tunnel hamas

JIHADISTI AI FRUTTI DI MARE - PER FERMARE IL CONTRABBANDO TRA HAMAS E ISIS A RAFAH, IL PRESIDENTE EGIZIANO AL SISI FA SCAVARE, LUNGO IL CONFINE, UN CANALE D’ACQUA NEL QUALE SARANNO CREATE 18 FATTORIE ITTICHE DI COZZE E SCAMPI

AL SISIAL SISI

Maurizio Molinari per “la Stampa”

 

Cozze e scampi per bloccare i tunnel di Hamas sotto il Sinai: è il piano dell’esercito egiziano che i genieri hanno iniziato a realizzare dopo l’esplicito via libera ricevuto da parte del presidente Abdel Fattah Al Sisi.

 

Sin dall’arrivo al potere, nel luglio 2013, Al Sisi ha impiegato l’esercito per ostacolare i traffici illeciti fra Gaza e il Nord Sinai attraverso i tunnel che passano sotto la città di Rafah, divisa in due fra l’Egitto e la Striscia. Ma poiché il transito di merci ed armi continua, alimentando anche le attività militari dei gruppi jihadisti dello Stato Islamico (Isis) nel Sinai, Al Sisi ha ordinato una soluzione radicale: scavare un canale d’acqua lungo il confine.

campo profughi rafahcampo profughi rafah

 

Sono stati i genieri militari - gli stessi che hanno realizzato in tempo record il prolungamento del Canale di Suez - a far presente che per avere successo il «canale» deve articolarsi in una serie di fattorie ittiche, che saranno gestite da soldati. Il progetto finale ne prevede 18 lungo 14 km di confine.

 

ACQUA MARINA

Ad alimentarle sarà l’acqua salata del Mediterraneo e vi saranno coltivate cozze e scampi al duplice fine di trasformare gli spazi d’acqua in realtà permanenti e di alimentare l’industria della pesca, che costituisce uno dei maggiori introiti per le comunità costiere nel Nord del Sinai. L’arrivo di ruspe e bulldozer lungo il confine di Gaza ha dato il via formale agli scavi, che avvengono nell’area di Rafah sul lato egiziano dove almeno duemila famiglie sono state evacuate a partire da novembre - quando Isis uccise 31 soldati egiziani a Rafah - prima di radere al suolo gli edifici.

Tunnel found in Rafah photo idf jpegTunnel found in Rafah photo idf jpeg

 

Per Hamas le fattorie ittiche sono quanto di peggio Al Sisi poteva fare contro Gaza. Il portavoce Mushir al-Masri parla di «cooperazione dell’Egitto con il blocco economico di Israele». Subhi Radwan, sindaco di Rafah nella Striscia, aggiunge timori di tipo ambientale perché l’«acqua salata aspirata dal Mediterraneo danneggerà le falde acquifere di Gaza» e le coltivazioni di cozze e scampi «faranno franare i terreni causando il collasso degli edifici sul nostro lato del confine».

 

«A Gaza abbiamo già abbastanza problemi con la guerra, l’assedio israeliano e una situazione economica molto difficile - aggiunge il sindaco - ci appelliamo ai nostri fratelli egiziani affinché fermino questo progetto che mette a rischio la nostra popolazione».

Rafah  Il confine Egitto-GazaRafah Il confine Egitto-Gaza

 

FINE DEI TRAFFICI

Ma ciò che conta per Al Sisi è colpire il network di traffici illegali fra la Striscia ed il Nord Sinai, ovvero fra Hamas e le tribù beduine legate ad Isis, e i risultati già si vedono. È bastato l’inizio degli scavi a far impennare il prezzo delle merci che transitano nei tunnel ancora attivi: una spedizione di pezzi di ricambio per motociclette - il mezzo di trasporto preferito dei comandanti di Hamas - è balzata da 6000 a 10 mila dollari nell’arco delle ultime due settimane mentre il costo di una stecca di 10 pacchetti di sigarette è aumentato da 28 e 32 dollari.

 

Palestinesi chiedono di riaprire il confine a Rafah jpegPalestinesi chiedono di riaprire il confine a Rafah jpeg

I miliziani di Hamas si rendono conto che Al Sisi non tornerà indietro e il confine con Gaza è destinato a diventare un canale d’acqua. Da qui la scelta di studiare da subito possibili contromisure: a cominciare dall’installazione di pompe d’acqua lunghe 200 metri nei tunnel esistenti, al fine di prepararsi ad evacuare l’acqua marina se dovesse invadere improvvisamente i percorsi sotterranei.

 

tunnel hamas 6tunnel hamas 6tunnel hamas 7tunnel hamas 7

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…