THACI TUA! - IL PRESIDENTE DEL KOSOVO, HASHIM THACI, S’È DIMESSO ED E’ FINITO IN CELLA DOPO L’INCRIMINAZIONE FORMALE DEL TRIBUNALE DELL'AJA - DOVRÀ RISPONDERE DI CRIMINI CONTRO L'UMANITÀ, DI GUERRA E TORTURE SU UN CENTINAIO DI SERBI, ROM E ALBANESI - IL MISTERO DELLA “CASA GIALLA”, COME LA CHIAMAVANO DURANTE LA GUERRA DEL '99: LA CLINICA FANTASMA DOVE SI DICEVA ESPIANTASSERO LE CORNEE DEI PRIGIONIERI, PER RIVENDERLE ALL'ESTERO…
Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”
Chissà se stavolta racconterà qualcosa della Casa Gialla, come la chiamavano durante la guerra del '99: la clinica fantasma dove si diceva espiantassero le cornee dei prigionieri, per rivenderle all'estero. O dei traffici d'armi e di droga. O del mistero dei corpi gettati e mai trovati in certi laghetti. O magari dei soldi fatti con la prostituzione e la tratta d'esseri umani Thaci, il nemico ti ascolta: dopo aver tanto negato e insabbiato e minacciato e ostacolato, dopo dieci anni di denunce e di sussurri, il «Serpente» s' è arreso.
È arrivata l'incriminazione formale del Tribunale dell'Aja. E ieri mattina Hashim Thaci, capo storico della guerriglia Uck, padrino politico e presidente del Kosovo, alla fine s' è dimesso. L'hanno messo su un volo militare per l'Olanda e coi fidati Kadri Veselj e Rexhep Selimi, detto il Sultano, è andato in una cella. Per farsi interrogare da quei giudici che considera ostili «negazionisti della verità», vogliosi solo di «riscrivere una storia eroica che nessuno può cambiare».
È l'inizio della sua fine? A 52 anni, «il più pericoloso dei boss criminali dell'Uck» (definizione d'un rapporto firmato dal senatore svizzero Dick Marty) è sospettato d'essere stato a capo d'un «depravato sistema di potere» (parole dell'ex procuratrice Carla Del Ponte) e dovrà rispondere di crimini contro l'umanità, di guerra e torture su un centinaio di serbi, rom e albanesi.
Il Tribunale dell'Aja ci ha abituato alle sorprese e nessun esponente Uck è mai stato condannato, nonostante manchino all'appello 1.641 desaparecidos «non giustificati». Ma questo processo, basato sul codice penale kosovaro e con giudici internazionali, è anche al famoso Gruppo di Drenica, il manipolo che ai tempi parlava col Pentagono: Thaci è finito alla sbarra con una decina di vecchi compagni di guerriglia.
A dimostrazione che si fa sul serio, a Pristina è stato arrestato un altro ex presidente a interim, Jakup Krasniqi. Perché L'Aja sostiene che almeno un paio di volte la dirigenza kosovara abbia cercato di sabotare le indagini e ci siano state fughe di notizie: «S' è impiegato vent' anni a demolire una certa cultura dell'impunità - commenta un portavoce di Amnesty International - ma ora le vittime di guerra potranno sapere la verità su delitti orribili».
Non abbiamo niente da nascondere, ci disse Thaci poco tempo fa in un'intervista: «A differenza dei serbi, noi siamo sempre andati all'Aja senza resistenze. Nessuno è mai scappato. È questo il prezzo della nostra libertà. Ma giudicare noi, è un'ingiustizia: le vittime vengono equiparate ai carnefici. È come se si fossero processati gli ebrei anziché i nazisti». Ieri il Serpente ha ripetuto cose simili, «orgoglioso d'aver combattuto al fianco della Nato contro Milosevic».
Ha spiegato che le sue dimissioni da presidente sono per «proteggere l'integrità dello Stato», anche se ad aprile scade il mandato e il suo partito, il Pdk, difficilmente riuscirà a mantenere la poltrona. L'interim è stato dato alla giovane presidente del Parlamento, Vjosa Osmani. È una giurista, ha difeso l'indipendenza del Kosovo nelle corti internazionali. Ai tempi della guerra, andava ancora al liceo. E con quei laghetti, con quelle case gialle lei non c'entra proprio.