gianni vattimo simone caminada

UN MATRIMONIO CHE NON S'HA DA FARE - RI-SALTANO LE NOZZE DI GIANNI VATTIMO CON SIMONE CAMINADA - L’ASSISTENTE DEL FILOSOFO 87ENNE E UN MEDIATORE FINISCONO INDAGATI PER CIRCONVENZIONE D’INCAPACE – LA SINDACA DI OCCIMIANO, IL PAESE VICINO ALESSANDRIA, IN CUI SI SAREBBE DOVUTA SVOLGERE LA CERIMONIA: “ERANO ALLA RICERCA DI UN’UNIONE CIVILE. VATTIMO RISPONDEVA A MONOSILLABI. QUELLA SCENA NON MI PIACQUE E SONO ANDATA DAI CARABINIERI” – IL PRIMO TENTATIVO DI MATRIMONIO FALLITO IN LOMBARDIA...

Estratto dell'articolo di Lodovico Poletto per “la Stampa”

 

GIANNI VATTIMO E SIMONE CAMINADA

Il giorno in cui sono nati tutti i dubbi era un venerdì. Il 2 di marzo. La sindaca del paese di Occimiano, l'ex maestra Valeria Olivieri, alla fine, aveva ceduto alle insistenze di quell'uomo. E adesso li aveva tutti lì davanti. La coppia che inseguiva un'unione civile, il «mediatore» che l'aveva tempestata di telefonate, un ex parlamentare, e poi ancora la mamma e lo zio del più giovane aspirante al matrimonio. E lei si era messa parlare. Il più anziano della coppia alla ricerca di un'unione civile, ricorda la sindaca: «Rispondeva a monosillabi o poco più. E quella scena non mi piacque per niente. C'era qualcosa che non funzionava in questa storia. E allora ho preso del tempo e poi quando ho capito di più sono andata dai carabinieri».

 

Matrimonio del filosofo Gianni Vattimo, con il suo compagno - assistente Simone Caminada, atto secondo.

Da un mese in procura a Vercelli c'è un fascicolo aperto su questa vicenda. E ci sono due indagati. Il primo è Simone Caminada, il trentanovenne, originario di Salvador Bahia, già condannato dal tribunale di Torino per circonvenzione di incapace. Il secondo si chiama Tullio Romussi, ha 52 anni, abita nell'alessandrino, ed è «il mediatore» di questo matrimonio che non si celebrerà neanche qui, sulle colline del Monferrato, comune di Occimiano.

vattimo simone caminada

 

La Procura, infatti, ipotizza nei loro confronti la circonvenzione di Gianni Vattimo, il filoso padre del «pensiero debole», autore di opere note in tutto il mondo, ex parlamentare europeo per due legislature.

 

(...)

È il 3 di marzo. L'appuntamento è in municipio, nell'ufficio della sindaca.

Si presentano in sei. Apre la fila Tullio Romussi. E subito dietro ci sono Simone Caminada e Gianni Vattimo.

 

Poi, a sorpresa, entrano anche la mamma e uno zio di Simone Caminada. Chiude la fila un ex parlamentare. Si chiama Roberto Rampi, ed è l'uomo che avrebbe dovuto celebrare il matrimonio del filosofo e del suo compagno a Vimercate. Quello, per capirci, poi bloccato quasi all'ultimo minuto dalla Procura della Repubblica di Torino il 13 dicembre scorso. È lì perché - raccontano le cronache - è amico di lunga data di Vattimo. Si è laureato in filosofia teoretica, ed è un intellettuale.

Gianni Vattimo e il compagno Simone Caminada

 

Che cosa si siano detti in quei minuti è tutto agli atti inviati adesso alla Procura di Vercelli. E il sindaco ricorda soltanto «le risposte a monosillabi del filosofo. Non ne ebbi una buona impressione». E così ringraziò tutti per la disponibilità dimostrata, disse al filosofo di essere onorata di aver fatto la sua conoscenza e poi li congedò chiedendo del tempo per predisporre gli atti, che avrebbero preceduto l'invio dei documenti della coppia, necessari per celebrare le nozze.

 

Il resto è storia abbastanza nota. Fatta di telefonate con gli uffici giudiziari di Torino, la preparazione di una memoria e l'incontro con i carabinieri del paese, che hanno compreso al volo la situazione. Risultato? Un mese fa tutta la documentazione è finita sul tavolo di un altro magistrato, a Vercelli. Con due persone indagate. Il primo è Romussi, figura sulla quale per ora nessuno si bilancia. L'altro è l'assistente del filosofo e futuro compagno.

simone caminada e gianni vattimo 2

 

Perché un altro tentativo di matrimonio? «Perché si vogliono bene» dice chi conosce Vattino e Caminada. E ricorda che all'inizio di gennaio la coppia aveva annunciato, ad un giro ristrettissimo di amici, l'intenzione di riprovarci. Erano a una cena in un ristorante nel centro di Torino. Al tavolo c'erano gli amici più cari e più fidati del filosofo. E qualcuno aveva anche mostrato le fedi per la cerimonia.

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