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I PISCHELLI PORCELLI DI ROMA - UNO SU TRE POSTA FOTO HARD E SELFIE A LUCI ROSSE - IL 60% DEI RAGAZZI CONNESSO ANCHE DI NOTTE SUL WEB: QUEL “MONDO SOMMERSO” DOVE QUALSIASI IMBARAZZO SVANISCE...
Anna Rita Cillis per “la Repubblica-Roma”
Passano gran parte della loro giornata connessi online. Scattano selfie, a volte provocanti. Qualcuno ha già scommesso sui siti specializzati, nonostante la giovane età. È il quadro tratteggiato dal Ceis sui comportamenti degli studenti romani corredato da dati raccolti sul territorio attraverso questionari anonimi compilati da 3000 studenti tra i 7 anni e i 20 anni che vivono e studiano a Torre Angela, Tor Bella Monaca, San Basilio, Tiburtino Corviale e Magliana.
E così si scopre che il 30 per cento degli intervistati si è scattato un selfie con comportamenti sessuali espliciti, il 22 per cento, — soprattutto tra chi frequenta la terza media — ha già scommesso online ed è a rischio di ludopatia.
Comportamenti di cui si è parlato ieri al convegno “Selfie: l’immagine imprigionata e violata dei giovani adolescenti” per la seconda edizione del progetto “Pari&Impari” promosso dal centro di solidarietà fondato da don Mario Picchi e in collaborazione con Roma Capitale per la prevenzione dell’illegalità minorile, anche attraverso azioni concrete come il monitoraggio delle zone più frequentate dai ragazzi da un’unità mobile con operatori del Ceis, un punto d’ascolto itinerante per i giovani e le loro famiglie.
Puntando la lente d’ingrandimento sulle risposte si scopre, ad esempio, che il 90 per cento degli studenti è sul web quotidianamente e per l’intera giornata. Il 60 per cento è online, grazie soprattutto ai telefonini, anche di notte senza che i genitori se ne accorgano. Il mondo sommerso, come lo definisce il Ceis, degli adolescenti che si affidano alla rete con disinvoltura, «dove qualsiasi imbarazzo o timidezza cede».
SNAPCHAT MOLTO POPOLARE TRA MINORENNI
Tanto che il 90 per cento ha un profilo Facebook ed è su WhatsApp che sono divenuti dei veri interlocutori virtuali, senza tralasciare che il loro è un mondo invaso da selfie - in generale - che vanno a finire in rete.
«Questi dati», spiega Roberto Mineo , presidente del Ceis «sono un campanello d’allarme, occorre assolutamente fare rete con le forze dell’ordine, la scuola, l’associazionismo e le famiglie per tutelare i più giovani».
Che aggiunge: «Non siamo contrari ad internet e ai telefonini, ma occorre aiutare i giovani a farne un uso corretto. La nostra preoccupazione è che possano cadere vittime del web entrando in una spirale pericolosa che può portare a vere e proprie dipendenze: gioco, droga e sessualità distorta».
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Intanto domani mattina in Regione 300 studenti tra i 14 e i 18 anni affolleranno la sala Tirreno per partecipare alla presentazione della campagna “IoAmoLaVita, alcol e droga: non ti giocare il cervello” . Il testimonial dell’evento è il comico Maurizio Battista e tra gli ospiti ci sarà anche il neurochirurgo Giulio Maira che spiegherà in modo semplice ma incisivo quali e quanti danni producono stupefacenti e drink non stop.
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