gender gap

MIND THE GAP - PER IL WORLD ECONOMIC FORUM TRA UOMINI E DONNE C’E’ ANCORA UN ABISSO DI TRATTAMENTO NEL MONDO DEL LAVORO, POLITICA, ISTRUZIONE E SALUTE - E L’ITALIA? LA CLASSIFICA DEL “GENDER GAP” LA VEDE 82ESIMA (DOPO IL BURUNDI), IN VETTA ISLANDA E PAESI SCANDINAVI 

Linda Laura Sabbadini per La Stampa

 

world economic forum

Il divario di genere è un problema serio in gran parte del mondo e lo è anche nel nostro Paese. Lo dice il World Economic Forum nel suo ultimo rapporto sul Global Gender Gap.

 

Ce lo dicono gli indicatori rilevati dalle Agenzie dell' Onu e dalla Commissione Europea, per quanto di natura diversa e spesso non convergenti tra loro.

 

Secondo i dati del Wef ci vorranno 100 anni per suturare il gap di genere se si continua con questo ritmo, e addirittura 217 a livello economico. L' Italia secondo il Wef crolla in classifica di ben 32 posizioni passando all' 82mo posto su 144 Paesi. E pensate che siamo dietro a Paesi come Burundi, Bolivia, Mozambico, Kazakhstan, Mongolia, Uruguay, Uganda, Perù e potrei continuare per molto.

 

GENDER GAP

Vi chiederete come sia possibile. Questo indice misura quanta differenza c' è tra uomini e donne in 4 aree fondamentali come economia, politica, salute, formazione. Ciò significa che non importa che le condizioni di salute o del lavoro siano buone o cattive, migliori o peggiori, ma solo se le differenze sono elevate tra uomini e donne e se sono migliorate o peggiorate.

 

Per questo, Paesi come quelli che ho citato, si trovano in una posizione superiore alla nostra in graduatoria: magari presentano peggiori condizioni di salute di maschi e femmine, ma non grandi differenze tra i due sessi. Il Global Gender Gap Index è stato introdotto nel 2006 e fornisce un quadro dei divari di genere in tutto il mondo. Il Report evidenzia anche una classifica dei Paesi, permettendo un confronto anche tra Regioni e gruppi di reddito.

 

GENDER GAP. 2

Se analizziamo la graduatoria mondiale, al primo posto si colloca l' Islanda, che detiene il primato da 9 anni, seguono in gran parte Paesi Nordici. In particolare Norvegia e Finlandia.

 

Se questi sono i primi 3 posti nella classifica mondiale, interessante è vedere come si collocano i paesi del G7. La Francia eccelle, ponendosi all' 11 posto, seguita dalla Germania, UK, Canada, Usa e, penultima, prima del Giappone, l' Italia.

 

Ma in quali aree secondo il Global Gender Index l' Italia sta peggio? Nella salute e nella situazione economica. In quest' ultimo caso l' Italia è al 118° posto! Contribuiscono al dato sia la partecipazione bassa al lavoro delle donne che i livelli salariali percepiti, molto più bassi di quelli maschili. Inutile dirlo, lo abbiamo testimoniato dalle pagine di questo giornale, giorno dopo giorno, la questione di genere deve diventare una priorità di questo Paese.

 

DONNE AL LAVORO

Deve rientrare prepotentemente nell' agenda politica dei partiti, proprio ora che siamo vicini alle elezioni. E guardate che non serve più la politica dei piccoli passi. Ci vuole una vera e propria «spallata». Qualche anno fa fu elevata l' età pensionabile delle donne e si liberò un «tesoretto».

 

EMMA BONINO

Emma Bonino propose di utilizzare tutto il danaro risparmiato per pensioni non pagate alle donne che si trattenevano sul lavoro, in servizi, politiche di conciliazione, politiche sociali volte a intaccare fortemente il carico di lavoro familiare sulle spalle delle donne che limita ingresso, permanenza, e possibilità di carriera.

 

Il «tesoretto» si liberò, ma andò a finire nel calderone e le donne non videro nulla. Bisogna trovare un altro tesoretto. Sì, un tesoretto, perché non servono più i piccoli passi, ormai il problema è diventato strutturale, lo abbiamo fatto diventare tale.

 

Le donne non possono essere più il pilastro del nostro sistema di welfare. Non possono più farcela. Lo dicono i numeri drammaticamente. Non possono sostituirsi come prima all' attività dei servizi sociali e sanitari.

 

DONNE E LAVORO IN FABBRICA

Non ne hanno più il tempo. Vogliono lavorare, vogliono realizzarsi su tutti i piani. Vogliono avere i figli che oggi non riescono ad avere, ma che desiderano. Vogliono anche valorizzarsi sul lavoro.

 

E se la politica non riuscirà a capire che questa è una priorità essenziale per il rilancio del nostro Paese, si allontanerà sempre più inesorabilmente dai bisogni delle donne e del Paese. Capisco che è difficile, ma perlomeno poniamoci il problema in termini strategici. Mettiamoci a tavolino per valutare quanto serve, in quanto tempo, per fare che e per raggiungere quali obiettivi.

 

La catena di solidarietà femminile che ha permesso alle donne di aiutarsi a vicenda, madri e figlie, per andare avanti in assenza di politiche di conciliazione adeguate, e sociali, che in altri Paesi sono state messe in atto, si è incrinata. Sempre meno donne devono farsi carico della cura di un numero crescente di persone bisognose siano esse anziani o bambini.

 

Mettiamoci in testa una volta per tutte che non possono farcela. Prima erano solo le mamme acrobate, ora anche le nonne, che lavorano fino ad età più avanzata, si devono fare carico dei loro nipoti e poi se non bastasse anche dei genitori e suoceri anziani non autosufficienti. E' arrivata l' ora di affrontare alla radice il problema.

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…