“È L'ESAURIMENTO DEGLI UOMINI NELLE TRINCEE, E NON DELLE MUNIZIONI, A DECIDERE LA VITTORIA E LA SCONFITTA. IN QUESTA MATEMATICA INUMANA LA RUSSIA È IN VANTAGGIO, VINCERÀ” - DOMENICO QUIRICO: “MENTRE PUTIN ATTINGERÀ AL SUO IMMENSO MATERIALE DI VITE SACRIFICABILI, SENZA RIMORSI, COME È NELLO STILE DI UN DISPOTISMO ABITUATO ALLA CIECA OBBEDIENZA, KIEV È QUASI ALLA FINE, UNA GENERAZIONE È STATA SPAZZATA VIA. ALCUNI GENERALI HANNO CERCATO DI DIRLO A ZELENZKY MA SONO STATI LICENZIATI O ALLONTANATI: PERCHÉ ZELENZKY COME PUTIN È PRIGIONIERO DELLA LOGICA DELLA VITTORIA TOTALE CHE GLI ABBIAMO GARANTITO”
Estratto dell’articolo di Domenico Quirico per “la Stampa”
[…] Solo il Papa poteva avere il coraggio di far questo. […] Osare l'impronunciabile […]: ovvero dire arrendersi, alzare bandiera bianca, trattare. […] Sulla guerra in Ucraina abbiamo vissuto sotto il dominio soffocante di una cosmogonia omogenea. Putin, la Russia, aggressori arroganti, saranno puniti, non hanno con la loro potenza di cartapesta alcuna possibilità di prevalere sul Bene, cioè su di noi. […] Nessuno metteva in dubbio, tutti hanno interiorizzato. […]
vladimir putin volodymyr zelensky
Dalle due parti, Kiev e Mosca, con un progetto metodico, è stata lasciata soltanto una possibilità: la propria vittoria totale. Con un ribaltamento che spesso avviene nelle guerre, la politica, russa, ucraina, occidentale, si è ridotta miseramente a continuazione della guerra con altri mezzi, uno schermo per dimostrare la necessità del massacro temperato dalla certezza che alla fine avremmo vinto noi. […] Occorreva che qualcuno prendesse la parola per i morti, per quelli già spazzati via e per quelli che verranno... Ancora un paio di anni e vinceremo! Un niente!
Bisognava che qualcuno dicesse quello che i politici e i generali non hanno il coraggio di dire: che è l'esaurimento degli uomini nelle trincee e negli assalti e non delle munizioni o dei droni a decidere la vittoria e la sconfitta. In questa matematica inumana la Russia è in vantaggio, vincerà. Mentre Putin continuerà a attingere al suo immenso materiale di vite sacrificabili, largheggiando senza rimorsi, come è nello stile, sotto qualsiasi segno ed epoca, di un dispotismo abituato alla cieca obbedienza, Kiev è quasi alla fine, una generazione è stata spazzata via o ha cercato la salvezza fuggendo.
Alcuni generali hanno cercato di dirlo a Zelenzky ma sono stati licenziati o allontanati: perché Zelenzky come Putin è ormai prigioniero della logica della vittoria totale che gli abbiamo garantito. Solo il Papa poteva spezzare il tabù, solo lui ne ha la forza morale. Usando parole sconfitta, negoziare, bandiera bianca che costerebbero l'accusa di tradimento, di collaborazionismo con il nemico.
volodymyr zelensky e vladimir putin 1
Ma questa è la Chiesa, quando sa lasciare agli altri i distinguo, i silenzi, il non detto, le formule felpate, le maledizioni sul nemico sempre Assoluto. […] Al contrario dei politicanti batte e ribatte sulle chiusure umane […] Ci impone di non insabbiarci nei dubbi, […] in una terra dove per vincere dovremo scendere in campo direttamente, disseminata di silos in cui dormono mostri a testate multiple […] e in fondo agli oceani scivolano, silenziosi e ciechi, sottomarini con missili ciascuno dei quali può annientare centinaia di migliaia di esseri umani […]