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COSA RESTA DELLA SANITÀ PUBBLICA? BEN POCO. IN 16 REGIONI ITALIANE SU 21 LE STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE EROGANO PIÙ INTERVENTI IN FORMA PRIVATA (“INTRAMOENIA”) CHE QUELLI COPERTI “DALLA MUTUA” – I PAZIENTI SONO OBBLIGATI A SBORSARE UN MUCCHIO DI QUATTRINI PER NON DOVER ASPETTARE MESI PER FARE UN ESAME E CURARSI – IN ITALIA PER UNA TAC BISOGNA ASPETTARE MEDIAMENTE UN ANNO, MA SE SI PAGA L’ATTESA SCENDE "MIRACOLOSAMENTE" A 10 GIORNI - UN CITTADINO SU DIECI RINUNCIA ALLE CURE PER DIFFICOLTA' ECONOMICHE

Estratto dell’articolo di Paolo Russo per “la Stampa”

 

LISTE DI ATTESA OSPEDALE

Dietro le liste di attesa che si allungano all'infinito ci sono senz'altro la carenza di medici e l'obsolescenza di macchinari come Tac e risonanze. Ma a costringere gli assistiti ad aprire il portafoglio per aggirarle o a rinunciare proprio alle cure c'è anche il fenomeno di Asl e ospedali pubblici che, in barba alle leggi, erogano più prestazioni in modalità «solvente» che in regime Ssn.

 

Così le aziende sanitarie risanano i propri bilanci e il 42% dei medici che fa il doppio lavoro rimpinguano per bene lo stipendio, mentre le famiglie italiane sono arrivate a spendere oltre 1.700 euro l'anno per curarsi.

 

risonanza magnetica

A svelare l'altra faccia dello scandalo liste d'attesa sono due relazioni di oltre 150 pagine ciascuna sulla cosiddetta «intramoenia», l'attività privata che i medici esercitano appunto all'interno delle strutture pubbliche. […]

 

Ma di privato se ne fa già tanto anche nel pubblico. Infatti dopo il calo legato al Covid del 2020, la spesa degli assistiti per l'«intramoenia» nel 2021 è salita da 816 milioni a un miliardo e 86 milioni, riportandosi così vicina ai livelli pre-pandemici.

 

Ma a scandalizzare è il fatto che in ben 16 regioni su 21 ci sono strutture sanitarie pubbliche che erogano più interventi in forma privata che non in regime mutualistico. Con casi al limite dell'assurdo che spuntano dalle tabelle relegate tra gli allegati della relazione al Parlamento.

 

mammografia

All'ospedale Salvatore Paternò in Sicilia gli interventi al cristallino eseguiti privatamente sono qualcosa come 140 volte più numerosi di quelli fatti dal pubblico. Al Cardarelli di Napoli e al Policlinico di Parma le ecografie eseguite privatamente per ostetricia sono due volte tanto quelle eseguite in regime Ssn.

 

Al Rummo, in Campania, le visite pneumologiche private sono il 250% di quelle fatte nel pubblico. Di test cardiovascolari da sforzo all'ospedale Moscati in Calabria privatamente se ne fanno il triplo che nel pubblico. E la quota dei solventi supera il 300% all'Arnas Garibaldi in Sicilia.

 

mammografia

Le elettromiografie eseguite in forma privata all'ospedale romano San Giovanni sono il doppio di quelle in regime Ssn, mentre 165% è la percentuale di privato per lo stesso esame alla Asl di Biella in Piemonte. All'ospedale umbro di Umbertide è sicuramente più facile ottenere pagando un intervento a orecchio, naso, bocca e gola, visto che la quota di privato è circa il 220% di quella assicurata gratuitamente grazie alle tasse che versiamo per il servizio sanitario nazionale.  […]

 

OSPEDALE

Di esempi se ne potrebbero fornire molti altri ed è inutile dire che, mentre nel pubblico - secondo l'ultimo report di Cittadinanzattiva - si arrivano ad attendere fino a 720 giorni per una mammografia, un anno per Tac e risonanze, pagando nel 57% dei casi si aspettano meno di 10 giorni, tra gli 11 e i 30 per le visite specialistiche, tra i 30 e i 60 per gli accertamenti diagnostici in un altro 28% di casi, mentre ad attendere oltre è solo il 14% dei solventi.  […]

attesa sanità pubblicaattesa sanità pubblica

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