TRUCI A SAN SIRO - IL PM DI MILANO HA CHIESTO TRE ANNI DI RECLUSIONE PER L'EX CALCIATORE DAVIDE BOMBARDINI E IL CAPO ULTRÀ DELLA CURVA NORD DELL'INTER, ANDREA BERETTA, PER TENTATA ESTORSIONE - INSIEME AI DUE È ACCUSATO UN ALTRO ULTRÀ, CLAUDIO MORRA - I TRE AVREBBERO TENTATO DI OTTENERE 100 MILA EURO DA UNA PERSONA, MINACCIANDOLA CON "TONI E MODI AGGRESSIVI ED INTIMIDATORI" PER RISCUOTERE UN CREDITO "DEL TUTTO INESISTENTE" - I DUE ULTRAS AVREBBERO ANCHE...
(ANSA) - Il pm di Milano Leonardo Lesti ha chiesto condanne a tre anni di reclusione per l'ex calciatore Davide Bombardini, 49 anni, che nella sua carriera ha giocato per il Palermo, la Roma, l'Atalanta e il Bologna, e per Andrea Beretta, capo ultrà della curva nord dell'Inter. Entrambi sono accusati davanti all'ottava penale, assieme ad un altro ultrà, Claudio Morra (anche per lui chiesti 3 anni dal pm), di tentata estorsione.
L'ex centrocampista, ora imprenditore, secondo l'accusa, avrebbe provato ad ottenere da una persona in modo illecito e con minacce 100mila euro. Stando all'imputazione, i tre, assieme ad una persona "rimasta ignota", avrebbero tentato di costringere "con minaccia" la presunta vittima "a consegnare dapprima a Bombardini", poi a Beretta e Morra, "la somma di 100mila euro".
E ciò malgrado, aveva scritto il pm, il 59enne, che avrebbe subito il presunto tentativo di estorsione, "non avesse alcun debito nei confronti del Bombardini", dato che aveva "corrisposto" a lui il "saldo relativo all'acquisto delle quote sociali della 'Milano Procaccini srl'", impresa edile, che l'ex trequartista rosanero "deteneva".
I tre, sempre secondo l'accusa, si sarebbero recati il 28 novembre 2018 in un cantiere a Milano dove il 59enne lavorava. E avrebbero usato "toni e modi aggressivi ed intimidatori" per richiedere quel "credito del tutto inesistente", dicendogli che se non avesse consegnato i soldi avrebbero "agito di conseguenza". I due ultrà, in particolare, gli avrebbero detto che "erano creditori" dell'ex calciatore e che quindi "da adesso in poi sarebbero stati i suoi creditori e i 100mila euro avrebbe dovuto darli a loro".
Il giorno dopo, poi, Bombardini, che ha sempre respinto le accuse, avrebbe telefonato per ribadire "la richiesta illecita" dicendo che aveva "tempo fino alla sera per pagare", altrimenti "avrebbe visto cosa sarebbe successo". L'uomo, però, fece denuncia e scattò l'inchiesta. Le difese interverranno in aula il 13 luglio.