sanzioni russia vladimir putin

LA GUERRA FREDDA DELLE NOTIZIE – TRA LE SANZIONI CHE L'EUROPA STA VALUTANDO CONTRO LA RUSSIA, C'È ANCHE UNA MISURA CONTRO QUATTRO MEDIA STATALI RUSSI: "VOICE OF EUROPE", "RIA NOVOSTI", "IZVESTIJA" E "ROSSIYSKAJA GAZETA", CHE DOVREBBERO ESSERE AGGIUNTI NELLA LISTA NERA (CON QUALI CONSEGUENZE, ANCORA NON È CHIARO)–  LA PORTAVOCE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI RUSSO MARIA ZAKHAROVA MINACCIA: “RISPONDEREMO IN MODO MOLTO DOLOROSO CONTRO I GIORNALISTI OCCIDENTALI…”

Da www.eurofocus.adnkronos.com

 

vladimir putin discorso alla parata della vittoria 2024.

Mentre la guerra sanguinosa si combatte sul campo, da dove non arrivano buone notizie per l’Ucraina e l’Occidente, l’Ue prepara nuove sanzioni contro la Russia.

 

Quattro media statali russi verranno aggiunti alla lista nera dell’Unione Europea. Si tratta di Voice of Europe, Ria Novosti, Izvestija e Rossiyskaya Gazeta, annuncia su X la commissaria per i Valori e la trasparenza Vera Jourova.

 

Le conseguenze di avere il proprio nome nella blacklist Ue non sono ancora chiare. Si sa, però, che i media russi già sanzionati per la propaganda, come Sputnik e RT, non possono più trasmettere i propri programmi in Ue.

 

la russia dopo le sanzioni 2

Un’altra tattica nella guerra fredda del terzo millennio che ormai viaggia nell’etere. Non nel senso di atmosfera, minacce e tensione percepita, ma in senso letterale. Impossibile non pensare alla minaccia hacker rappresentata dalla Russia per l’Ue, su cui anche Ursula von der Leyen ha richiamato l’attenzione al Summit per la Democrazia di Copenaghen di due giorni fa.

 

La presidente della Commissione, in caso di nuova nomina, ha promesso uno scudo per la democrazia per difendere l’Ue dalla disinformazione russa. Intanto, in questi giorni di metà maggio l’Ue prova ad aggiungere allo scudo un muro per arginare la propaganda russa in Europa.

Propaganda che avrebbe giocato la sua parte nell’attentato al presidente slovacco Robert Fico, ora in coma farmacologico e amico di Vladimir Putin.

 

VLADIMIR PUTIN DOLLARI

Per quanto nuova, nella guerra fredda non possono mancare i ricatti, i rilanci dell’altra sponda: la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha avvertito che anche i giornalisti occidentali potrebbero a loro volta essere presi di mira come ritorsione alle future sanzioni: “Voglio ricordare a tutte quelle teste calde di Bruxelles che ci sono dozzine di giornalisti provenienti dai paesi dell’Ue che vivono molto bene e comodamente in Russia”, ha avvisato Zakharova, che poi ha aggiunto: “Se tali misure verranno adottate contro i giornalisti e i media russi da parte dell’Ue o di singoli Paesi (…) risponderemo immediatamente e in modo molto doloroso contro gli occidentali”.

 

LA NUOVA ROTTA DELLE NAVI RUSSE - SYRIAN EXPRESS -

Quando il nuovo pacchetto di sanzioni?

La misura settoriale farebbe parte del 14° pacchetto di sanzioni che i diplomatici dell’UE sperano di approvare entro la fine di giugno, prima che l’Ungheria assuma la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue.

All’inizio di questo mese, la Commissione Europea ha proposto misure contro l’industria russa del gas naturale liquefatto (Gnl) e contro le compagnie di navigazione che aiutano la Russia a eludere l’embargo petrolifero esistente dell’Ue, riporta Euractiv.

Pur non vietando direttamente le importazioni di Gnl russo nell’Unione, queste misure prenderebbero di mira le compagnie di navigazione dei Paesi europei per impedire loro di riesportare il Gnl russo dopo averlo ricevuto.

MARIA ZAKHAROVA OSPITE DI RETE 4

 

No al divieto generalizzato

Si fa sempre più strada l’ipotesi di specifiche restrizioni su tre progetti di Gnl russo e sulla riesportazione del Gnl russo dai porti dell’Ue (principalmente Francia, Spagna e Belgio), al posto di un divieto generalizzato su questi gas.

Inoltre, riporta Euractiv, Francia e Paesi Bassi hanno fatto un passo avanti con una proposta congiunta per sanzionare qualsiasi istituzione finanziaria a livello mondiale che aiuti la macchina bellica della Russia a pagare beni o tecnologie per la produzione di attrezzature militari.

SANZIONI PETROLIO RUSSIA

Una misura che tra i palazzi Ue inquadrano come “potente strumento” per combattere l’elusione delle misure restrittive nei Paesi terzi, con il suo impatto sulla loro posizione nei mercati finanziari.

 

La disinformazione russa

Mentre i diplomatici Ue studiano nuove misure, la disinformazione russa continua a fare proseliti e vittime in Europa, come testimonia l’analista Matteo Pugliese su LinkedIn. Bot russi stanno prendendo di mira gli utenti italiani di X/Twitter, anche approfittando di quella parte d’Italia storicamente e culturalmente vicina alla Russia. Una parte che la disinformazione russa vorrebbe estendere oltre la realtà: per questo, gli account falsi creati a maggio hanno nomi italiani.

 

vladimir puntin giuramento per il quinto mandato 12

Questi finti umani spammano i tweet di altri bot dicendo “L’Italia viene venduta per gli interessi della NATO e di Washington” o “noi italiani non vogliamo essere coinvolti nei conflitti mondiali” o “non vogliamo una guerra per il profitto di Bruxelles” o “Putin è un vero leader, che protegge i suoi interessi nazionali, non come i nostri”. I post contengono link ad articoli dei media italiani sull’economia o sulle proteste contro la guerra a Gaza.

 

SANZIONI CONTRO LA RUSSIA

Il 3 maggio fa l’alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell è intervenuto a nome dei 27 Paesi membri con un comunicato sui cyberattacchi russi: “L’Unione Europea e i suoi Stati membri, insieme ai partner internazionali, condannano fermamente la campagna informatica maligna condotta dal gruppo APT28, controllato dalla Russia, contro la Germania e la Repubblica Ceca. La campagna informatica dimostra il continuo modello di comportamento irresponsabile della Russia nel cyberspazio, prendendo di mira istituzioni democratiche, enti governativi e fornitori di infrastrutture critiche in tutta l’Unione europea e oltre”.

 

maria zakharova

Mentre Macron, piuttosto isolato in Ue, non esclude l’invio di truppe in Ucraina, la guerra continua ad essere combattuta sul campo e nelle città, mietendo ancora vittime civili. Le stesse che, secondo diverse intelligence europee, Putin non si preoccuperà di risparmiare nel prossimo e massiccio attacco hacker.

maria zakharova SERGEJ LAVROVmaria zakharova vladimir putinmaria zakharova

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?