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I SOLDI METTILI ALLAH! QUATTORDICI INCHIESTE APERTE IN TUTTA ITALIA PER LE TRANSAZIONI SOSPETTE DEI FINANZIATORI DELL’ISIS ATTRAVERSO I MONEY TRANSFER - NEL 2015, ATTRAVERSO QUESTO CANALE, SONO STATI MOVIMENTATI 5,21 MILIARDI DI EURO, LA MAGGIOR PARTE DEI QUALI VERSO LA ROMANIA, LA CINA E IL BANGLADESH

Giuliano Foschini per “la Repubblica”

 

Tre indagini aperte grazie alle segnalazioni per flussi di denaro sospetti. Quattordici inchieste in piedi da Trento a Palermo con al centro le transazioni economiche. E ancora il blocco dei capitali come accade per i clan mafiosi con una banca dati a disposizione di tutti i paesi dell' Unione europea.

 

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La lotta al terrorismo in Italia passa anche dai soldi. Per questo la Guardia di Finanza ha creato un gruppo speciale (Gift, Gruppo investigativo sul finanziamento del terrorismo) per il contrasto al terrorismo internazionale. Il comandante generale Giorgio Toschi lo ha presentato al Casa (il Comitato di Analisi strategica antiterrorismo) nei giorni scorsi spiegando, numeri alla mano, come si muoverà questa cabina di regia tramite la quale le Fiamme gialle vogliono combattere il finanziamento al terrorismo.

 

LE CIFRE

Il Gift - che proprio il generale Toschi ha fortemente voluto - lavorerà all' interno del Nucleo di polizia valutaria e partirà dalle segnalazioni di operazioni sospette effettuate in questi anni. Nei primi sei mesi 2016 quelle meritevoli di sviluppi investigativi sono state 696 contro le 429 del 2015. Si tratta di indicazioni che arrivano per lo più dall' Uif, l' Unità della Banca d' Italia che si occupa di riciclaggio. Si tratta delle segnalazioni più disparate che nella maggior parte dei casi non hanno alcuna relazione con il terrorismo.

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Ma, da alcuni di questi numeri, sono arrivati già riscontri importanti: nel 2016 ci sono state sette informative in fascicoli aperti per associazione a delinquere con finalità di terrorismo, tre per favoreggiamento agli associati e due in fascicoli aperti per l' addestramento alle attività di terrorismo. Al momento, analizzando i dati delle procure italiane, sono 14 le indagini in piedi sul finanziamento del terrorismo, tre delle quali sono nate proprio dall' approfondimento delle operazioni sospette.

 

I MONEY TRANSFER

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Il principale canale sono chiaramente i money transfer, «circuito - spiega la Finanza - che nasce principalmente per agevolare le rimesse in patria degli immigrati e utilizzato per ricevere e inviare denaro con l' estero». La norma prevede che attraverso questo canale non possono essere trasferiti importi superiori ai mille euro. Secondo dati della Banca d' Italia nel 2015 il circuito dei money ha movimentato 5,21 miliardi di euro, la maggior parte dei quali verso la Romania, la Cina e il Bangladesh.

 

È evidente quindi che la percentuale di soldi transitati per finanziare il terrorismo (o sospettati di esserlo) sono soltanto una parte infinitesimale. Ma è altrettanto vero, come spiega il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, che tutti gli attentati terroristici recenti sono stati preceduti da trasferimenti di rimesse economiche proprio attraverso i money transfer. È successo per le Torri gemelle.

 

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È successo per il Bataclan quando si riuscì ad arrivare al covo di Abaaoud proprio grazie a un' intercettazione di una sua parente che provava a trasferirgli denaro. Ma c' è anche qualche allarme in questo senso sull'Italia: sono in corso accertamenti su denaro transitato dall' Italia e arrivato a Bruxelles a marzo scorso, qualche giorno prima della strage in aeroporto, e incassato proprio da persone vicine agli attentatori. «Il tema dei money transfer è centrale», insiste Roberti.

 

Ed ecco perché il comandante generale Toschi ha predisposto nuove modalità di controllo proprio all'interno dei circa 35mila punti in Italia. Da giugno al 2 agosto sono stati eseguiti 146 accertamenti all' interno di altrettante agenzie che hanno permesso di identificare 282 persone, 53 dei quali con precedenti di polizia. Le denunce sono state sei ma sono in corso accertamenti per verificare se alcuni di loro fossero inseriti nelle black list dell' antiterrorismo.

 

LE MISURE STRAORDINARIE

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Vista la fase di assoluta emergenza, gli investigatori italiani hanno poi deciso di mettere in pratica alcune misure straordinarie che la norma già prevede. Primo tra tutti il congelamento delle risorse economiche: così come accade per i mafiosi, è previsto il sequestro immediato dei beni. Per renderlo efficace il Gift - oltre ad avere un contatto diretto con il Casa e la Dna - avrà il compito di intensificare la cooperazione internazionale con i canali di polizia e di analisi stranieri.

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