NELLA SALA MASSAGGI DI EPSTEIN C'ERA "UN GRANDE DILDO" CON LA FORMA DI UN "ENORME PENE A DUE TESTE" - IL GOVERNANTE DELLA VILLA DI PALM BEACH HA RACCONTATO IERI AL PROCESSO CONTRO GHISLAINE MAXWELL CHE ERA SUO COMPITO RIPULIRE LA STANZA DOPO I MASSAGGI DEL MILIARDARIO: "NE FACEVA TRE AL GIORNO" - TRA LE REGOLE CHE GLI AVEVANO IMPOSTO, NON PARLARE MAI CON EPSTEIN SE NON PER RISPONDERE A UNA DOMANDA, NON GUARDARLO MAI NEGLI OCCHI...
Dagotraduzione dal Daily Mail
Processo a Ghislaine Maxwell, Juan Alessi
Continua a New York il processo a Ghislaine Maxwell, imputata di traffico sessuale e altri cinque capi di accusa. A salire sul banco dei testimoni, ieri, è stato l’ex governante Juan Alessi, 72 anni, che ha lavorato nella villa di Palm Beach di Jeffrey Epstein tra il 1990 e il dicembre del 2002 come addetto alla manutenzione e direttore della casa.
Alessi ha raccontato che tra i suoi compiti c’era anche quello di ripulire la stanza dopo i massaggi di Epstein, che a suo dire Maxwell programmava tre volte al giorno e che di solito si svolgevano nella sala da bagno. Interrogato dal procuratore Maurene Comey sullo stato dei luoghi, ha testimoniato di aver trovato una volta «un grande dildo», «un pene enorme con due teste». Indossando un paio di guanti, Alessi lo «ha fatto scorrere sott’acqua e ha messo il dildo nell’armadio della signora Maxwell nel suo bagno» all’interno di un cesto di vimini.
Processo a Ghislaine Maxwell, Juan Alessi 2
Alessi ha anche raccontato di aver visto «nastri pornografici e un costume di pelle nera» nello stesso cestino. Ha detto che altre tre o quattro volte ha trovato altri due giocattoli sessuali: uno sembrava un «cuscino» mentre l’altro somigliava a «un braccio» con una parte vibrante di gomma all’estremità, oggetti che ha sistemato nel comò di Epstein.
Alessi ha detto che il suo ruolo era assicurarsi che la casa sembrasse un «hotel a cinque stelle» ogni volta che Epstein arrivava, che doveva sistemare banconate da 100 dollari in ciascuna delle sue auto, e che aveva una lunga lista di compiti da svolgere su ordine di Maxwell ed Epstein che ha definito «molto degradante» e sufficiente per dieci uomini. Una delle regole sulla lista era: «Non vedi niente. Non dici niente».
«Dovevo essere cieco e sordo per non dire nulla». E «non rivelare mai» la posizione di Maxwell ed Epstein. Alessi ha raccontato di aver incontrato Maxwell nel 1991. «Dal giorno in cui è entrata in casa ha subito preso il sopravvento. Mi ha detto che sarebbe stata la padrona di casa. Mi ha anche detto che era responsabile di altre proprietà di Epstein». Secondo Alessi, Maxwell era con Epstein durante le sue visite alla proprietà «il 95% delle volte», e l’ha definita «la fidanzata» di Epstein. Maxwell gli avrebbe anche detto di non parlare con Epstein a meno che lui non le rivolgesse una domanda, e «che a Jeffrey non piaceva essere guardato negli occhi».
Alessi ha detto anche di ricordare due ragazze durante il suo lavoro con Epstein che sembravano minorenni, che poi ha identificato come Jane, la prima testimone del processo, e Virginia Roberts, la donna che accusa il principe Andrea di averla abusata. Ha anche confermato di aver visto il figlio della regina Elisabetta due o tre volte a Palm Beach, e lo ricorda bene perché è stato l’«unico degli ospiti a lasciarmi una mancia».
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