volodymyr zelensky unione europea consiglio ue

“PER L’UCRAINA LA NATO È UN OMBRELLO DI SICUREZZA” – ZELENSKY PRESENTA IL SUO PIANO DI PACE A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO E TORNA A CHIEDERE DI ACCELERARE L’ITER PER L’ADESIONE ALL’ALLEANZA ATLANTICA: “ANCHE TRUMP SI È DETTO D'ACCORDO” – BATTE DI NUOVO CASSA: “È IMPERATIVO CHE I LEADER DELL'UE DECIDANO IN FRETTA SUL PRESTITO DA 50 MILIARDI CONCORDATO AL G7 – E RIVELA: “LA RUSSIA STA PREPARANDO 10MILA SOLDATI DALLA COREA DEL NORD PER MANDARLI A COMBATTERE. SAREBBE IL PRIMO PASSO VERSO UNA GUERRA MONDIALE” – IL PUTIANO ORBAN: “IL PIANO DI ZELENSKY È PIU’ CHE SPAVENTOSO”

ZELENSKY, FARE PRESTO SUI 50 MILIARDI, SERVONO PER I DRONI

VOLODYMYR ZELENSKY CHARLES MICHEL

(ANSA) - È imperativo che i leader dell'Ue decidano in fretta sul prestito da 50 miliardi concordato in ambito G7 perché i le risorse servono per costruire i droni con cui l'Ucraina combatte la sua guerra. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky arrivando al Consiglio Europeo. "Il momento è adesso, spero che nessuno blocchi questa iniziativa, ne abbiamo bisogno il prima possibile", ha detto.

 

ZELENSKY, 'MOSCA PREPARA 10MILA NORDCOREANI PER LA GUERRA'

(ANSA) - "Dalle informazioni di intelligence ci risulta che" la Russia "stia preparando 10mila soldati dalla Corea del Nord, di diversi reparti, per mandarli a combattere. Sarebbe il primo passo verso una guerra mondiale". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a margine del Consiglio europeo. "A causa delle gravi perdite e della difficoltà nella coscrizione, Mosca sta cercando di coinvolgere altri in questa guerra", ha sottolineato.

 

URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY CHARLES MICHEL

ZELENSKY, 'TRUMP SI È DETTO D'ACCORDO SU KIEV NELLA NATO'

(ANSA) - "Non aggiungerò altro sul colloquio che ho avuto con Trump rispetto a quanto già detto, quel colloquio era tra me e lui. Abbiamo parlato della Nato, io gli ho presentato le mie argomentazioni" per l'ingresso dell'Ucraina "e lui ha detto che era d'accordo. Significa quel che significa". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a margine del Consiglio europeo.

 

ZELENSKY, 'ORBAN? CI SIAMO SALUTATI, È GIÀ QUALCOSA...'

(ANSA) - "Viktor Orban? L'ho incontrato al tavolo con tutti gli altri leader Ue. Ci siamo salutati, è già qualcosa...". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a margine del Consiglio europeo, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se avesse incontrato il premier ungherese.

 

ZELENSKY, 'LA NATO È LA NOSTRA UNICA SPERANZA DI SICUREZZA'

viktor orban e volodymyr zelensky

(ANSA) - "Per noi la Nato è un ombrello di sicurezza, è l'unica speranza. Se i partner non rispetteranno le promesse per noi sarà molto difficile nei confronti della Russia". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a margine del Consiglio europeo

 

ORBAN, 'IL PIANO DI ZELENSKY È PIÙ CHE SPAVENTOSO'

(ANSA) - Il piano che Volodymyr Zelensky "ha illustrato ieri al Parlamento ucraino è stato più che spaventoso. Sono tra coloro che esortano l'Unione Europea a cambiare la sua attuale strategia. L'Unione europea è entrata in questa guerra con una strategia mal organizzata, mal eseguita e mal calcolata, di cui il Presidente della Commissione è il principale responsabile". Lo ha scritto dal suo account ufficiale su Fb il premier ungherese Viktor Orban in un post pubblicato proprio mentre il leader ucraino era al summit Ue con i 27 leader.

 

volodymyr zelensky donald trump

ZELENSKY, 'DALLA MAGGIORANZA DEI LEADER UE SOSTEGNO AL PIANO'

(ANSA) – "La maggioranza dei leader Ue ha espresso pieno supporto al piano di pace e sono contento che abbiamo una strada chiara davanti. Sono molto grato a tutti per il sostegno al nostro percorso verso l'Ue: ci hanno supportato con aiuti finanziari e militari sin dall'inizio della guerra". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a margine del Consiglio europeo.

 

ZELENSKY: COSTRINGIAMO LA RUSSIA ALLA PACE

Estratto dell’articolo di L. Cr. per il “Corriere della Sera”

 

volodymyr zelensky giorgia meloni charles michel foto lapresse

Volodymyr Zelensky prospetta la pace, ma intanto chiede agli alleati di aiutare l’Ucraina a vincere la guerra. Preoccupato dall’intensificarsi delle offensive russe e soprattutto dal timore che l’eventuale vittoria di Trump alle elezioni del 5 novembre comporti la fine degli aiuti americani che aveva garantito l’amministrazione Biden, il presidente ucraino rilancia il suo piano in cinque punti assicurando che potrebbe garantire la firma della pace con la Russia entro il 2025.

 

Zelensky negli ultimi giorni aveva già presentato il piano sia negli Stati Uniti che agli alleati europei, tra cui a Roma direttamente con la premier Meloni. Kiev si augura di poter fare fronte comune. […]

 

volodymyr zelensky Charles Michel

Zelensky al Parlamento di Kiev ha voluto insistere sulla gravità dell’intransigenza russa manifestata nei bombardamenti anche sulle infrastrutture civili, tra cui Odessa e gli altri porti sul Mar Mero. «Con gli aiuti alleati dobbiamo forzare la Russia ad accettare la pace», ha detto, sottolineando che i negoziati devono essere «giusti» e rispettosi della sovranità ucraina. Il presidente ha voluto ricordare il pericolo rappresentato dal sostegno cinese, iraniano e della Nord Corea a Mosca.

 

Il primo punto del suo piano è anche il più controverso. La Nato dovrebbe avanzare un invito formale all’Ucraina. Zelensky non pretende l’adesione immediata all’Alleanza, ma la certezza che arriverà nel prossimo futuro. Secondo: Kiev chiede nuovi missili e armi a lunga gittata col permesso di poter colpire nel profondo del territorio russo.

 

volodymyr zelensky giorgia meloni foto lapresse 4

Terzo: il dispiegamento di forze convenzionali alleate sul suolo ucraino per prevenire nuove aggressioni russe. Qui è incluso un protocollo segreto da consegnare ai leader americani, britannici e italiani. Segue il quarto punto sulla collaborazione economica. Zelensky prospetta che le risorse minerarie possano venire esportate con maggiori facilitazioni ai partner europei.

 

Anche se nel frattempo le avanzate russe verso la zona di Pokrovsk pregiudicano alcune delle più ricche miniere ucraine. Infine, il presidente suggerisce che i soldati ucraini potrebbero prendere in parte il posto dei contingenti Usa tra le forze Nato in Europa.

 

La stampa ucraina […] cita diversi pareri negativi nei confronti del piano. In sostanza, sottolinea il Kyiv Post , Zelensky riporrebbe troppe speranze nella generosità degli alleati senza prima risolvere «i problemi in casa propria», tra i quali troneggia la lotta alla corruzione.

giorgia meloni volodymyr zelensky foto lapresse

URSULA VON DER LEYEN - ZELENSKY - CHARLES MICHELviktor orban volodymyr zelensky

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATI CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…