radio vaticana

TUTTO IL PAPA MINUTO PER MINUTO - “RADIO VATICANA” CHIUDE E RINASCE SUL WEB: UN'EMITTENTE ONLINE, AL VIA PRIMA DELLA FINE DELL'ANNO SANTO - LA NUOVA “RADIO TELEVISIONE VATICANA” SARA’ ALLE DIRETTE DIPENDENZE DELLA SEGRETERIA DI STATO - IL CAMMINO RADIOFONICO INIZIATO IL 12 FEBBRAIO 1931 COL PRIMO RADIOMESSAGGIO LETTO DA PAPA PIO XI

RADIO VATICANA 3RADIO VATICANA 3

Orazio La Rocca per “repubblica.it”

 

Cambia la radio del Papa. Dal 31 dicembre prossimo l'emittente pontificia metterà in soffitta la storica denominazione di Radio Vaticana per assumerne una tutta nuova, Radio Televisione Vaticana, segno di una trasformazione genetica che la porterà ad incorporare il Ctv (Centro Televisivo Vaticano), l'organismo di produzione televisiva della Santa Sede fondato il 22 ottobre 1983 da Giovanni Paolo II.

 

A 85 anni dalla nascita della prima stazione radio pontificia progettata da Guglielmo Marconi, alla fine dell'anno in Vaticano nascerà un unico polo di trasmissione radiotelevisiva col compito – si apprende oltretevere tra chi, su delega di Papa Francesco, sta lavorando al complicato progetto –

RADIO VATICANA 2RADIO VATICANA 2

 

di potenziare la diffusione nel mondo “della parola e la missione del Pontefice al servizio della Chiesa e del Vangelo, per la promozione umana, la difesa dei poveri, della pace e dei diritti umani e religiosi” attraverso “le immagini, le parole e i più significativi eventi ecclesiali, beatificazioni, viaggi papali, udienze”.

 

A tenere i fili dell'operazione, la Segreteria per la Comunicazione, il nuovo dicastero pontificio presieduto da monsignor Dario Viganò, dal quale dipendono tutti gli organismi informativi della Santa Sede (Pontificio consiglio comunicazioni sociali, sala stampa Santa Sede, tipografia vaticana, servizio fotografico, Osservatore romano, Radio Vaticana, Ctv, Libreria Editrice Vaticana, servizio internet vaticano).

 

Nel suo genere, un cambiamento storico che a fine dicembre metterà la parola fine al lungo cammino radiofonico iniziato in solitaria il 12 febbraio 1931 col primo radiomessaggio letto al microfono da papa Pio XI.

RADIO VATICANA 1RADIO VATICANA 1

 

Primo direttore, il gesuita padre Giuseppe Gianfranceschi, scienziato, rettore dell'Università Gregoriana e presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, che la guidò a livello sperimentale fino al 1939, l'anno in cui la Radio Vaticana iniziò a trasmettere quotidianamente i programmi con particolare attenzione alla vita della Santa Sede e alla missione del Papa non disdegnando, spesso e volentieri, di essere voce critica del regime fascista e del nazismo, insieme all'altro organo di informazione vaticana, l'Osservatore Romano.

 

Programmi, finalità e nuova dirigenza del nascente polo radiofonico pontificio saranno annunciati – si apprende in ambienti vicini alla Segreteria per la Comunicazione - “prossimamente”, prima della fine dell'Anno Santo.

 

RADIO VATICANA INAUGURAZIONERADIO VATICANA INAUGURAZIONE

La nuova Radio Televisione Vaticana – nella quale saranno operativi oltre 650 dipendenti tra giornalisti, tecnici e impiegati provenienti sia dalla Radio Vaticana che dal Centro Televisivo Vaticano – sarà alle dirette dipendenze della Segreteria di Stato diventandone, di fatto, il braccio operativo sul fronte della informazione internazionale. Finora, per effetto della Costituzione apostolica del 1988, lo status della Radio Vaticana era di semplice “istituzione” collegata con la Santa Sede.

 

RADIO VATICANARADIO VATICANA

Trasmetterà, 24 ore su 24, attraverso un grande portale internet accessibile a tutti, mediante il quale oltre alle attività del Papa e della vita della Chiesa si potranno seguire trasmissioni di approfondimento, dirette, commenti, cronache di eventi religiosi, informazioni giornalistiche e politiche seguite dalle 40 redazioni estere dell'attuale emittente radiofonica, per un totale di circa 60 lingue diverse.

 

Il Ctv, da parte sua, continuerà a produrre servizi televisivi destinati al mercato televisivo internazionale. A livello di informazione italiana, sarà potenziato il canale in modulazione di frequenza 105, che – assicurano oltretevere – attualmente copre circa il 60 per cento del suolo italiano per arrivare a una copertura totale in tutta Italia anche con l'accesso dell'emittente pontificia in radio digitale. Un progetto destinato a ramificarsi anche in altri Paesi.

papa francesco bergoglio e il cardinale parolinpapa francesco bergoglio e il cardinale parolinpapa  francesco bergoglio e il cardinale parolinpapa francesco bergoglio e il cardinale parolin

RADIO VATICANA RADIO VATICANA RADIO VATICANA IMMAGINE PAPIRADIO VATICANA IMMAGINE PAPI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…