scontri al trocadero

QUELLI CHE NON SANNO VINCERE: LE “FESTE” DI PSG E JUVE FINISCONO IN SCONTRI E TUMULTI DI PIAZZA

1-SCONTRI E LACRIMOGENI AL TROCADERO. GLI ULTRÀ ROVINANO LA FESTA DEL PSG
Da Corriere.it

Diciannove anni di attesa per una festa rovinata. A Parigi tutto era pronto per festeggiare il titolo che il Paris Saint-Germain ha conquistato dopo quasi vent'anni dall'ultimo successo in Ligue 1. Anceloetti, Ibra e tutta la squadra erano attesi al Trocadero per ricevere il trofeo dal presidente della Lega calcio francese, Frederic Thiriez.

Ma ancora prima dell'arrivo del pullman della squadra, alcune decine di persone hanno sfondato le recinzioni e superato le transenne, provocando l'intervento della polizia (in tenuta antisommossa) e costringendo gli organizzatori a ridurre i tempi della cerimonia. I giocatori e il tecnico hanno fatto soltanto una breve apparizione sul palco, giusto il tempo di ricevere il trofeo, consegnato nelle mani del capitano del Psg, Thiago Silva.

Poi sono stati fatti allontanare dalla piazza, diventata pericolosa a causa delle azioni di gruppi di ultrà, che hanno rovinato la festa a migliaia di tifosi che pacificamente avevano atteso per ore la cerimonia. Il bilancio finale è di una trentina di feriti.

NIENTE DISCORSI
Piccoli gruppi di tifosi hanno gettato pietre e altri oggetti contro la polizia, che ha caricato e sparato gas lacrimogeni. Le forze dell'ordine hanno tentato di disperdere la enorme folla. «Non possiamo continuare ad ospitare i giocatori in queste condizioni» ha annunciato lo speaker mentre la polizia cercava di disperdere la folla.

Non c'è stato il tempo neanche per un discorso dall'allenatore Carlo Ancelotti o del capitano Thiago Silva, che ha sollevato il trofeo. La festa per i giocatori è proseguita con una gita in barca lungo la Senna. Non era presente il ds Leonardo, dimesso solo nel primo pomeriggio dall'ospedale in cui era stato ricoverato per il malore accusato ieri notte

Il Psg ha avuto seri problemi in passato con il teppismo dal 1985 al 2010, con due suoi tifosi uccisi negli ultimi sette anni in seguito a scontri fuori lo stadio Parco dei Principi. Il club, ora di proprietà dello sceicco Nasser Al Khelaifi, poi ha preso misure per combattere il problema e cambiato radicalmente la sua politica nei confronti degli ultrà.


2-INFERNO ALLA FESTA JUVE, BOTTE E SALA DEVASTATA. CONTE E I SUOI IN FUGA, INTERVIENE LA POLIZIA
Enzo Tamborra e Giuliano Foschini per Repubblica.it

Doveva essere una festa. E' finita con i bambini con le bandiere della Juventus in lacrime, i loro miti costretti a scappare e chiudersi in camera e qualche centinaio di scalmanati che assediavano la struttura, battevano su porte e finestre al grido di "restituirci i soldi" con Polizia e Carabinieri che cercavano di farli sfollare. Follia ieri a Corato, alla prima grande festa degli Juventus club dopo il 29esimo scudetto bianconero.

Super ospiti della giornata mister Antonio Conte e i due campionissimi Leonardo Bonucci e Claudio Marchisio. I tre avrebbero dovuto, all'interno e all'esterno di una sala ricevimento, scattare fotografie e firmare autografi ai circa duemila tifosi che per una cifra che oscillava dai 40 ai 50 euro (a secondo se fossero soci o meno) erano venuti a salutarli.

L'organizzazione si è rivelata un fallimento, il programma è saltato e alla fine non è accaduto niente di quanto era previsto. I tre ospiti sono stati costretti a scappare perché la sala era stata letteralmente presa d'assalto dai tifosi che spingevano contro le porte cercando di entrare nella struttura. Completamente in palla il servizio d'ordine interno, in grossa difficoltà la Polizia, dopo nemmeno mezzora è stato chiaro che era meglio fare saltare tutto altrimenti avrebbero potuto essere guai: Conte, Bonucci e Marchisio hanno detto appena due parole e sono fuggiti via scortati dai body guard mentre fuori la gente faceva partire la rivolta.

Sedie all'aria, pugni ai vetri, in mezzo a famiglie con bimbi che cercavano di raggiungere le auto e tutti gli altri che chiedevano giustizia e la restituzione del biglietto. Allertate Questure e comandi dei carabinieri, si è cercato di andare verso un deflusso della gente, compito reso particolarmente difficile dal fatto che la sala si trova in piena campagna, in mezzo a strade strette e sterrate.

"Ci dispiace" hanno ripetuto più volte sia i giocatori sia il mister Conte, arrivato in prima mattinata a Bari. In albergo ha incontrato molti suoi vecchi amici, "questa città mi è rimasta nel cuore, io tiferò per sempre Bari" ha detto, cercando però di evitare ogni accenno allo scandalo del calcioscommesse che ha toccato anche alcune partite della sua stagione.

 

SCONTRI AL TROCADERO SCONTRI AL TROCADERO BARI CAOS PER LA FESTA SCUDETTO DELLA JUVENTUS BARI CAOS PER LA FESTA SCUDETTO DELLA JUVENTUS SCONTRI AL TROCADERO SCONTRI AL TROCADERO

Ultimi Dagoreport

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?