UN PROFESSORE DI UNA SCUOLA DI ROMA ANDRÀ A PROCESSO PER AVER PRESO IN GIRO UNO STUDENTE CHE POI SI È SUICIDATO NEL 2019. I GIUDICI LO ACCUSANO DI ABUSO DI MEZZI DI CORREZIONE AGGRAVATO DALLA MORTE DEL RAGAZZO – SECONDO I COMPAGNI CON CUI SI ERA CONFIDATO LO STUDENTE CHE SI È TOLTO LA VITA IL RAGAZZO SOFFRIVA DI ALCUNI DISTURBI E IL RAPPORTO DIFFICILE CON IL PROF È STATA LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO…
Luca (nome di fantasia), 17 anni, nel 2019 studiava nell’istituto tecnico Jean Jacques Rousseau di Roma. Il ragazzo si è tolto la vita l’11 luglio di quell’anno. Secondo la procura di Roma, anche a causa di quello che gli succedeva in classe. Dove l’insegnante di matematica lo aveva canzonato per gran parte dell’anno. Per questo piazzale Clodio lo accusa di abuso di mezzi di correzione aggravato dalla morte.
Il professore andrà a processo. La prima udienza in Corte d’Assise è fissata per la metà dell’aprile 2023. Secondo le testimonianze raccolte dal Pm Luca non era riuscito ad elaborare il rapporto con l’insegnante. L’edizione romana di Repubblica racconta che era un ragazzo fragile e che soffriva di alcuni disturbi specifici. E riteneva di essere diventato il bersaglio del docente. Ad alcuni compagni Luca aveva raccontato di stare male. E aveva annunciato che si sarebbe tolto la vita. Nessuno di loro pensava che facesse sul serio. […]