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IL PREZZO DEL GAS CALA MA LA BOLLETTA AUMENTA: LE AZIENDE INCASSANO I CONSUMATORI SE LA PRENDONO IN QUEL POSTO – DOPO LO SCOPPIO DELLA GUERRA IN UCRAINA, LE GRANDI AZIENDE ENERGETICHE HANNO AUMENTATO I MARGINI DI PROFITTO PER TUTELARSI E ADESSO NESSUNO VUOLE TAGLIARLI - PER LUCE E GAS SI SPENDE IN MEDIA IL 48% IN PIÙ RISPETTO AL 2021: LE BOLLETTE SALATISSIME SONO UN PROBLEMA PER DUE MILIONI DI FAMIGLIE - I RINCARI RIGUARDANO LA QUOTA FISSA, OVVERO IL “CANONE” MENSILE IMPOSTO DAGLI OPERATORI...

Estratto dell’articolo di Giuliano Balestreri per "La Stampa"

 

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Il prezzo del gas è tornato ai livelli di maggio 2021, quando l'Europa (e l'Italia) ancora combatteva contro il Covid tra lockdown e zona rosse. Il prezzo dell'elettricità però è ancora molto più alto rispetto a tre anni fa: per luce e gas si spende, in media, il 48% in più. Se allora luce e gas erano commodities, oggi sono un problema per migliaia di famiglie al punto che nel 2022 le famiglie in povertà energetica erano 2 milioni. […]

 

Basti pensare che secondo l'Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica, nel 2022 c'è stato un rincaro di 500 euro rispetto al 2021, che ha spinto la spesa annua media per energia elettrica e riscaldamento delle famiglie a 1.915 euro.

 

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Un +32%, secondo l'analisi Oipe, a fronte di prezzi al consumo cresciuti del 50% e del 34,7%, rispettivamente per energia elettrica e gas. Per il solo riscaldamento, invece, la spesa è salita del 29%, moderata anche dall'aumento generale delle temperature. «Con la ripresa della domanda industriale e lo scoppio della guerra i costi e rischi finanziari per gli operatori sono esplosi. Abbiamo dovuto aumentare i margini per coprirci e adesso nessuno vuole tagliarli» rivela il manager di un'importante azienda energetica del nord Italia […]

 

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L'aumento delle bollette è confermato dai dati raccolti dall'Osservatorio Segugio.it che evidenziano due trend marcati. Il primo: drastico aumento della quota fissa delle bollette, ovvero l'importo che può essere considerato come un canone mensile richiesto dai fornitori. Il secondo: l'incremento del prezzo materia prima per le tariffe bloccate rispetto a quelle indicizzate.

 

«Prima la quota fissa valeva pochi euro, oggi si paga 10-12 euro al mese ed è aumentata del 24% per la luce e del 48% per il gas» dice Paolo Benazzi, responsabile Utilities di Segugio.it che poi aggiunge: «I fornitori hanno aumentato il valore della quota fissa, più dell'inflazione, per assicurarsi un margine di guadagno a difesa delle oscillazioni del mercato».

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E adesso che il mercato del gas è entrato in fase ribassista non hanno intenzione di tornare indietro. Certo, la stabilità delle quotazioni ha fatto tornare di moda le tariffe a prezzo fisso, ma restano meno convenienti di quelle indicizzate: in assenza di una penale di recesso, gli operatori sono restii a garantire condizioni più vantaggioso. Anche perché a ogni contratto deve corrispondere un acquisto di gas e nessuno vuole impegnarsi correndo il rischio che il consumatore cambi fornitore all'improvviso […]

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