
“È ALLUCINANTE SENTIRE ALBERTO STASI CHE SI PROCLAMA INNOCENTE. LA VERITÀ SULL’OMICIDIO DI CHIARA È GIÀ SCRITTA” – LA RABBIA DI RITA E GIUSEPPE POGGI, I GENITORI DI CHIARA, UCCISA A GARLASCO NEL 2007, DOPO LA RIAPERTURA DELLE INDAGINI: “NON È GIUSTO NÉ OPPORTUNO CHE QUESTO SIGNORE RILASCI INTERVISTE PER DIRSI INNOCENTE O CHE FACCIA INSINUAZIONI SUL DNA DI SEMPIO. LUI È UN DETENUTO CONDANNATO IN VIA DEFINITIVA” – “QUESTA NARRAZIONE DELLE COSE FA CONFUSIONE NELLA TESTA DELLA GENTE CHE NON CONOSCE GLI ATTI. SI FINISCE PER FAR PASSARE COME VITTIMA IL SOLO COLPEVOLE CERTO CHE ABBIAMO..."
Estratto dell’articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”
Hanno ragione Rita e Giuseppe Poggi, «lei è qui». La presenza di Chiara si sente in questo salotto dove ha respirato la sua ultima boccata di vita, il 13 agosto del 2007.
[…] Siamo sulla scena del delitto, e se hai visto le fotografie scattate qui quel 13 agosto ormai lontano, non puoi fare a meno di sovrapporle alla realtà di questa stanza. Così ecco la scia di sangue per terra quando Alberto Stasi la trascinò fino alla porta delle scale; ecco la macchia più grande davanti ai gradini che scendono, ed ecco lei, in fondo, ormai perduta.
Il 31 marzo Chiara Poggi compirebbe 44 anni. Rita e Giuseppe compreranno come ogni anno un mazzo di dieci rose bianche e andranno al cimitero a portargliele. «Per me lei resterà sempre la ragazza che era, non riesco a immaginarla cresciuta e adulta, non riesco a pensare che magari oggi avrebbe dei figli. Lei era ed è la Chiara che avete conosciuto tutti dalle fotografie», dice Rita. […]
Fino al 2000 in casa Poggi c’era una telecamera che Giuseppe usava per brevi filmati di famiglia: «Poi sono arrivati i ladri e ce l’hanno rubata ma fino ad allora ho girato molti video. Ho tutto lì, in un cassetto, ma non riesco a trovare il coraggio di guardarli». Nella stanza di Chiara, al piano di sopra, il tempo non è mai passato. Tutto è come lei lo lasciò la mattina del delitto.
[…] Sua madre ha messo via soltanto qualche cartolina e qualche rivista e ha aggiunto piccoli oggetti che qualcuno — chissà chi — ha lasciato sulla sua tomba al cimitero. Perché la scelta di rimanere in questa casa? chiediamo. «Perché qui c’è Chiara e non potevamo abbandonarla. Non abbiamo mai pensato nemmeno un minuto di cambiare casa. Siamo venuti in questa villetta nel 1995, ormai sono più gli anni vissuti qui senza di lei di quelli in cui lei c’era».
Fuori, davanti al cancello, le troupe televisive insistono con trasmissioni e collegamenti da settimane, cioè da quando la Procura di Pavia ha aperto una nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara. L’ipotesi è che Andrea Sempio, amico di Marco, l’altro figlio dei Poggi, possa essere l’assassino. Rita e Giuseppe ripetono a tutti che «la verità sull’omicidio di Chiara è già scritta. Se vogliono fare accertamenti li facciano ma la verità resta quella della sentenza definitiva contro Alberto Stasi. E c’è una cosa che terremmo a dire su Stasi».
[…] «Siamo molto amareggiati e non ci sembra né giusto né opportuno che questo signore se ne esca con le dichiarazioni che abbiamo sentito in questi giorni, che rilasci interviste per dirsi innocente o che parli facendo insinuazioni sul Dna di Sempio. Vorremmo ricordare al mondo che lui è un detenuto condannato in via definitiva, una sentenza che tra l’altro ha provato a ribaltare più volte con revisioni e ricorsi senza riuscirci. E allora ci chiediamo: è un privilegiato? Davvero il giudice di sorveglianza gli dà il permesso di parlare a ruota libera?».
Rita dice che «è allucinante rivoltare la verità in questo modo. L’altro giorno sono andata al mercato e ho incontrato persone che mi hanno detto: speriamo nella verità... E io: ma verità cosa? Guardate che sono tutte storie. Eppure questa narrazione delle cose fa confusione nella testa della gente che non conosce gli atti.
Si finisce per far passare come vittima il solo colpevole certo che abbiamo. Non è giusto. A noi ci pensa mai nessuno? Noi abbiamo perso Chiara e dopo 18 anni accendiamo ogni santo giorno la televisione e vediamo nostra figlia sullo schermo. Così diventa difficile andare avanti con serenità». […] «Fanno dei castelli sui dettagli che riguardano Sempio — è la considerazione di Giuseppe — ma qualcuno può fare dei castelli su tutte le prove che riguardano Stasi?». […]
le scarpe di alberto stasi
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STASI - MEME BY EMILIANO CARLI
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i pedalini della bicicletta di alberto stasi
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