ponte morandi

MA IL PONTE QUANDO SI FA? - TRE MESI DOPO IL CROLLO DEL VIADOTTO MORANDI CI SONO STATI 77 CAMBI AL DECRETO E ANCORA NON C'È UN PROGETTO PER LA RICOSTRUZIONE - SE I LAVORI DOVESSERO RALLENTARE L'ABBATTIMENTO DELLE CASE, ALLORA CI SARANNO DUE DIVERSE NEGOZIAZIONI, CON PRECEDENZA ALLA DEMOLIZIONE DEGLI EDIFICI - CI SARÀ ANCHE UN'ALTRA GARA PER AFFIDARE A UNA AZIENDA ESTERNA LA DIREZIONE E IL CONTROLLO DELLO STATO DEI LAVORI...

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

giovanni toti marco bucci ponte morandi

Gli uffici all'ottavo piano del Matitone sono vuoti. È come se ancora non ci fossero, perché in effetti ancora non esiste un vero e proprio Commissario straordinario, quindi non c' è ancora la sua squadra, e tantomeno un progetto vero e proprio per la ricostruzione del ponte Morandi, la sua demolizione e quella delle case che hanno la sventura di trovarsi sotto ai due monconi.

 

Sui quali oggi, a tre mesi dal disastro, lavorano due squadre di Vigili del fuoco, una per parte, dopo giorni di allerta meteo che hanno bloccato anche la semplice manutenzione di quel che resta del viadotto crollato lo scorso 14 agosto. Marco Bucci si definisce il campione mondiale del bicchiere mezzo pieno. È da qui che bisogna partire. Dall'abnegazione del sindaco di Genova, futuro titolare anche della carica più scomoda d'Italia.

 

marco bucci 1

Il compito di ridare alla sua città una infrastruttura vitale gli è stato assegnato sulla base di un decreto d'urgenza pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 28 settembre, quindi in vigore dal giorno successivo, che in attesa di diventare legge dello Stato con la conversione al Senato, al momento in cui scriviamo ha subito 77 variazioni, cambi di cifre, riscritture di articoli interi, ribaltamenti continui con i no che diventano sì e viceversa. Ancora oggi, in questo vortice non ci sono le parole più importanti. Chi costruirà il nuovo ponte, come e in quanto tempo lo farà, più varie ed eventuali.

 

Nei 40 giorni trascorsi dalla sua nomina, annunciata lo scorso 4 ottobre, il Commissario Bucci ha lavorato in clandestinità. «Sottotraccia» precisa lui, obbligato a prestare attenzione alle sfumature. La squadra dei ventidue collaboratori che gli ha concesso il più mercuriale dei decreti è fatta. Sarà formata da tecnici di Comune e Regione, con figure esterne, inizialmente escluse dal decreto, provenienti dall'Avvocatura dello Stato.

marco bucci

 

Ci sarà anche un responsabile dell'Anticorruzione. In questi giorni Bucci ha lavorato molto con Raffaele Cantone, e si appresta a varare con lui un protocollo di collaborazione che si ispira al documento varato per Expo 2015. I due subcommissari avranno un ufficio in municipio accanto a quello del sindaco. Al resto della struttura è stato riservato un piano intero del palazzo soprannominato Matitone dai genovesi per la sua forma particolare, che già ospita direzione urbanistica e Protezione civile.

 

Non ci sarà nessun bando per la ricostruzione del ponte Morandi. Dopo lo studio delle norme europee, la scelta è caduta sulla negoziazione diretta. Ad alcune aziende, non più di cinque, verrà chiesto un progetto con informazioni vincolanti sul costo e sui tempi. Poi verrà presa una decisione.

 

proteste genova valpolcevera 4

La speranza di tenere tutto insieme è appesa alla bontà delle proposte. Se i lavori del nuovo viadotto dovessero rallentare l'abbattimento delle case, allora ci saranno due diverse negoziazioni, con precedenza alla demolizione degli edifici. Ci sarà anche un' altra gara, che affiderà a una azienda esterna la direzione e il controllo dello stato dei lavori, alle dipendenze dirette del sindaco-commissario.

 

PONTE MORANDI GENOVA

Il bicchiere mezzo vuoto consiste nei verbi dei due paragrafi precedenti, tutti coniugati al futuro. In un Commissario costretto a lavorare come se già lo fosse, quando invece non può azzardarsi a fare nessun atto ufficiale a causa di un testo di legge pasticciato all' inverosimile con correzioni che devono essere ancora approvate. La vicenda del ponte Morandi è l' unica nella storia recente dove il disvelamento di quel che è stato a opera della magistratura procede più spedito di quel che sarà, o dovrebbe essere, insomma della parte a carico del governo e delle sue propaggini.

 

ponte morandi genova 7

Non è un segreto che la Procura di Genova stia aspettando i pieni poteri e l' ufficialità del Commissariato per autorizzare il dissequestro del ponte. L' emendamento della maggioranza che non escludeva Autostrade per l'Italia almeno dalla demolizione del ponte non è ancora passato e sembra una apertura minima al coinvolgimento dell' attuale concessionario nelle varie fasi.

 

Bucci è sempre stato favorevole al coinvolgimento di Aspi, perché avrebbe reso possibile una ricostruzione interna, senza gare d' appalto normali o semplificate. Era l' unico modo per fare in fretta. «Non ho margine di manovra. Il Commissario fa quel che gli viene detto. Sia chiaro che io eseguirò degli ordini, e mi dovrò allineare alla versione definitiva del decreto. Se il governo avrà un ripensamento, sarò ben lieto di adeguarmi».

 

ponte morandi genova 3

L' ottimismo della volontà ha partorito un cronoprogramma, demolizione del ponte a partire da Natale, ricostruzione entro il 2020. È stato creato un varco nella zona rossa, per non far morire le imprese che ci lavorano. A fine mese riaprirà con alcune barriere di protezione la strada che costeggia le macerie, e l' isolamento dei quartieri di ponente potrebbe diventare meno definitivo.

 

ponte morandi genova 2

Ma nella nebbia di una legge che non offre alcuna soluzione per sciogliere il nodo principale, un ritorno alla normalità appare ancora ben lontano. «Io non ho paura di pagare per colpe altrui. Ho accettato un incarico, e le sue responsabilità. Mi sento tranquillo. Dietro di me ci sono 600mila genovesi che hanno un disperato bisogno del ponte. Chi vuole mettere bastoni tra le ruote sappia che lotteranno con me per rimuoverli». Marco Bucci è consapevole di avere un bersaglio sulla schiena, e forse un destino da capro espiatorio. Non lo merita lui, non lo merita Genova.

ponte morandi genova 1

 

 

 

Ultimi Dagoreport

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...