PER TUTTO QUESTO RINGRAZIAMO I NO VAX - SENTITE IL PRIMARIO DELL’OSPEDALE DI TRIESTE: “STIAMO TORNANDO AI PERIODI PIÙ BUI DELLA PANDEMIA, CON UN'IMPENNATA VERTIGINOSA DI CONTAGI, REPARTI AL LIMITE, DOPPI TURNI, LA TERAPIA SEMI INTENSIVA PIENA. SENZA VACCINO IL 90% DEI RICOVERATI, C'È CHI ERA IN PIAZZA. ALCUNI SONO NEGAZIONISTI IRRIDUCIBILI, ESCONO DAL REPARTO ANCORA CONVINTI CHE IL COVID NON ESISTA. C'È CHI DICE CHE NOI INIETTIAMO DEI MICROCHIP E CHE SIAMO TUTTI PAGATI DA BIG PHARMA..."
Andrea Pasqualetto per il "Corriere della Sera"
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«Stiamo tornando ai periodi più bui della pandemia, con un'impennata vertiginosa di contagi, reparti al limite, spostamento di risorse, doppi turni. E con l'amarezza di assistere all'atteggiamento scellerato di chi non si vaccina credendo alla fantascienza». C'è della rabbia, del risentimento, dello sconforto nelle parole del professor Umberto Lucangelo, primario della Terapia intensiva del Cattinara di Trieste.
La nuova guerra al virus si combatte qui, fra le alte torri dell'ospedale giuliano che si ergono sulla città come una sentinella. In questa terra di confine la quarta ondata sta colpendo duro e sforna numeri da primato: oltre 500 positivi ogni 100 mila abitanti, mai così in alto dall'inizio dell'emergenza.
Professore, cosa sta succedendo?
«Succede che la crescita veloce e importante dei contagi si sta riversando sui reparti mettendoci in difficoltà. Abbiamo la terapia semi intensiva piena, gente in pronto soccorso in attesa di essere collocata e l'intensiva con 11 posti occupati. Se si superano i 18 bisogna ridurre gli interventi programmati. Siamo tornati allo schieramento di forze della seconda ondata con l'aggravante che non c'è il lockdown perché la città lavora, la vita scorre com' è giusto che sia e la gente si fa male, ci sono gli infarti, gli ictus, gli incidenti...».
Chi sono i nuovi pazienti Covid?
«Hanno un'età media di 60 anni ma ce ne sono anche di 30. Il 90% non ha fatto il vaccino, naturalmente fra di loro c'è anche chi non poteva farlo». Avete manifestanti ricoverati? «Ne avevamo anche in intensiva».
La Regione dice che il focolaio attribuibile ai no-pass ha superato i 200 contagi. Chi protesta punta invece l'indice su scuole e sulle migliaia di velisti della Barcolana del mese scorso. Come la vede?
«Esiste un sistema di tracciamento e nessun paziente ha riferito di aver partecipato alla Barcolana. Sono comunque visibili a tutti le differenze: i manifestanti sfilavano a migliaia cantando e ballando senza mascherine uno accanto all'altro».
Può essere un fattore di rischio la vicina Slovenia che ha molti contagi?
«Questo sì: Trieste ha un'importante attività transfrontaliera con Paesi a basso tasso di vaccinazione come la Slovenia. E infatti alcuni di questi si trovano in una situazione difficile» .
Perché nel capoluogo ci si vaccina meno che nel resto d'Italia?
«Difficile rispondere: forse c'è una quota di triestini convinta di essere meno vulnerabile per il fatto che conduce una vita sportiva e salutistica. Da noi esiste un po' la credenza mitica dell'invincibilità».
Cosa dicono i pazienti no vax?
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«Alcuni si pentono. Mi è capitato di assistere a scene emblematiche, come una videochiamata ai figli di un paziente appena estubato: diceva che il Covid è una cosa seria e consigliava il vaccino. Altri sono invece negazionisti irriducibili ed escono dal reparto ancora convinti che il Covid non esista. C'è chi dice che noi iniettiamo dei microchip e che siamo tutti pagati da big pharma. È gente che sta mettendo un peso enorme sulla nostra società».
C'è anche chi sostiene che il Covid può essere curato a casa senza vaccino se si interviene subito.
«Io ho fatto anche la terza dose perché credo nella scienza e non nello sciamanesimo di quattro scalmanati».
Cosa prevede?
«La situazione peggiorerà. Siamo come surfisti sulla cresta di una grande onda inseguita dagli squali. Bisogna stare attentissimi all'equilibrio perché se cadiamo si fa dura» .
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