IL MISTERO DELLA PIRAMIDE IN ANTARTIDE - L’INCREDIBILE STORIA DELLO SPERONE DI ROCCIA LUNGO LA CATENA MONTUOSA ELLSWORTH COSÌ PERFETTO DA SEMBRARE ALIENO - LA FORMA ESTREMAMENTE REGOLARE È IL RISULTATO DI…
Noemi Penna per la Stampa
Di alieno non ha niente. E non si tratta neanche di una vera piramide, anche se è stata ribattezzata così. Siamo in Antartide, e da questa bianchissima distesa di ghiaccio spunta un Nunatak: una roccia naturale così perfetta e regolare da sembrare soprannaturale.
In rete s’inseguono racconti di alieni e analogie con le più celebri piramidi della piana di Giza. Ma quello che custodisce questo angolo desolato di Antartide non è nient’altro che uno sperone di roccia.
In lingua inuit, Nunatak significa picco isolato: un termine utilizzato in glaciologia per definire la sommità di una montagna non coperta che si erge all’interno di un campo di ghiaccio o di una delle due calotte glaciali, quella antartica o groenlandese.
Da certe angolazioni, giaccio e neve possono farlo sembrare una piramide perfetta. A contribuire indirettamente al finto mistero è poi Google Maps con la sua visione plastica della roccia, che ne amplifica il fascino e la presunta «natura artificiale». C’è addirittura chi ha fantasiosamente affermato che si tratterebbe di una costruzione realizzata da una civiltà scomparsa, quando l’Antartide era privo di ghiaccio. Ma si tratta di una vera e propria fake news.
A scoprire questo sperone, e a battezzarlo appunto The Piramid, furono gli esploratori della British Antarctic Expedition tra il 1910 e il 1913. E non è unico nel suo genere: «Sono numerose le strutture piramidali che si trovano in Antartide, lungo la catena montuosa Ellsworth: non è sorprendente vedere cime rocciose che affiorano dal ghiaccio», afferma il geologo Mitch D’Arcy del German Research Centre for Geosciences. La forma estremamente regolare è esclusivamente il risultato di cicli di congelamento e scongelamento e dell’erosione della roccia.
Tutti i Nunatak hanno quindi una forma spigolosa, a contrasto con i contorni più morbidi del terreno sottostante. Questo, in particolar modo, è «troppo bello per essere vero»: la sue quattro facce regolari gli hanno regalato una forma unica, in grado di affascinare proprio tutti, complottisti inclusi.