante, come metro di valutazione della nostra attendibilità per un prestito. Ora è anche un passaporto per l' America.

 

Proprio ieri il Garante della Privacy italiano ha bocciato una banca dati che da queste informazioni ricavava una specie di pagella sulla reputazione individuale. Dovremo essere sempre più attenti a cosa divulghiamo on line. Una fonte del Cbp conferma al Giornale che le informazioni potranno essere utilizzate per identificare potenziali minacce. Saranno conservate per tre anni e, se serve, segnalate ad altre agenzie di sicurezza. Per ora dichiarare l' identità on line è facoltativo. Ma il Cbp può decidere, senza fornire spiegazioni, di negare l' Esta, che equivale a un pessimo marchio di inaffidabilità. Vanno bene le goliardate su Facebook, ma meglio darsi una regolata

privacy d privacy d

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...