SANTORO SCRIVE A SALLUSTI DOPO IL PEZZO VELENOSETTO DEL “GIORNALE” SUL SUO LIBRO-INTERVISTA A MAURIZIO AVOLA: “TI LASCIO VOLENTIERI IN COMPAGNIA DELLE IPOTESI FATTE DA GIOACCHINO GENCHI, DAI TUOI DUE GIORNALISTI E DAI PROFESSIONISTI DELL'ANTIMAFIA SU TELEFONINI, CELLULARI E AGENTI SEGRETI. CON IL TEMPO SI VEDRÀ SE SONO FATTI O, COME IO CREDO, IPOTESI STRAMPALATE. RIGUARDO AD AVOLA CI TENGO INVECE A PRECISARE CHE…"
DA “MICHELE CHI?” A “MICHELE PERCHÉ?” - LA SINISTRA ANTIMAFIA NON SI DÀ PACE PER IL LIBRO-INTERVISTA DI SANTORO AL KILLER DI COSA NOSTRA, MAURIZIO AVOLA - PER ENRICO DEAGLIO E INGORIA “È UN DEPISTAGGIO (CHE È UN REATO)”, PER CLAUDIO FAVA IL LIBRO È “UNO SPUTO IN FACCIA A OGNI VERITÀ” - TUTTO QUELLO CHE NON TORNA SUL RACCONTO DELLE STRAGI FALCONE E BORSELLINO: FU SOLO LA MAFIA O C'ENTRANO ANCHE LE SOLITE SCHEGGE DEI SERVIZI SEGRETI?
SANTORO: TUTTE LE VERITÀ NASCOSTE NEL LIBRO SULL'ATTENTATO A BORSELLINO
Lettera di Michele Santoro per “il Giornale”
Caro direttore, ti ringrazio per l' attenzione che hai voluto riservare al mio libro e mi farebbe piacere lo leggessi. Ti lascio, tuttavia volentieri, in compagnia delle ipotesi fatte da Gioacchino Genchi, dai tuoi due giornalisti e dai professionisti dell' antimafia su telefonini, cellulari e agenti segreti.
Con il tempo si vedrà se sono fatti o, come io credo, ipotesi strampalate. Riguardo ad Avola ci tengo invece a precisare:
1. L' esplosivo usato a via D' Amelio è il T4 e solo il T4.
2. Effettivamente dai riscontri che ha operato la Procura è emerso che Avola è stato fermato a Catania alle 10 del mattino, il giorno prima della strage. Tuttavia questa circostanza è assolutamente compatibile con il racconto che mi ha fatto il collaboratore di giustizia.
3. Le contraddizioni rilevate dai magistrati non le conoscevo perché erano segretate (anche se poi sono state stranamente diffuse urbi et orbi).
MICHELE SANTORO - NIENT'ALTRO CHE LA VERITA
4. Avola non si è mai appostato sul furgone ma vi è entrato il tempo necessario per indossare la divisa da poliziotto.
5. Avola non aveva il braccio ingessato ma un mezzo gesso (o doccetta) al polso sinistro per di più estraibile. Dunque era perfettamente in grado di confezionare l' autobomba, indossare la divisa e dare il segnale.
6. Avola ha fatto ritrovare un fucile in un posto da lui indicato mentre ancora era in stato di detenzione. Che sia quello che ha ucciso Scopelliti non siamo noi a doverlo stabilire. Questo per la precisione. Vedremo in futuro chi di noi è più vicino alla verità. Grazie e buon lavoro.
Che i telefoni di Nino Gioè e Gioacchino La Barbera fossero clonati non è un' ipotesi. È tutto agli atti. Stando alle sentenze l' esplosivo era verosimilmente contenuto nel cecoslovacco Semtex H insieme ad altre sostanze. Se Borsellino non fosse passato, che ne sarebbe stato dell' autobomba? Quelli del commando sarebbero andati su e giù con la 126 imbottita di esplosivo?