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“CONTA FINO A MILLE O TI UCCIDO” – RAPINA CHOC NEL CENTRO DI ROMA DOVE UN UOMO INCAPPUCCIATO HA MINACCIATO CON UNA PISTOLA LA COMMESSA 25ENNE DI UN NEGOZIO WINDTRE CHE AVEVA APPENA APERTO: “DAMMI TUTTI I TUOI SOLDI E ANDIAMO NEL RETRO NEL BUNKER DOVE TENETE TUTTI I CELLULARI” – IL MALVIVENTE HA FATTO RAZZIA DEGLI ULTIMI MODELLI DEL TELEFONINI E DEGLI INCASSI: IL BOTTINO AMMONTA A…

Da www.leggo.it

 

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«Conta fino a mille o ti uccido». Si è rivolto così il rapinatore prima di fuggire con il bottino alla malcapitata commessa del negozio WindTre Largo Argentina di via Florida 14, nel cuore Roma. Una rapina choc avvenuta oggi poco dopo l'orario di apertura.

 

Erano le 9,30 e nel negozio c'era solo la commessa 25enne che aveva appena aperto. All'improvviso è entrato il rapinatore incappucciato, con il volto coperto anche da una mascherina e armato di pistola che ha puntato in faccia alla giovane donna.

«Dammi tutti i tuoi soldi e andiamo nel retro nel bunker dove tenete tutti i cellulari» ha minacciato il malvivente solitario, con evidente accento romano, prima di fare razzia degli ultimi modelli di telefonini e dei soldi degli incassi degli ultimi giorni. Il bottino ammonta a circa 25 mila euro. Prima di andarsene, il rapinatore ha minacciato ancora la commessa terrorizzata. 

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«Io me ne vado, ma se non conti fino a mille, torno e ti uccido». La 25enne ha atteso qualche attimo, sotto choc, prima di chiamare le forze dell'ordine. Il malvivente è addirittura tornato indietro per vedere se la dipendente del negozio stesse davvero contando, a quel punto l'ha minacciata di nuovo ed è fuggito con smartphone e soldi.  Solo allora la commessa ha chiamato la polizia. Sul posto le Volanti della questura di Roma per i rilievi di rito. 

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«In questi anni abbiamo subito tantissimi furti notturni - racconta Silvia Falcone, titolare del negozio - ma una simile rapina, così violenta, ancora non ci era capitata. Sembra di essere tornati indietro di 40 anni, ai tempi degli anni di Piombo. Io non ero in negozio, ma abbiamo sentito al telefono la nostra dipendente ed era ancora sotto choc. Non è possibile che succedano cose del genere nel cuore di Roma». 

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