marco antonio procopio margaret spada

"MI HANNO OPERATA SENZA GUANTI E PULITO IL SANGUE CON GLI STRACCI, HO AVUTO PAURA DI MORIRE, ERA COME STARE IN MACELLERIA" - IL RACCONTO HORROR DI UNA PAZIENTE CHE SI È AFFIDATA AGLI STESSI CHIRURGHI, MARCO ANTONIO E MARCO PROCOPIO, CHE HANNO EFFETTUATO LA RINOPLASTICA A MARGARET SPADA: "LI HO CONOSCIUTI SU TIK TOK, NON MI HANNO MAI CHIESTO NÉ ANALISI NÉ ELETTROCARDIOGRAMMA. DOPO L’ANESTESIA È STATO UN INFERNO. MI TREMAVA TUTTO IL CORPO, MIA MADRE ERA NELLA STESSA STANZA SENZA ABITI STERILI - UNO DEI DUE AVEVA IL CAMICE SPORCO DEL SANGUE DI UN ALTRO INTERVENTO..."

Estratto dell'articolo di Viola Giannoli per "La Repubblica"

 

MARGARET SPADA - Salvatore Sferrazzo

«Mi hanno operata in una stanza come quelle per il filler, con strumenti essenziali, a mani nude e in nero. Sono stata malissimo, ho temuto di morire». O.S. è una ragazza giovanissima finita sotto i ferri degli stessi medici di Margaret Spada, nello stesso studio medico dell’Eur e per lo stesso intervento. A Repubblica ha raccontato l’operazione e mostrato foto e chat.

 

Perché si è rivolta ai Procopio?

«Li ho conosciuti su TikTok: due influencer erano state operate da loro con risultati sorprendenti. Sono andata a vedere il profilo di Marco Antonio Procopio, ho trovato moltissimi video e immagini di nasi bellissimi e mi sono convinta».

 

Come lo ha contattato?

«Ho scritto su whatsapp al numero trovato su TikTok e dopo quattro giorni mi hanno dato appuntamento per giugno. Ho chattato e parlato sempre con una ragazza della segreteria che poi ha assistito anche al mio intervento».

RINOPLASTICA SU TIKTOK

 

Le hanno mai chiesto analisi?

«Né analisi né elettrocardiogramma e non mi hanno mai visitato. Ho dovuto solo inviare su whatsapp due foto del naso per capire se il rimodellamento si poteva fare. Non pensavo fosse una vera e propria rinoplastica, l’ho scoperto in diretta, mi avevano promesso un intervento poco invasivo. A quattro giorni dall’operazione si sono ricordati di mandarmi la ricetta dei farmaci per il post operatorio: Ceporex, Toradol e tamponcini». [...]

 

Così arriviamo al giorno dell’operazione. Cosa ha pensato quando è arrivata nello studio?

 

«Ero con i miei genitori e papà mi ha chiesto stupito: “Sei sicura sia qui?”. Era un appartamento in un condominio ma ero troppo felice per farci caso. Nella sala d’aspetto c’erano altre cinque ragazze appena operate o in attesa, facevano un intervento dopo l’altro. Io sono arrivata alle 12.30, alle 13.10 mi hanno fatto l’anestesia, alle 14.40 ero già in macchina. Distrutta».

MARCO ANTONIO PROCOPIO

 

Come mai?

«Dopo l’anestesia è stato un inferno. Mi tremava tutto il corpo, avevo la tachicardia, piangevo. Stavo così male che al mio ragazzo ho scritto che mi sembrava di avere un infarto. Mia madre era lì con me, nella stessa stanza, senza abiti sterili, ha chiamato il medico che ci ha spiegato che era normale perché nell’anestetico c’era adrenalina. Dopo 15 minuti sono stata meglio e mi hanno operata ma non ero preparata: sentivo i rumori, il naso tagliuzzato e segato, era come stare in macelleria. Per asciugare il sangue usavano stracci».

 

Com’era la stanza operatoria?

«Una camera bianca con un lettino. C’erano Marco e Marco Antonio Procopio, un altro signore più anziano e la segretaria assistente. Operavano senza guanti, uno dei due aveva il camice sporco del sangue di un altro intervento». [...]

 

Com’è stato il post operatorio?

«Drammatico. I miei erano sconvolti che mi mandassero a casa subito, bendata e con perdite di sangue abbondanti. In auto e in hotel potevo stare solo sdraiata. Appena mi sono messo seduta per medicarmi ho avuto nausea, mal di testa, convulsioni e sono svenuta. Non riuscivo a mangiare, a bere, a parlare. [...]».

MARGARET SPADAMARGARET SPADAPORTA DELLA CLINICA PRIVATA DOVE E STATA OPERATA MARGARET SPADAMARGARET SPADA

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…