QUALCOSA NON TORNA NEL SUICIDIO DI SIMONE MATTARELLI - IL FRATELLO DEL RAGAZZO TROVATO IMPICCATO IN PROVINCIA DI VARESE A "OGGI": "ERA INSEGUITO DAI CARABINIERI, HA CHIAMATO MIO PADRE CHE HA SENTITO I COLPI DI PISTOLA. NON UNO, MA TANTI. SI PARLA ALMENO DI OTTO. PERCHÉ QUANDO ORMAI SI ERA NASCOSTO E POTEVA SENTIRSI AL SICURO HA DECISO DI FARLA FINITA? NON ERA UNO CHE CROLLA PSICOLOGICAMENTE..."
Anticipazione da "Oggi"
COPERTINA OGGI 21 GENNAIO 2021
Matteo Mattarelli, fratello del ragazzo trovato impiccato a Origgio (Varese) dopo essere sfuggito a un posto di blocco dei Carabinieri, rivela a OGGI tutte le perplessità della famiglia: «Non so come Simone abbia fatto a reggere un inseguimento di più pattuglie per oltre un’ora. Era consapevole di aver fatto un errore. Ha chiamato mio padre per dirgli tutto e avvisarlo che sarebbe andato da lui. Mio padre gli ha detto di fermarsi. “Non posso”, gli ha risposto, “li ho fatti troppo incazzare, se mi prendono mi ammazzano”. Mio padre ha sentito i colpi di pistola. Non uno, ma tanti. E se ho capito bene, anche quando Simone ha abbandonato l’auto sullo sterrato di Origgio ed è scappato nei campi hanno continuato a sparare. Si parla di otto colpi. Perché? Invece di sparare, non potevano inseguirlo a piedi, bloccarlo e portarlo in caserma?».
Il corpo è stato trovato dentro una azienda. Dice ancora il fratello: «Non capisco perché quando ormai si era nascosto e poteva sentirsi al sicuro, possa aver deciso di farla finita. Non era una persona fragile, che crolla psicologicamente. Era uno in grado di reggere anche situazioni di stress pesante e aveva sempre la lucidità per trovare la soluzione giusta. Non so cosa sia successo, non dico nulla e non accuso nessuno. Ma vorrei un giorno sapere la verità».