giacomo canale pier silvio berlusconi silvia toffanin-5

PIER SILVIO, CACCIA I SOLDI! – UNO CHEF 43ENNE DI VIAREGGIO FA CAUSA AL FIGLIO DEL CAV, CHIEDENDO 700MILA EURO DOPO ESSERE STATO LICENZIATO: L’UOMO SOSTIENE DI AVER LAVORATO COME CUOCO DELLA FAMIGLIA PER QUASI VENT’ANNI, MA DI ESSERE STATO IMPIEGATO ANCHE COME FALEGNAME DI CANTIERE, MARINAIO SULLO YACHT, FINO AD OPERAIO ADDETTO AGLI ALLESTIMENTI – E ORA PRESENTA IL CONTO…

Francesca Navari per "www.lanazione.it"

 

giacomo canale 2

Per quasi vent’anni, sostiene, è stato cuoco a servizio della famiglia Berlusconi. Ma, secondo quanto sostenuto dal suo avvocato, quel rapporto stretto, terminato con un licenziamento, era fondato su contratti di mansioni che nulla avevano a che fare con la cucina: falegname di cantiere, marinaio sullo yacht, fino ad operaio addetto agli allestimenti.

 

Così ora Giacomo Canale, 43 anni, di Viareggio, ha citato in giudizio davanti al Tribunale del lavoro di Genova Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente del colosso Mediaset, al quale chiede 700mila euro di retribuzioni non versate.

 

LO YACHT DI PIER SILVIO BERLUSCONI

L’udienza è fissata per il 16 marzo, per chiarire quello che l’avvocato dello chef, Claudio Lalli, definisce «un rapporto di fiducia».

 

I rapporti tra Canale e i Berlusconi nascono nel 1994 per caso: il cuoco di bordo del «Principessa vai via» di Silvio ha un infortunio, così l’allora 17enne Canale, studente dell’istituto alberghiero, arriva alla corte del Cavaliere che lo confermerà per le stagioni successive, fino alla vendita della barca.

 

giacomo canale 5

Ma a fine marzo 2007 (ricostruisce il legale) ecco la nuova chiamata, stavolta per lo yacht Suegno del figlio Pier Silvio, «che ricordava positivamente le capacità lavorative del ricorrente». Così è scritto nella citazione.

 

Canale diventa l’unico chef di bordo, ininterrottamente fino al 2010, stringendo un rapporto fiduciario con Pier Silvio tanto che l’imprenditore lo chiamerà a fare di nuovo il cuoco per la sua famiglia dal 2010 al 2018, in modo costante nel castello di Paraggi dove Berlusconi Junior viveva con la moglie Silvia Toffanin e i figli (e dove il Cavaliere arrivava in visita per le ricorrenze o alcuni weekend). 

silvia toffanin pier silvio berlusconi silvio berlusconi

 

«Il mio assistito – sostiene l’avvocato Lalli – non solo doveva procedere alla cottura e preparazione dei cibi ma anche occuparsi dell’approvvigionamento.

 

Preparava il tutto per il nucleo familiare che consumava il pasto verso le 15 e la cena alle 22,30 ma anche per i bambini e le 3 baby sitter e, talvolta, per i genitori della signora Toffanin, per la scorta e il personale addetto al castello».

giacomo canale 1

 

Il 29 ottobre 2018 quel rapporto si è rotto e lo chef è stato licenziato. Ma ora Giacomo Canale rivendica il pagamento, dal 2010, di innumerevoli extra: «Le ore di lavoro straordinario, i notturni domenicali e festivi nonchè le giornate di riposo compensativo non pagate nei periodi in cui lavorava sette giorni su sette».

pier silvio berlusconi

 

E ha chiamato come testimoni decine e decine di collaboratori dei Berlusconi: dai marinai alle hostess, dal giardiniere al tuttofare fino ai body guard. 

silvio berlusconi con pier silvio 1

silvio berlusconi con pier silvio

silvio berlusconi con il figlio pier silvio e silvia toffanin

 

giacomo canale 4giacomo canale 3

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO