doppiaggio

ALZIAMO LA VOCE - BIANCHI DOPPIATI SOLO DA BIANCHI, NERI DA NERI, OMOSESSUALI DA OMOSESSUALI: IL MONDO DEL DOPPIAGGIO ITALIANO SI RIBELLA ALLA DITTATURA DEL POLITICAMENTE CORRETTO A TUTTI I COSTI – IL PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE ATTORI DOPPIATORI, DANIELE GIULIANI: “NON SOLO SI RISCHIA LA GHETTIZZAZIONE, MA SI VIOLA L’ARTICOLO 3 DELLA COSTITUZIONE”

Ilaria Ravarino per "www.ilmessaggero.it"

 

daniele giuliani 1

A ciascuna voce un colore, un’età e un orientamento sessuale: bianchi doppiati solo da bianchi, neri da neri, omosessuali da omosessuali, e così via nella folla corsa del politicamente corretto a ogni costo.

 

Sembra una distopia, e invece è una realtà contro cui si sta scontrando il mondo del doppiaggio italiano. «Le major americane stanno esportando la logica dell’inclusività a priori – denuncia Daniele Giuliani da Roma, voce di Jon Snow ne Il Trono di Spade e presidente ANAD (Associazione Nazionale Attori Doppiatori) – si fanno pressioni con richieste esplicite: omosessuali doppiati dagli omosessuali, neri dai neri, età anagrafica più rilevante di quella vocale. Non solo si rischia la ghettizzazione, ma si viola l’articolo 3 della Costituzione».

 

Come già accaduto in letteratura, con il caso della poetessa Amanda Gorman tradotta, su richiesta della casa editrice, da una scrittrice «preferibilmente di colore» (ci sono state polemiche e problemi in particolare nei Paesi Bassi e in Spagna), anche il doppiaggio si adegua alle regole imposte da piattaforme come Netflix e Amazon.

fiamma izzo

 

«Una volta mi hanno chiesto doppiatori solo neri: gli ho risposto che in Italia non ci sono, e il lavoro lo ha preso una società che se li è inventati – racconta Fiamma Izzo, direttrice del doppiaggio de Il principe cerca figlio e Crudelia – Un’altra volta mi hanno chiesto un doppiatore “liquido” per dare voce a un attore non binario, nel rispetto della sua scelta identitaria. Ho chiamato una persona molto giovane, con una voce eterea da ragazza. Niente da fare. Non andava bene».

 

david chevalier

Le piattaforme, specifica Giuliani, «non si comportano tutte allo stesso modo. L’ingresso dei loro ricchi cataloghi nel mercato del doppiaggio – un migliaio di professionisti, quasi tutti a Roma – resta comunque positivo anche se i problemi non sono pochi. Hanno portato milioni di euro nella filiera. Oggi un doppiatore può coprire fino a una ventina di serie e una decina di film all’anno».

 

Nel giro di cinque anni le società di doppiaggio sono più che raddoppiate, passando dalle 10 “storiche” alle 25 di oggi, scatenando però una corsa al ribasso: «Se le società prima chiedevano alle major un costo di 210$ al minuto, oggi arrivano anche offerte a 120». E il potere di persuasione delle major, inserito in un mercato diverso da quello americano, genera cortocircuiti imbarazzanti.

doppiaggio

 

«Quanto possono lottare le società di doppiaggio contro i loro maggiori clienti?», si chiede Chiara Gioncardi, voce della supereroina Sharon Carter nei film di Capitan America. Sconfortata anche Letizia Ciampa, voce di Emma Watson in Harry Potter: «Non abbiamo mai escluso nessuno e il rischio è cominciare a farlo. Doppiare secondo il colore della pelle è una follia. Se uno come Michael Jackson fosse stato un attore, oggi da chi lo faremmo doppiare?».

michele gammino

 

Per David Chevalier, voce del supercattivo Loki nei kolossal Marvel, «le piattaforme hanno gravi problemi con il razzismo, ma dobbiamo sgonfiare questa bolla puritana che ci sta travolgendo». Il percorso di reclutamento di una voce, oggi, parte dalle società di doppiaggio, che propongono i doppiatori al cliente (la piattaforma). È il cliente, a quel punto, a inviare le sue richieste particolari. «Ma le piattaforme non conoscono il mercato italiano, dove i doppiatori neri non esistono – spiega Laura Romano, voce di Viola Davis - ho visto chiamare una modella colombiana a doppiare un’attrice colombiana ed è stato un disastro».

 

luca ward

Se per Luca Ward, doppiatore di Samuel L. Jackson, «l’importante è non alzare barriere», per Flavio Aquilone, voce dell’afroindiano Dev Patel, «la voce non ha razza, orientamento politico e religioso». E nemmeno età: «Io ho 80 anni, doppio i 60enni e mi pagano per farlo – dice Michele Gammino, voce di Harrison Ford – l’età della voce è una stupidaggine». Eppure anche su questo punto le piattaforme sono intransigenti: «Ti richiedono il curriculum, l’anno di nascita e a volte pure il mese – denuncia Ilaria Stagni, voce di Scarlett Johansson – e io, che ho cinquant’anni, ho paura di perdere il lavoro. Servono referenti. Ma non c’è un signor Netflix con cui parlare».

doppiaggio 3doppiaggio 7chiara gioncardiletizia ciampadoppiaggio 5daniele giuliani doppiaggio 4

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…

giorgia meloni donald trump - immagine creata con grok

DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRIMA DEL VERTICE BY MACRON, LA DUCETTA AVREBBE AVUTO LA TENTAZIONE DI CHIAMARE TRUMP, MA POI CI HA RIPENSATO. PERSINO LEI HA CAPITO CHE DALL'"IMPERATORE DEL CAOS" AVREBBE RICEVUTO SOLO ORDINI, VISTO CHE CONSIDERA I PAESI EUROPEI SOLO DEI VASSALLI - DAVANTI A UN PRESIDENTE AUTORITARIO CHE DIFFONDE MENZOGNE E RIBALTA LA REALTÀ (“ZELENSKY È UN DITTATORE MAI ELETTO. L’UCRAINA NON DOVEVA INIZIARE LA GUERRA. L'EUROPA HA FALLITO”), SIAMO SICURI CHE L’ANTIPATICO GALLETTO FRANCESE MACRON E L’EUROPA MATRIGNA (CHE COMPRA BTP E DA' 209 MILIARDI DI PNRR) SIANO PEGGIO DI UN INAFFIDABILE AFFARISTA TRAVESTITO DA PRESIDENTE?