QUANTO COSTA POSSEDERE UN PEZZO DI STORIA? OLTRE 50 MILIONI DI EURO - È QUESTA LA CIFRA CHE SI DEVE SBORSARE PER ACQUISTARE VILLA PALMIERI, SULLE COLLINE DI FIRENZE, DOVE BOCCACCIO SCRISSE IL DECAMERONE - IL PARCO DELLA MAGIONE È SECONDO PER GRANDEZZA SOLO AL GIARDINO DI BOBOLI: LA VILLA SI SVILUPPA SU QUATTROMILA METRI QUADRATI E HA UN PARCO DI NOVE ETTARI - ALLA FINE DELL 1800 OSPITO' LA REGINA VITTORIA D'INGHILTERRA...

Estratto dell'articolo di Gianmarco Lotti per www.repubblica.it

 

villa palmieri 8

È la villa dove Giovanni Boccaccio scrisse il Decamerone e appare pure nella Terza Giornata di una delle opere simbolo della letteratura italiana. È una dimora storica, che esiste dal Trecento. Si erge sulle colline di Firenze e ha una storia incredibile, tanto che è stata scelta anche dalla regina d'Inghilterra.

 

Il suo parco è secondo per grandezza solo al Giardino di Boboli. Si tratta di Villa Palmieri, tra Firenze e Fiesole, e adesso è in vendita. Nel bouquet degli immobili di lusso di Dreamer Real Estate figura anche la villa del Decamerone e ha un prezzo da capogiro, oltre cinquanta milioni di euro: è considerata una delle cinque residenze più costose in Italia.

villa palmieri 9

 

"Il veder questo giardino, il suo bello ordine, le piante e la fontana co' ruscelletti procedenti da quella, tanto piacque a ciascuna donna e a' tre giovani che tutti cominciarono ad affermare che, se Paradiso si potesse in terra fare, non sapevano conoscere che altra forma che quella di quel giardino gli si potesse dare".

 

Con queste parole Boccaccio, nella Terza Giornata del Decamerone, descrive il giardino paradisiaco alle porte di Firenze dove si riunivano i giovani protagonisti delle sue novelle. [...]

 

La villa si sviluppa su quattromila metri quadrati e ha un parco di nove ettari, secondo solo a Boboli. Originariamente proprietà della famiglia Fini, fu ceduta nel 1454 a Matteo di Marco Palmieri e, nel 1697, l’erede Palmiero Palmieri avviò una significativa ristrutturazione, aggiungendo una terrazza rivolta a sud, un loggiato a cinque arcate e le caratteristiche scalinate curvate "a tenaglia" che conducono al giardino dei limoni.

villa palmieri 10

 

Nel 1760, la villa fu acquistata dal terzo conte Cowper e, successivamente, passò al conte inglese di Crawford e Belcaress, che a metà Ottocento trasformò il giardino in un parco all'inglese. Nel giardino dei limoni alcuni alberi portano targhe che ricordano i soggiorni di fine Ottocento della regina Vittoria d'Inghilterra: gli appartamenti della Regina furono quasi interamente arredati dai Windsor, riflettendo l'eleganza della famiglia reale britannica.

 

Per arrivare ai giorni nostri, bisogna pensare alla moda. Claire Waight Keller, all’epoca direttrice creativa di Givenchy, scelse la la villa del Decamerone per la sfilata della collezione primavera-estate 2020. [...]

villa palmieri 4decamerone boccacciovilla palmieri 3villa palmieri 6decamerone boccacciovilla palmieri 1villa palmieri 2villa palmieri 5villa palmieri 7

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...