1. HA RAGIONE IL CAPO DELLO STATO “CON I FACINOROSI NON SI TRATTA”, SI CALANO LE BRAGHE 2. NESSUNA TRATTATIVA, È STATA PROPRIO UNA RESA ALLE MINACCE DI GENNARO ’A CAROGNA: O VIENE SOTTO LA CURVA IL CAPITANO DEL NAPOLI ALTRIMENTI NIENTE FINALE 3. LA PROVA È NELLE CARTE DEGLI UOMINI INVIATI A BORDO CAMPO DALLA PROCURA DELLA FEDERCALCIO, CON IL COLLOQUIO FRA IL CAPO ULTRAS DEL NAPOLI E MAREK HAMSIK 4. L’ATTEGGIAMENTO VIOLENTO E INTIMIDATORIO DI GENNARO ’A CAROGNA POTREBBE COSTARE AL CLUB DI AURELIO DE LAURENTIIS LA SQUALIFICA DELLO STADIO DEL NAPOLI 5. ANCHE IL PROBABILE AVVISO DI REATO PER GENNY E’ STATO “FERMATO”: STASERA ALLE 21 C’È NAPOLI-CAGLIARI E ‘A CAROGNA SARÀ AL SUO POSTO NELLA CURVA DEL SAN PAOLO

1. NELLE CARTE DEGLI 007 DEL PALLONE TUTTI I SÌ CONCESSI AGLI ULTRÀ
Guglielmo Buccheri per ‘La Stampa'

Ci sono atti ufficiali che raccontano già la notte degli spari sul calcio. Carte che mettono ordine al corto circuito dentro lo stadio Olimpico, teatro di accordi, minacce, dubbi. Non è, e non può essere, la magistratura ordinaria ad aver tirato le proprie conclusioni sulla finale di calcio più surreale che si ricordi. Lo hanno fatto gli 007 del pallone, gli uomini che, inviati a bordo campo dalla procura della Federcalcio, consegneranno (forse oggi) al giudice sportivo i frammenti, uno dopo l'altro, del colloquio fra il capo ultras del Napoli «Gennaro 'a carogna» e il capitano azzurro Marek Hamsik.

I collaboratori del pm del calcio Stefano Palazzi sono là, a pochi metri di distanza fra l'ultrà che detta l'agenda della notte e il capitano Hamsik, cresta alta e pungente. Ascoltano, annotano, riferiscono ogni parola. Ma, soprattutto, sarebbero là sotto alla curva partenopea in ebollizione perché la prima richiesta di «Gennaro 'a carogna» è andata a buon fine.

L'atteggiamento del capopopolo napoletano è aggressivo, intimidatorio e, adesso, quell'atteggiamento potrebbe costare al club di Aurelio De Laurentiis la chiusura del San Paolo, a Fuorigrotta. Perché il giudice sportivo Tosel potrebbe squalificare lo stadio del Napoli? Perché, dalle due o tre pagine del rapporto degli 007 della Figc, potrebbe emergere la minaccia di chi, l'ultrà, pretende di parlare con il suo capitano per cancellare dalle mosse della curva gesti tali da impedire lo svolgimento della partita fin dall'inizio.

Lunghi, lunghissimi sono stati i dialoghi fra gli steward, spaesati ed impauriti, e gli uomini della procura federale. Steward messaggeri delle volontà di «Gennaro a' carogna»? Questa ricostruzione, e il conseguente via libera dei rappresentanti dell'ordine pubblico perché Hamsik si prestasse al faccia a faccia con l'ultrà, metterebbero la parola fine sull'esistenza, o meno, di una trattativa anche sul campo dell'Olimpico.

In questo caso si potrebbe persino dire che, più di una trattativa, è stata una resa alle richieste dei violenti. Il più probabile degli scenari, quindi, racconterebbe dell'intransigenza del padrone della curva partenopea nel voler avere sotto il settore il giocatore più rappresentativo del Napoli, altrimenti niente finale. Uno scenario che, nelle prossime ore, potrebbe mettere il primo punto fermo all'intera serata della follia e rimandare, poi, alle inchieste della magistratura le ricostruzioni avvenute intorno allo stadio.

Botti, fumo e paura. Prima, gli spari. Il patto fra le due tifoserie avvenuto nella pancia nobile dell'Olimpico è l'atto conclusivo di una volontà manifestata almeno mezz'ora prima dal capopopolo napoletano dalla balaustra della curva. C'è molta confusione attorno a «Gennaro 'a carogna», ma ci sono anche loro, gli steward e, soprattutto gli uomini del procuratore della Federcalcio Palazzi. E mentre le istituzioni si interrogano e le verità, anche le più diverse, continuano ad ingrossarsi, c'è un referto che riannoda il filo della notte e fa luce sui fatti e le parole che nessuno ha ancora ascoltato.

La giustizia sportiva, stavolta, arriverà prima di quella ordinaria. Una ricostruzione che permetterà al giudice del calcio di prendere i suoi provvedimenti, subito, dagli effetti immediati: se il San Paolo verrà chiuso, il Napoli terminerà la stagione senza pubblico quando, fra dieci giorni, gli azzurri affronteranno il Verona nell'ultima giornata di campionato. «Con i facinorosi non si tratta...», ha detto il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Con i facinorosi qualcuno ha parlato e non solo Hamsik, potrebbe raccontare il rapporto degli 007 della Figc.

Ancora poche ore e, forse già domani o giovedì, il giudice sportivo emetterà la propria sentenza che non potrà che far rumore, anche lontano dagli stadi italiani. Sotto la curva del Napoli c'è stato un capo che ha acceso o spento il suo popolo ad intermittenza. Lo ha fatto, in un verso o nell'altro, alla luce del sì o del no alle sue volontà.

2. A CAROGNA DOPO UN PO' PUZZA PRIMA TRATTANO, ORA LINEA DURA - LA PROCURA VALUTA SE INDAGARE DE TOMMASO
Enrico Fierro per ‘Il Fatto Quotidiano'

Il ministro Angelino Alfano è nel pallone. Con Genny ‘a carogna, assicura a mezzo stampa, non c'è stata nessuna trattativa. Ma il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, in qualche modo lo smentisce: "Con quel tipo abbiamo solo interloquito". E ancora di più è la Procura della Repubblica che rimette tutto in gioco e vuole capire il livello della interlocuzione, quale ruolo ha svolto il capo degli ultrà Gennaro De Tommaso, se ci sono state minacce, ricatti alle società sportive, oltraggi ai pubblici ufficiali presenti.

Le telecamere sono state impietose e hanno registrato le immagini di responsabili delle società sportive e funzionari dell'ordine pubblico che trattavano col signor Genny ‘a carogna da potenza a potenza, come si fa nei teatri di guerra. Scene che non sono piaciute al capo dello Stato. "Nessuna trattativa con i facinorosi - ha detto Giorgio Napolitano -, quello visto fuori e dentro lo stadio Olimpico ha a che vedere con il peggio degli odi, della violenza e perfino della criminalità e bisogna trattarlo in modo diverso dal mondo del calcio".

Sulla tribuna vip c'erano il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il presidente del Senato Pietro Grasso, la Presidente dell'Antimafia Rosy Bindi. Nessuno di loro ha capito cosa stesse succedendo, i loro volti attoniti li abbiamo visti in tv durante quei lunghi 45 minuti in attesa di una decisione o, forse, dell'esito della trattativa.

intervistato da Repubblica, il prefetto Pecoraro afferma che lui la partita l'avrebbe fatta giocare "comunque". E allora a cosa è servito quell'interminabile rinvio? Sugli spalti c'erano almeno 50 mila tifosi lasciati in balia delle notizie trasmesse dai siti e dalle radio private. Benzina pronta a infiammarsi.

Alla fine, la soluzione si è trovata, ma solo dopo il lungo colloquio con Genny ‘a carogna fasciato in quella sua t-shirt nera e con lo slogan "Speziale libero". Libero l'ultrà del Catania condannato per l'uccisione dell'ispettore Filippo Raciti durante una giornata di follia calcistica del febbraio 2007. Nessuna autorità, né sportiva, né di polizia, gli ha impedito di esibire quella scritta che offende il sacrificio di un poliziotto. E così anche quella maglietta è diventata il simbolo della disfatta dello Stato su un campo di calcio.

Ora Angelino Alfano continua a negare ogni evidenza, si ricorda di essere anche ministro dell'Interno e fa la voce grossa. Minaccia il Daspo a vita per gli ultrà che si sono già resi responsabili di devastazioni, risse, invasioni di campo e altri reati da curva assatanata. Gli uffici del Viminale starebbero già studiando il dossier, le indiscrezioni parlano di una estensione delle misure anche alle manifestazioni non sportive.

Pugno duro negli stadi, ma anche nelle piazze infiammate dalla disperazione sociale, come chiede la parte più dura del sindacalismo di polizia. Sarà per queste prime indiscrezioni circolate che il ministro della Giustizia Andrea Orlando mostra cautela. "Voglio capire", si è limitato a dire (vago anche Renzi: "Ne discuteremo").

Angelino dovrà riferire in Parlamento, lo chiedono Fi, Sel, e MoVimento Cinque Stelle, e anche nel Pd ci sono diversi maldipancia per il sabato nero all'Olimpico. Ma il nodo vero è il Viminale. Alfano è un ministro part-time, diviso com'è dalla sua funzione di segretario del Ncd e dalla responsabilità di governo. Il ministero appare senza testa, come mai è stato nella storia della Repubblica.

Neppure negli anni bui di Antonio Gava, ministro per due volte, neppure negli anni neri di Francesco Cossiga. Alfano è prima segretario, poi ministro. Ora deve pensare alla campagna elettorale e al raggiungimento del quorum, ne va della sopravvivenza del suo minuscolo partito. Ieri ha dovuto mettere il timbro su liste piene di impresentabili, soprattutto al Sud. Ma gli effetti di un ministro a mezzadria si vedono soprattutto sulla tenuta della Polizia. Mai c'era stato tanto malcontento nel corpo, e mai il Capo della Polizia era stato così contestato dagli agenti.

Alessandro Pansa, colmando anche i vuoti lasciati da Alfano, ha generosamente stigmatizzato gli applausi al congresso del Sap ai poliziotti condannati per la morte di Aldrovandi, e criticato duramente l'agente che a Roma calpestò una manifestante già bloccata a terra.

Prese di posizione che gli hanno procurato gli attacchi dei sindacati di destra. L'ultimo quello del Coisp: "Non c'è bisogno di lasciare la poltrona per non essere più riconosciuti". Spinte e malesseri profondi che rischiano di trasformarsi in vere e proprie voragini e che il ministro doppiolavorista non sa e non ha il tempo di governare.

 

 

NAPOLITANO CON LA MAGLIETTA DELLA NAZIONALEtifosi bloccano derby foto mezzelani gmt tifosi bloccano derby foto mezzelani gmt HAMSIK GENNY A CAROGNA HAMSIK E GENNARO A CAROGNA HAMSIK E GENNY A CAROGNA HAMSIK GENNARO TRATTATIVA DELLA VALLE E MALAGO coppa italia foto di stasi gmt RENZI E MALAGO coppa italia foto di stasi gmt HAMSIK E GENNY coppa italia foto di stasi gmt COPPA ITALIA, INVASIONE DI CAMPOGENNY A CAROGNA E HAMSIK COPPA ITALIA, SCONTRI

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?